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Descrizione

Comune montano, di antiche origini, la cui economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali, affiancate da una modestissima presenza dell’industria e del terziario. Gli spadolesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati nel capoluogo comunale, contiguo alla località Brognaturo del comune omonimo. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.283 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è leggermente vario.

Storia

Abitata fin da età preistorica, come testimoniano i reperti neolitici rinvenuti nella zona, si chiamò in passato Spatula. Il suo territorio, di gran lunga superiore all’attuale, fece parte della regione locrese, della greca Skilletion e della colonia romana Minerva Scolacium. Il toponimo riflette il latino SPATULA, ‘mestatoio’, o l’omonimo termine calabrese, avente il significato di ‘scotola, gladiolo’; non manca però chi ritiene che esso possa derivare dal latino EX PALUDE, riferito all’antico stato paludoso delle terre. In epoca normanna, appartenne al conte Ruggiero d’Altavilla che, sul finire del secolo XI, la donò alla certosa di Serra San Bruno, cui fu confermata da vari diplomi imperiali. Sotto i certosini registrò una crescita economica, grazie al miglioramento delle attività agricole, allo sviluppo dell’artigianato e all’impianto di una ferriera, gestita dal fratello del noto Ettore Fieramosca della disfida di Barletta. Nel Trecento, sotto il regno di Roberto d’Angiò e della regina Giovanna I, fu abbandonata dalla popolazione, la quale, per non pagare le ingenti tasse, preferì rifugiarsi nelle foreste circostanti fino a quando i sovrani, per intercessione dell’abate della certosa, non condonarono il debito fiscale. Divenuta in seguito pertinenza della contea di Soriano Calabro, fu infeudata ai Ravaschieri, ai Caracciolo, ai Dioco e infine agli Ubaldini. Il decreto francese del 1811, istitutivo dei comuni e dei circondari, la riconobbe tra i primi, inserendola nel comprensorio serrese. Annessa al Regno d’Italia, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra i monumenti figurano: l’ottocentesca chiesa di San Nicola di Bari, contenente interessanti opere d’arte; quella di Santa Maria sopra Minerva e la chiesetta dell’Addolorata.

Economia

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria, di dimensioni ridottissime, è presente con i comparti edile, tessile, dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali degne di nota. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

L’aria salubre, la tranquillità del luogo, la genuinità dei suoi prodotti e le bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di folti boschi di abeti e faggi, costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento del turismo nella zona. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi in genere. Non vi si svolgono manifestazioni folcloristiche degne di nota, che potrebbero animare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Nicola, si festeggia la prima domenica di agosto. Il giorno di astensione dal lavoro è il 6 dicembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Spadola rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 825
  • Lat 38° 36' 10,92'' 38.60303333
  • Long 16° 20' 14,49'' 16.33735833
  • CAP 88020
  • Prefisso 0963
  • Codice ISTAT 102041
  • Codice Catasto I884
  • Altitudine slm 754 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2617
  • Superficie 9.58 Km2
  • Densità 86,12 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 04:33
  • Tramonto 19:18
Contatti
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