Descrizione

Piccola comunità di pianura, di antiche origini, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. I torredaresini, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia e conserva il suo tipico aspetto rurale. Il territorio, comprendente anche le località di Torre di Sopra e Castellazzo, Cascina Maggiore e Cascina Morivione, disegna un profilo geometrico molto regolare, presentando variazioni altimetriche del tutto irrilevanti, comprese tra un minimo di 73 metri sul livello del mare e un massimo di appena 87 metri; l'abitato, conseguentemente, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Piccola comunità di pianura, di antiche origini, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. I torredaresini, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia e conserva il suo tipico aspetto rurale. Il territorio, comprendente anche le località di Torre di Sopra e Castellazzo, Cascina Maggiore e Cascina Morivione, disegna un profilo geometrico molto regolare, presentando variazioni altimetriche del tutto irrilevanti, comprese tra un minimo di 73 metri sul livello del mare e un massimo di appena 87 metri; l'abitato, conseguentemente, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Deriva il nome dal palazzo padronale dei Visconti Borromeo Arese, che un tempo doveva essere turrito; sulla torre erano dipinte le ali degli Arese, il biscione visconteo e il motto HUMILITAS dei Borromeo. Tutti gli abitati che conservano il prefisso "torre" nacquero probabilmente quali distaccamenti fortificati dei numerosi "vici" romani della zona: in questo caso dal VICUS MARTIANUS (Marzano), a difesa dei coloni qui insediati per la bonifica e la coltivazione delle terre. L'abitato attuale risale alla fine dell'alto medioevo; dopo essere stato annesso al feudo di Vistarino, nel XIV secolo pervenne ai Beccaria, cui subentrarono nel corso del Quattrocento diversi feudatari, finché passò ai Borromeo nel 1450. Verso la metà del XVII secolo entrò a far parte dei possedimenti degli Arese e dei loro discendenti, i Visconti Borromeo Arese. Successivamente le terre passarono ai duchi Litta. La storia successiva, priva di eventi di rilievo, fa registrare una forte diminuzione della popolazione, che nel 1937 portò alla soppressione del comune e alla sua annessione a Magherno; il recupero dell'autonomia amministrativa nel 1948 non valse però a fermare il calo degli abitanti. Povera la presenza di monumenti: oltre a quello ai Caduti, non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino e risalente alla seconda metà del XVII secolo.

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Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture; le uniche attività del genere che si svolgono localmente sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, riveste un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento e foraggi. L'industria è rappresentata da piccole iniziative nei comparti della meccanica e della plastica, affiancate da un'altrettanto piccola impresa edile. Modesta è anche l'attività del terziario, che si compone di una rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre la struttura ricettiva non garantisce possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali fanno sì che la comunità dipenda notevolmente dall'esterno.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture; le uniche attività del genere che si svolgono localmente sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, riveste un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento e foraggi. L'industria è rappresentata da piccole iniziative nei comparti della meccanica e della plastica, affiancate da un'altrettanto piccola impresa edile. Modesta è anche l'attività del terziario, che si compone di una rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; mancano anche strutture sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre la struttura ricettiva non garantisce possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze strutturali fanno sì che la comunità dipenda notevolmente dall'esterno.

Relazioni

Pur non registrando un significativo movimento turistico, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon andamento delle attività agricole e alla presenza di qualche pur modesta iniziativa industriale, che consentono di assorbire manodopera dai dintorni; non mancano però i pendolari verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti con i comuni vicini sono limitati a quelli causati dalla mancanza di scuole e servizi. Numerose sono le feste religiose: la terza domenica di luglio di celebra la Madonna del Carmelo; il 18 settembre si svolge la Sagra di Santa Giustina e il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Pur non registrando un significativo movimento turistico, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon andamento delle attività agricole e alla presenza di qualche pur modesta iniziativa industriale, che consentono di assorbire manodopera dai dintorni; non mancano però i pendolari verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti con i comuni vicini sono limitati a quelli causati dalla mancanza di scuole e servizi. Numerose sono le feste religiose: la terza domenica di luglio di celebra la Madonna del Carmelo; il 18 settembre si svolge la Sagra di Santa Giustina e il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Località

Cascina Maggiore, Cascina Morivione, Torre di Sopra e Castellazzo

Cascina Maggiore, Cascina Morivione, Torre di Sopra e Castellazzo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Torre d'Arese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.