Descrizione

Cittadina di formazione antica adagiata su di un colle, interessata da una dinamica di sviluppo dell'industria e del terziario molto promettente. La comunità degli spoltoresi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore ai valori medi, ha infranto i confini fra spazi urbani e rurali, creando un gran numero di piccoli agglomerati (Caprara, Case Castellini, Case Cipriani, Case Cocciagrossa, Case di Marzio, Case di Tillio, Case Emanuele, Case Fornace, Case Frascone, Case Marcone, Case Mennilli, Case Pacchiarotta, Case Pettinella, Case Seminario, Case Sferrella, Case Splendiani, Case Tre Pini, Case Troiani, Case Trufulone, Case Valle Carbone, Case Vallerosa, Case Zagattella, Case Zampetta, Cavaticchio Inferiore, Pierfelice e Zampacorta) nello spazio circostante il capoluogo comunale e le località di Caprara d'Abruzzo, Santa Teresa, Villa Santa Maria e Villa Raspa -molti di questi insediamenti prolungano nel comprensorio spoltorese, senza soluzione di continuità, i tentacoli della periferia pescarese-. Il territorio comunale copre con la sua estensione una serie di rilievi collinari dal tenue pendio su cui, ai margini dell'armatura urbana e produttiva, i campi di grano, biondeggianti di spighe nei caldi mesi estivi, si alternano agli ordinati filari di vite e di olivi.

Cittadina di formazione antica adagiata su di un colle, interessata da una dinamica di sviluppo dell'industria e del terziario molto promettente. La comunità degli spoltoresi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore ai valori medi, ha infranto i confini fra spazi urbani e rurali, creando un gran numero di piccoli agglomerati (Caprara, Case Castellini, Case Cipriani, Case Cocciagrossa, Case di Marzio, Case di Tillio, Case Emanuele, Case Fornace, Case Frascone, Case Marcone, Case Mennilli, Case Pacchiarotta, Case Pettinella, Case Seminario, Case Sferrella, Case Splendiani, Case Tre Pini, Case Troiani, Case Trufulone, Case Valle Carbone, Case Vallerosa, Case Zagattella, Case Zampetta, Cavaticchio Inferiore, Pierfelice e Zampacorta) nello spazio circostante il capoluogo comunale e le località di Caprara d'Abruzzo, Santa Teresa, Villa Santa Maria e Villa Raspa -molti di questi insediamenti prolungano nel comprensorio spoltorese, senza soluzione di continuità, i tentacoli della periferia pescarese-. Il territorio comunale copre con la sua estensione una serie di rilievi collinari dal tenue pendio su cui, ai margini dell'armatura urbana e produttiva, i campi di grano, biondeggianti di spighe nei caldi mesi estivi, si alternano agli ordinati filari di vite e di olivi.

Storia

La zona cominciò a popolarsi in epoca antica: numerosi reperti affiorati in più punti del comprensorio comunale testimoniano l'esistenza di un insediamento romano con funzioni di stazione militare. Il borgo medievale fa la sua prima comparsa, con il nome di SPELTURUM e come feudo dei Costanzo, nelle fonti documentarie del XIV secolo. I Riccardi subentrarono al principio del Quattrocento ma non riuscirono a mantenere un saldo controllo del feudo che, con il titolo di baronia, conobbe ancora svariate signorie. Il comune divenne autonomo nel 1947, quando si staccò da Pescara a cui era stato aggregato nel 1928. Al culmine della collina su cui è adagiato l'abitato, i bastioni e alcuni brandelli di mura di un antico castello sono la sbiadita memoria delle orgogliose fortificazioni del passato. All'ingresso del paese si mostra al visitatore un convento francescano del XV secolo, con interno barocco e colonne romane di spoglio, mentre nel cuore del centro storico si erge la parrocchiale di S. Panfilo, eretta nel 1795 sui resti di una chiesa precedente.

La zona cominciò a popolarsi in epoca antica: numerosi reperti affiorati in più punti del comprensorio comunale testimoniano l'esistenza di un insediamento romano con funzioni di stazione militare. Il borgo medievale fa la sua prima comparsa, con il nome di SPELTURUM e come feudo dei Costanzo, nelle fonti documentarie del XIV secolo. I Riccardi subentrarono al principio del Quattrocento ma non riuscirono a mantenere un saldo controllo del feudo che, con il titolo di baronia, conobbe ancora svariate signorie. Il comune divenne autonomo nel 1947, quando si staccò da Pescara a cui era stato aggregato nel 1928. Al culmine della collina su cui è adagiato l'abitato, i bastioni e alcuni brandelli di mura di un antico castello sono la sbiadita memoria delle orgogliose fortificazioni del passato. All'ingresso del paese si mostra al visitatore un convento francescano del XV secolo, con interno barocco e colonne romane di spoglio, mentre nel cuore del centro storico si erge la parrocchiale di S. Panfilo, eretta nel 1795 sui resti di una chiesa precedente.

