Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I sarmatesi, che presentano un indice di vecchiaia molto superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati di Agazzino, Cà dell’Acqua, Casoni, Cepone, Coste di Sotto, Madonna del Rosario, Nusone, Ponte Tidone e Salumificio, è ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche minime, che conferiscono all’abitato, nel quale spicca un suggestivo complesso fortificato di epoca medievale, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo aureo, un castello rosso con tre torri; su quella centrale spicca una banderuola azzurra con una banda d’argento accostata da due stelle, anch’esse d’argento.

Comune di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I sarmatesi, che presentano un indice di vecchiaia molto superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati di Agazzino, Cà dell’Acqua, Casoni, Cepone, Coste di Sotto, Madonna del Rosario, Nusone, Ponte Tidone e Salumificio, è ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche minime, che conferiscono all’abitato, nel quale spicca un suggestivo complesso fortificato di epoca medievale, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo aureo, un castello rosso con tre torri; su quella centrale spicca una banderuola azzurra con una banda d’argento accostata da due stelle, anch’esse d’argento.

Storia

Le origini del borgo, come quelle del toponimo, sono controverse: alcuni le riportano a un certo Sarmo, fratello di Olumbro, che fu signore di Piacenza nel 500 a.C.; altri, invece, si richiamano all’insediamento nella zona di un gruppo di sarmati, giunti in Italia nel V secolo al seguito dei longobardi. Dotata già nell'undicesimo secolo di un castello, al centro di contese nei secoli successivi tra pavesi e piacentini, fece parte dei possedimenti dei Visconti, che nella seconda metà del Trecento la concessero alla nobile casata dei Seccamelica. Dagli inizi del XV secolo registrò l’alternarsi alla guida del feudo degli Scotti e degli Arcelli, finché nel 1439 gli Scotti ne recuperarono il possesso, conservandolo quasi ininterrottamente (fatta eccezione per il breve governo di Luigi Dal Verme intorno alla metà del XV secolo) fino all’estinzione della loro casata, avvenuta nel primo decennio dell’Ottocento. Le vicende successive alla dominazione napoleonica e alla restaurazione austriaca seguirono quelle del resto del ducato di Parma e Piacenza e non presentano particolari eventi di rilievo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il complesso fortificato, di cui fanno parte, oltre alla rocca vera e propria, un borgo del XV secolo e la seicentesca chiesa di San Borromeo; la parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta; la chiesa di San Rocco, dietro la quale vi è la grotta in cui, secondo la tradizione, avrebbe dimorato il Santo; l’oratorio di San Carlo, che conserva pregevoli dipinti; l'oratorio della Madonna di Caravaggio, dell’inizio del XIX secolo; i resti di un fortilizio medievale, in località Ponte Tidone.

Le origini del borgo, come quelle del toponimo, sono controverse: alcuni le riportano a un certo Sarmo, fratello di Olumbro, che fu signore di Piacenza nel 500 a.C.; altri, invece, si richiamano all’insediamento nella zona di un gruppo di sarmati, giunti in Italia nel V secolo al seguito dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>. Dotata già nell'undicesimo secolo di un castello, al centro di contese nei secoli successivi tra pavesi e piacentini, fece parte dei possedimenti dei Visconti, che nella seconda metà del Trecento la concessero alla nobile casata dei Seccamelica. Dagli inizi del XV secolo registrò l’alternarsi alla guida del feudo degli Scotti e degli Arcelli, finché nel 1439 gli Scotti ne recuperarono il possesso, conservandolo quasi ininterrottamente (fatta eccezione per il breve governo di Luigi Dal Verme intorno alla metà del XV secolo) fino all’estinzione della loro casata, avvenuta nel primo decennio dell’Ottocento. Le vicende successive alla dominazione napoleonica e alla restaurazione austriaca seguirono quelle del resto del ducato di Parma e Piacenza e non presentano particolari eventi di rilievo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il complesso fortificato, di cui fanno parte, oltre alla rocca vera e propria, un borgo del XV secolo e la seicentesca chiesa di San Borromeo; la parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta; la chiesa di San Rocco, dietro la quale vi è la grotta in cui, secondo la tradizione, avrebbe dimorato il Santo; l’oratorio di San Carlo, che conserva pregevoli dipinti; l'oratorio della Madonna di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CARAVAGGIO'>Caravaggio</a>, dell’inizio del XIX secolo; i resti di un fortilizio medievale, in località Ponte Tidone.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi e ortaggi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento bovino. Sviluppata è l’industria alimentare, affiancata da aziende che operano nei comparti edile, metalmeccanico, del vetro e dei suoi prodotti oltre che della produzione di articoli in gomma e in plastica. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi e ortaggi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento bovino. Sviluppata è l’industria alimentare, affiancata da aziende che operano nei comparti edile, metalmeccanico, del vetro e dei suoi prodotti oltre che della produzione di articoli in gomma e in plastica. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti (ai quali offre tra l’altro la possibilità di praticare la caccia oltre che la pesca nelle acque limpide e poco profonde del Po, che vi scorre con vasti arenili), è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l'assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono alquanto rilevanti. Inoltre, si intensificano in occasione di alcuni eventi folclorici e fieristici ricorrenti, come la festa del salame, che si svolge a maggio, con degustazione di prodotti tipici locali. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto con l’omonima sagra.

Meta di un significativo movimento di turisti (ai quali offre tra l’altro la possibilità di praticare la caccia oltre che la pesca nelle acque limpide e poco profonde del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PO'>Po</a>, che vi scorre con vasti arenili), è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l'assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono alquanto rilevanti. Inoltre, si intensificano in occasione di alcuni eventi folclorici e fieristici ricorrenti, come la festa del salame, che si svolge a maggio, con degustazione di prodotti tipici locali. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto con l’omonima sagra.

Località

Agazzino, Cepone, Nusone, Ponte Tidone, Salumificio, Scottine

Agazzino, Cepone, Nusone, Ponte Tidone, Salumificio, Scottine

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sarmato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.