Descrizione

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole e zootecniche. I tetiesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati tutti nel capoluogo comunale. Il territorio, comprensivo dell'area speciale lago di Cucchinadorza (parte di bacino artificiale diviso tra più comuni), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 157 a un massimo di 952 metri sul livello del mare. L'abitato, circondato da altopiani granitici e dalle cime aspre e rocciose del Gennargentu, presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole e zootecniche. I tetiesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati tutti nel capoluogo comunale. Il territorio, comprensivo dell'area speciale lago di Cucchinadorza (parte di bacino artificiale diviso tra più comuni), ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 157 a un massimo di 952 metri sul livello del mare. L'abitato, circondato da altopiani granitici e dalle cime aspre e rocciose del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GENNARGENTU'>Gennargentu</a>, presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Il toponimo, di probabile origine preromana, è da attribuire alla voce sarda logudorese “Tè(t)ti”, ‘smilace'. Fantasiose sono da ritenere le interpretazioni secondo cui la denominazione deriverebbe dal nome della Dea Thesis di cui vi era il santuario, dal latino TECTA, ‘case', oppure dalla voce fenicia “Beth”, ‘casa, casa mia, mia dimora'. Secondo alcuni studiosi, invece, deve il suo nome al suo stesso fondatore, tale Tete, famoso duce degli Illesi, popolo greco discendente dalla colonia che Jolao fondò in Sardegna, come affermano Stradone e Diodoro Siculo. Le origini del suo insediamento risalgono all'epoca nuragica, come è dimostrato dai numerosi reperti rinvenuti sul suo territorio. Nell'XI secolo fece parte del Giudicato d'Arborea e nel 1410 passò sotto la giurisdizione del marchesato di Oristano. Nel corso del XVII secolo fu ceduta, come feudo, agli Amat di San Filippo. Tra le vestigia del suo antichissimo passato meritano di essere citati: i villaggi di S'Urbale, di Su Carrazzu e di Su Ballu; il nuraghe Alinèdu; la tomba dei giganti di Atzedalai; la parrocchiale di San Sebastiano, in stile tipicamente sardo; la chiesa di Santa Maria della Neve; il santuario protosardo di Albini.

Il toponimo, di probabile origine preromana, è da attribuire alla voce sarda <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=LOGUDORESE'>logudorese</a> “Tè(t)ti”, ‘smilace'. Fantasiose sono da ritenere le interpretazioni secondo cui la denominazione deriverebbe dal nome della Dea Thesis di cui vi era il santuario, dal latino TECTA, ‘case', oppure dalla voce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIA'>fenicia</a> “Beth”, ‘casa, casa mia, mia dimora'. Secondo alcuni studiosi, invece, deve il suo nome al suo stesso fondatore, tale Tete, famoso duce degli Illesi, popolo greco discendente dalla colonia che Jolao fondò in Sardegna, come affermano Stradone e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DIODOROSICULO'>Diodoro Siculo</a>. Le origini del suo insediamento risalgono all'epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, come è dimostrato dai numerosi reperti rinvenuti sul suo territorio. Nell'XI secolo fece parte del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODARBOREA'>Giudicato d'Arborea</a> e nel 1410 passò sotto la giurisdizione del marchesato di Oristano. Nel corso del XVII secolo fu ceduta, come feudo, agli Amat di San Filippo. Tra le vestigia del suo antichissimo passato meritano di essere citati: i villaggi di S'Urbale, di Su Carrazzu e di Su Ballu; il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> Alinèdu; la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBADEIGIGANTI'>tomba dei giganti</a> di Atzedalai; la parrocchiale di San Sebastiano, in stile tipicamente sardo; la chiesa di Santa Maria della Neve; il santuario protosardo di Albini.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che rappresenta un'importante voce dell'economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, alberi da frutta e con l'allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L'industria è modestamente sviluppata; i comparti di maggiore produttività sono quelli edile e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Giuseppe Putzu” e il museo archeologico, in cui sono custoditi importanti reperti bronzei provenienti da Albini e dove si può ammirare, oltre alle ceramiche, anche la costruzione di una delle capanne del villaggio nuragico di S'Urbale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che rappresenta un'importante voce dell'economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, alberi da frutta e con l'allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L'industria è modestamente sviluppata; i comparti di maggiore produttività sono quelli edile e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca “Giuseppe Putzu” e il museo archeologico, in cui sono custoditi importanti reperti bronzei provenienti da Albini e dove si può ammirare, oltre alle ceramiche, anche la costruzione di una delle capanne del villaggio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICO'>nuragico</a> di S'Urbale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

La sua importante zona archeologica rappresenta la principale ragione di attrazione turistica della zona, che, ogni anno, è meta di numerosi visitatori che desiderano ammirare i resti di quella che è stata la base di partenza di una lunga tappa della civiltà protosarda dell'età del bronzo e del ferro. Non meno interessante è il suo ambiente naturale, caratterizzato dal lago artificiale di Cucchinadorza, formato con lo sbarramento del fiume Taloro e dal suggestivo paesaggio dell'omonima valle. A poca distanza si ergono le spettacolari cime dei monti Sedussai, Pizzuri e la punta Concosu, appartenenti al selvaggio Gennargentu. Tra le manifestazioni si segnalano: il Carnevale e la festa di San Sebastiano, l'ultima domenica di agosto. La festa della Patrona, Santa Maria della Neve, viene celebrata il 5 agosto.

La sua importante zona archeologica rappresenta la principale ragione di attrazione turistica della zona, che, ogni anno, è meta di numerosi visitatori che desiderano ammirare i resti di quella che è stata la base di partenza di una lunga tappa della civiltà protosarda dell'età del bronzo e del ferro. Non meno interessante è il suo ambiente naturale, caratterizzato dal lago artificiale di Cucchinadorza, formato con lo sbarramento del fiume Taloro e dal suggestivo paesaggio dell'omonima valle. A poca distanza si ergono le spettacolari cime dei monti Sedussai, Pizzuri e la punta Concosu, appartenenti al selvaggio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GENNARGENTU'>Gennargentu</a>. Tra le manifestazioni si segnalano: il Carnevale e la festa di San Sebastiano, l'ultima domenica di agosto. La festa della Patrona, Santa Maria della Neve, viene celebrata il 5 agosto.

Località

Lago di Cucchinadorza

Lago di Cucchinadorza

Fondi europei 2021-2027

Comune di Teti in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.