Economia

Lungo i tracciati viari del comprensorio spoltorese si è concretizzata la vocazione industriale e terziaria di questa cittadina, che si nutre dei molteplici stimoli della contigua Pescara. La forza che ancora sostiene l'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, uva da vino e olive, risiede nel suo crescente livello di meccanizzazione e nella capacità di integrarsi con l'industria agro-alimentare; quest'ultima si affianca alle imprese di costruzioni, agli opifici manifatturieri dell'abbigliamento e del legno ed alle officine metalmeccaniche presenti nel comune. In ultima analisi il tessuto produttivo è florido e ricco di vantaggiose interconnessioni. Il sistema delle infrastrutture di servizio fatica ad adeguarsi alle esigenze dell'intraprendente popolazione, che ha dato vita a forme spontanee di associazionismo con finalità culturali e ricreative. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali; possiede esclusivamente scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, non dispone di alberghi -pur vantando un'azienda agrituristica e caratteristici ristoranti- e in materia di assistenza sanitaria ha al suo attivo un consultorio; gli impianti sportivi sono un campo da tennis, uno di calcio, a disposizione della squadra locale Atletico Spoltore, e una palestra.

Lungo i tracciati viari del comprensorio spoltorese si è concretizzata la vocazione industriale e terziaria di questa cittadina, che si nutre dei molteplici stimoli della contigua Pescara. La forza che ancora sostiene l'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, uva da vino e olive, risiede nel suo crescente livello di meccanizzazione e nella capacità di integrarsi con l'industria agro-alimentare; quest'ultima si affianca alle imprese di costruzioni, agli opifici manifatturieri dell'abbigliamento e del legno ed alle officine metalmeccaniche presenti nel comune. In ultima analisi il tessuto produttivo è florido e ricco di vantaggiose interconnessioni. Il sistema delle infrastrutture di servizio fatica ad adeguarsi alle esigenze dell'intraprendente popolazione, che ha dato vita a forme spontanee di associazionismo con finalità culturali e ricreative. Il comune è dotato degli ordinari uffici municipali e postali; possiede esclusivamente scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado, non dispone di alberghi -pur vantando un'azienda agrituristica e caratteristici ristoranti- e in materia di assistenza sanitaria ha al suo attivo un consultorio; gli impianti sportivi sono un campo da tennis, uno di calcio, a disposizione della squadra locale Atletico Spoltore, e una palestra.

Relazioni

Di questa cittadina, hinterland produttivo del capoluogo di provincia, non si può non ricordare la rinomata rassegna di teatro, musica e balletto, che fra molteplici iniziative collaterali occupa l'intero mese di agosto. Nella piazza del centro storico, nel pomeriggio di Pasqua, si consuma la divertente tradizione dello "scuocchio" -gioco antico che consiste nel rompere l'uovo sodo dell'avversario-. Il caratteristico rito pasquale fu portato in queste zone dagli abitanti di Sulmona, che vi introdussero anche il culto di San Panfilo. I festeggiamenti in onore di quest'ultimo, Patrono degli spoltoresi, si svolgono il 27 aprile.

Di questa cittadina, hinterland produttivo del capoluogo di provincia, non si può non ricordare la rinomata rassegna di teatro, musica e balletto, che fra molteplici iniziative collaterali occupa l'intero mese di agosto. Nella piazza del centro storico, nel pomeriggio di Pasqua, si consuma la divertente tradizione dello "scuocchio" -gioco antico che consiste nel rompere l'uovo sodo dell'avversario-. Il caratteristico rito pasquale fu portato in queste zone dagli abitanti di Sulmona, che vi introdussero anche il culto di San Panfilo. I festeggiamenti in onore di quest'ultimo, Patrono degli spoltoresi, si svolgono il 27 aprile.

Località

Caprara d'Abruzzo, Case Castellini, Case Cipriani, Case Cocciagrassa, Case Fornace, Case Frascone, Case la Torretta, Case Marcone, Case Midineri, Case Montalto, Case Pacchiarotta, Case San Cosimo, Case Santa Lucia delle Fratte, Case Sferrella, Case Troiani, Cavaticchio Inferiore, Cavaticchio Superiore, Ospedale De Cesaris, Santa Teresa, Villa Raspa, Villa Santa Maria

Caprara d'Abruzzo, Case Castellini, Case Cipriani, Case Cocciagrassa, Case Fornace, Case Frascone, Case la Torretta, Case Marcone, Case Midineri, Case Montalto, Case Pacchiarotta, Case San Cosimo, Case Santa Lucia delle Fratte, Case Sferrella, Case Troiani, Cavaticchio Inferiore, Cavaticchio Superiore, Ospedale De Cesaris, Santa Teresa, Villa Raspa, Villa Santa Maria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Spoltore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.