Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sulla positiva coesistenza di tutte le attività produttive. I tagliolesi, aventi un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello rosso, merlato alla guelfa, fondato su una verde campagna e sormontato da un’aquila nera coronata.

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sulla positiva coesistenza di tutte le attività produttive. I tagliolesi, aventi un indice di vecchiaia straordinariamente alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello rosso, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, fondato su una verde campagna e sormontato da un’aquila nera coronata.

Storia

La sua denominazione è attestata dal 1188; le forme attestate sono: TALLIOLUS, TAGLOLUS LOCUS, CASTRO TAIOLI, TAIOLIS, TAGLIOLIS, TALLIOLIS e TALIOLIIS. Il suo etimo va ricercato con riferimento al taglio del bosco, in conseguenza del grande disboscamento avvenuto in età alto medievale o nel periodo successivo alla grande crisi del X secolo. Sorta, durante il Medioevo, sulla cima di un colle che domina il paesaggio circostante, a cavallo di strade che dalla Valle Padana conducevano alla Liguria, sicuramente assolse il compito di avamposto di controllo contro le invasioni saracene. Le sue prime notizie storiche ci provengono da un diploma, datato 967, in cui l’imperatore germanico Ottone I assegnò la potestà del luogo ad Aleramo. Da questo momento inizia la storia del marchesato del Monferrato, caratterizzata, per tutti i paesi della zona, dal susseguirsi di avvenimenti tragici e complessi. Da Aleramo il feudo passò ai marchesi del Bosco; nel XIII secolo ne divennero reggenti i genovesi, fino al 1224, anno del ritorno dei del Bosco. Ma cinquant’anni più tardi la repubblica genovese riuscì a riconquistarla. Nel corso del XV secolo divenne possedimento sforzesco, ma per un breve periodo: nel 1452, infatti, i genovesi se ne riappropriarono. Diverse furono le famiglie genovesi che si alternarono nel governo dell’insediamento; tra le più importanti figurano quella dei Doria, dei Gentile conti di Tagliolo e dei Pinelli-Gentile. Successivamente entrò a far parte dei domini sabaudi. Tra le vestigia del suo passato figurano: la piccola cappella facente parte dell’antico monastero di Bano, oggi andato distrutto; la chiesa di San Defendente, eretta nel Cinquecento; la chiesa di San Vito Martire, conservante la statua di San Carlo Borromeo; il castello Pinelli-Gentile, originario del XIII secolo.

La sua denominazione è attestata dal 1188; le forme attestate sono: TALLIOLUS, TAGLOLUS LOCUS, CASTRO TAIOLI, TAIOLIS, TAGLIOLIS, TALLIOLIS e TALIOLIIS. Il suo etimo va ricercato con riferimento al taglio del bosco, in conseguenza del grande disboscamento avvenuto in età alto medievale o nel periodo successivo alla grande crisi del X secolo. Sorta, durante il Medioevo, sulla cima di un colle che domina il paesaggio circostante, a cavallo di strade che dalla Valle Padana conducevano alla Liguria, sicuramente assolse il compito di avamposto di controllo contro le invasioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SARACENE'>saracene</a>. Le sue prime notizie storiche ci provengono da un diploma, datato 967, in cui l’imperatore germanico Ottone I assegnò la potestà del luogo ad Aleramo. Da questo momento inizia la storia del marchesato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, caratterizzata, per tutti i paesi della zona, dal susseguirsi di avvenimenti tragici e complessi. Da Aleramo il feudo passò ai marchesi del Bosco; nel XIII secolo ne divennero reggenti i genovesi, fino al 1224, anno del ritorno dei del Bosco. Ma cinquant’anni più tardi la repubblica genovese riuscì a riconquistarla. Nel corso del XV secolo divenne possedimento sforzesco, ma per un breve periodo: nel 1452, infatti, i genovesi se ne riappropriarono. Diverse furono le famiglie genovesi che si alternarono nel governo dell’insediamento; tra le più importanti figurano quella dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DORIA'>Doria</a>, dei Gentile conti di Tagliolo e dei Pinelli-Gentile. Successivamente entrò a far parte dei domini sabaudi. Tra le vestigia del suo passato figurano: la piccola cappella facente parte dell’antico monastero di Bano, oggi andato distrutto; la chiesa di San Defendente, eretta nel Cinquecento; la chiesa di San Vito Martire, conservante la statua di San Carlo Borromeo; il castello Pinelli-Gentile, originario del XIII secolo.

Economia

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, è la principale fonte di reddito della popolazione: si coltivano cereali, frumento, foraggi, uva (dalla quale si ricavano i pregiati vini Rosato, Dolcetto e Riesling) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli, caprini, ovini, bovini, equini e suini. L’industria è costituita da aziende di medie e piccole dimensioni che operano nei comparti: edile, alimentare, metallurgico, meccanico, della lavorazione della gomma e della plastica, del legno. Il terziario si compone di una buona rete distributiva, capace di soddisfare le esigenze primarie della popolazione, cui si affianca il servizio immobiliare. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano la frequenza solamente delle classi materne ed elementari, per l’arricchimento culturale è presente il museo civico naturalistico, specializzato in avifauna piemontese. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport sono disponibili campi da calcio, tennis e tamburello e due centri ippici. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, è la principale fonte di reddito della popolazione: si coltivano cereali, frumento, foraggi, uva (dalla quale si ricavano i pregiati vini Rosato, Dolcetto e Riesling) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli, caprini, ovini, bovini, equini e suini. L’industria è costituita da aziende di medie e piccole dimensioni che operano nei comparti: edile, alimentare, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, della lavorazione della gomma e della plastica, del legno. Il terziario si compone di una buona rete distributiva, capace di soddisfare le esigenze primarie della popolazione, cui si affianca il servizio immobiliare. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano la frequenza solamente delle classi materne ed elementari, per l’arricchimento culturale è presente il museo civico naturalistico, specializzato in avifauna piemontese. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport sono disponibili campi da calcio, tennis e tamburello e due centri ippici. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

La sua appartenenza alla Comunità montana e alla Riserva Naturale la rendono importante meta turistica soprattutto di tipo naturalistico. Diversi sono, infatti, gli itinerari escursionistici che, attraverso il percorso di antichi sentieri, permettono di riscoprire il contatto con una natura ricca di varietà animali e vegetali. Tra le manifestazioni: la carnevalata; il torneo dei castelli, con inizio a marzo; la festa di primavera, a maggio; l’evento “Le storie del vino”, a settembre; la castagnata, a ottobre. Il Patrono, San Carlo, si festeggia il 4 novembre.

La sua appartenenza alla Comunità montana e alla Riserva Naturale la rendono importante meta turistica soprattutto di tipo naturalistico. Diversi sono, infatti, gli itinerari escursionistici che, attraverso il percorso di antichi sentieri, permettono di riscoprire il contatto con una natura ricca di varietà animali e vegetali. Tra le manifestazioni: la carnevalata; il torneo dei castelli, con inizio a marzo; la festa di primavera, a maggio; l’evento “Le storie del vino”, a settembre; la castagnata, a ottobre. Il Patrono, San Carlo, si festeggia il 4 novembre.

Località

Cherli Cadilana, Crocera, Gambina, Grossi, Mongiardino, Pessino, Regione Bosi Berretta, San Pietro-Caviggi, Varo, Villaggio Primavera

Cherli Cadilana, Crocera, Gambina, Grossi, Mongiardino, Pessino, Regione Bosi Berretta, San Pietro-Caviggi, Varo, Villaggio Primavera

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Tagliolo Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.