Descrizione

Comune collinare di fondazione medievale; le tradizionali attività rurali sono state affiancate da un apparato industriale discretamente sviluppato e dal terziario. La comunità dei tavoletani, che fa registrare un indice di vecchiaia superiore alla media, si concentra per la maggior parte nel capoluogo comunale ma popola anche alcune case sparse sui fondi e gli aggregati urbani elementari di Calfabbro e Casinella. L’abitato, a pianta allungata, sorge su un colle e conserva i resti delle antiche mura. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Auditore e che possiede un’isola amministrativa tra i comuni di Mercatino Conca, Auditore e Sassocorvaro, presenta un profilo geometrico vario e discontinuo ed è caratterizzato da discrete oscillazioni altimetriche, dovute all’alternanza di avvallamenti e rilievi alto-collinari; ai campi coltivati e ai pascoli battuti quotidianamente dal bestiame si mescolano boschi di roverella, cerro, acero, carpino e orniello nonché pinete e castagneti, all’ombra dei quali si aggirano cinghiali e caprioli. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre rossa, con quattro merli “alla ghibellina” e porta e finestra nere.

Comune collinare di fondazione medievale; le tradizionali attività rurali sono state affiancate da un apparato industriale discretamente sviluppato e dal terziario. La comunità dei tavoletani, che fa registrare un indice di vecchiaia superiore alla media, si concentra per la maggior parte nel capoluogo comunale ma popola anche alcune case sparse sui fondi e gli aggregati urbani elementari di Calfabbro e Casinella. L’abitato, a pianta allungata, sorge su un colle e conserva i resti delle antiche mura. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Auditore e che possiede un’isola amministrativa tra i comuni di Mercatino Conca, Auditore e Sassocorvaro, presenta un profilo geometrico vario e discontinuo ed è caratterizzato da discrete oscillazioni altimetriche, dovute all’alternanza di avvallamenti e rilievi alto-collinari; ai campi coltivati e ai pascoli battuti quotidianamente dal bestiame si mescolano boschi di roverella, cerro, acero, carpino e orniello nonché pinete e castagneti, all’ombra dei quali si aggirano cinghiali e caprioli. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre rossa, con quattro merli “alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GHIBELLINA'>ghibellina</a>” e porta e finestra nere.

Storia

Fondata nel Medioevo, appartenne ai Malatesta, divenendo, nel corso del XV secolo, oggetto di una lunga contesa fra questi e la nobile famiglia dei Montefeltro. Nel 1462 il duca di Urbino Federico da Montefeltro commissionò all’architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini la costruzione di una possente rocca, che venne distrutta nel 1865. Nel XVII secolo il borgo passò alla Chiesa, subendo alla fine del Settecento l’invasione delle truppe francesi. Il toponimo sembra essere una formazione collettiva dal termine “tavola”: potrebbe far quindi riferimento allo sfruttamento dei boschi circostanti l’abitato o alla forma a tavolato delle adiacenti colline. Sui resti della distrutta rocca rinascimentale fu innalzato nel XIX secolo il castello Petrangolini, imponente costruzione goticheggiante che ha mantenuto la pianta dell’edificio precedente: ornato da merli, portici, piccoli balconi e finestre ad arco gotico, è interamente costruito in laterizio e sormontato da una torre, anch’essa merlata; nel suo interno si conservano inoltre armi e arredi antichi.

Fondata nel Medioevo, appartenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, divenendo, nel corso del XV secolo, oggetto di una lunga contesa fra questi e la nobile famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MONTEFELTRO'>Montefeltro</a>. Nel 1462 il duca di Urbino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FEDERICODAMONTEFELTRO'>Federico da Montefeltro</a> commissionò all’architetto militare senese <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCESCODIGIORGIOMARTINI'>Francesco di Giorgio Martini</a> la costruzione di una possente rocca, che venne distrutta nel 1865. Nel XVII secolo il borgo passò alla Chiesa, subendo alla fine del Settecento l’invasione delle truppe francesi. Il toponimo sembra essere una formazione collettiva dal termine “tavola”: potrebbe far quindi riferimento allo sfruttamento dei boschi circostanti l’abitato o alla forma a tavolato delle adiacenti colline. Sui resti della distrutta rocca rinascimentale fu innalzato nel XIX secolo il castello Petrangolini, imponente costruzione goticheggiante che ha mantenuto la pianta dell’edificio precedente: ornato da merli, portici, piccoli balconi e finestre ad arco gotico, è interamente costruito in laterizio e sormontato da una torre, anch’essa merlata; nel suo interno si conservano inoltre armi e arredi antichi.

Economia

Pur essendo ancora legata ad attività produttive di tipo tradizionale, quali la coltivazione di frumento e ortaggi e l’allevamento di bovini, l’economia tavoletana ha conosciuto una rapida crescita del settore secondario, sviluppatosi al punto da rivestire un ruolo di primo piano nella formazione del reddito: ben più di un terzo della forza-lavoro locale è infatti occupata nei comparti delle confezioni, delle calzature, dei materiali da costruzione, dei mobili, degli strumenti musicali, del legno e della lavorazione dei metalli. Anche il terziario, rappresentato da un’articolata rete distributiva e da servizi qualificati, come il credito, presenta un buon livello di sviluppo. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, il comune fa registrare qualche carenza infrastrutturale: dispone infatti soltanto di scuole materne ed elementari; è provvisto comunque di una biblioteca comunale e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia; vanta inoltre una discreta capacità ricettiva.

Pur essendo ancora legata ad attività produttive di tipo tradizionale, quali la coltivazione di frumento e ortaggi e l’allevamento di bovini, l’economia tavoletana ha conosciuto una rapida crescita del settore secondario, sviluppatosi al punto da rivestire un ruolo di primo piano nella formazione del reddito: ben più di un terzo della forza-lavoro locale è infatti occupata nei comparti delle confezioni, delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a>, dei materiali da costruzione, dei mobili, degli strumenti musicali, del legno e della lavorazione dei metalli. Anche il terziario, rappresentato da un’articolata rete distributiva e da servizi qualificati, come il credito, presenta un buon livello di sviluppo. Sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, il comune fa registrare qualche carenza infrastrutturale: dispone infatti soltanto di scuole materne ed elementari; è provvisto comunque di una biblioteca comunale e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia; vanta inoltre una discreta capacità ricettiva.

Relazioni

Oltre che dalla bellezza dell’ambiente naturale che circonda l’abitato, i contatti con l’esterno sono favoriti da alcune manifestazioni di buon richiamo, quali le fiere che si svolgono il primo lunedì di ogni mese e l’11 agosto nonché il mercato che si tiene ogni terzo lunedì del mese. La festa del Patrono San Lorenzo si celebra il 10 agosto.

Oltre che dalla bellezza dell’ambiente naturale che circonda l’abitato, i contatti con l’esterno sono favoriti da alcune manifestazioni di buon richiamo, quali le fiere che si svolgono il primo lunedì di ogni mese e l’11 agosto nonché il mercato che si tiene ogni terzo lunedì del mese. La festa del Patrono San Lorenzo si celebra il 10 agosto.

Località

Ca' Fabrucci, Calfabbro, Ripamassana, Torricella

Ca' Fabrucci, Calfabbro, Ripamassana, Torricella