Descrizione

“Comune sparso” con sede in Villa. Di origine antica, probabilmente romana, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. Insieme al comune di Baldissero d’Alba, può essere considerata la culla della fragolicoltura piemontese. I sommarivesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Rossi e San Giuseppe; il resto della popolazione si distribuisce tra aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato di collina, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo argentato, una pianta di pesco, munita di frutti dorati, posta sulla cima mediana di un monte verde, “all’italiana”. Intorno al fusto della pianta si attorciglia un tralcio di vite da cui pende un grappolo d’uva nera.

“Comune sparso” con sede in Villa. Di origine antica, probabilmente romana, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. Insieme al comune di Baldissero d’Alba, può essere considerata la culla della fragolicoltura piemontese. I sommarivesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Rossi e San Giuseppe; il resto della popolazione si distribuisce tra aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato di collina, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo argentato, una pianta di pesco, munita di frutti dorati, posta sulla cima mediana di un monte verde, “all’italiana”. Intorno al fusto della pianta si attorciglia un tralcio di vite da cui pende un grappolo d’uva nera.

Storia

La più antica testimonianza medievale relativa al toponimo riporta “Summaripa de Paerno”, di palese significato. L’antico abitato romano non coincideva con l’attuale borgo ma era collocato più in basso, ai margini della foresta “silva popularis”. Probabilmente fra il X e l’XI secolo, per ragioni di maggiore difesa, gli abitanti si trasferirono sulla collina, “Ad Summam Ripam”, appunto, per ottenere la protezione di una struttura fortificata. Nel Medioevo, il territorio fu a lungo conteso fra Alba, Asti, gli Acaja e venne infeudato a diverse famiglie (i Biandrate, gli Isnardi, i Roero) sino al 1857 quando castello e proprietà feudali furono acquistate dal re Vittorio Emanuele II. In posizione dominante sulla collina, eretto su un’alta scarpata, è il castello di Mirafiori. A breve distanza dal castello si apre la piazza della chiesa parrocchiale dedicata allo Spirito Santo. Nella parte più antica dell’abitato, sulla collina, in cui si entra attraverso una torre-porta merlata, sorge anche la chiesa di San Bernardino, edificio barocco a pianta circolare del Settecento, dove aveva sede una confraternita religiosa. In direzione di Bra, di notevole interesse è la chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria. Conserva una toccante “Pietà”, dipinta nel Quattrocento dal grande pittore Martino Spanzotti per il vicino santuario della Madonna del Tavoletto, da cui è stato asportato per evitarne la perdita.

La più antica testimonianza medievale relativa al toponimo riporta “Summaripa de Paerno”, di palese significato. L’antico abitato romano non coincideva con l’attuale borgo ma era collocato più in basso, ai margini della foresta “silva popularis”. Probabilmente fra il X e l’XI secolo, per ragioni di maggiore difesa, gli abitanti si trasferirono sulla collina, “Ad Summam Ripam”, appunto, per ottenere la protezione di una struttura fortificata. Nel Medioevo, il territorio fu a lungo conteso fra Alba, Asti, gli Acaja e venne infeudato a diverse famiglie (i Biandrate, gli Isnardi, i Roero) sino al 1857 quando castello e proprietà feudali furono acquistate dal re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VITTORIOEMANUELEII'>Vittorio Emanuele II</a>. In posizione dominante sulla collina, eretto su un’alta scarpata, è il castello di Mirafiori. A breve distanza dal castello si apre la piazza della chiesa parrocchiale dedicata allo Spirito Santo. Nella parte più antica dell’abitato, sulla collina, in cui si entra attraverso una torre-porta merlata, sorge anche la chiesa di San Bernardino, edificio barocco a pianta circolare del Settecento, dove aveva sede una confraternita religiosa. In direzione di Bra, di notevole interesse è la chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria. Conserva una toccante “Pietà”, dipinta nel Quattrocento dal grande pittore Martino Spanzotti per il vicino santuario della Madonna del Tavoletto, da cui è stato asportato per evitarne la perdita.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, fragole e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, equini avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti dei prodotti genericamente alimentari, delle confezioni, del legno, della gomma e della plastica, della metallurgia, della meccanica e dell’edilizia. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo per anziani; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo. Per l’arricchimento culturale si segnala la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie si avvalgono del servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi da tennis, piscina coperta e campi da calcio.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, fragole e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, equini avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti dei prodotti genericamente alimentari, delle confezioni, del legno, della gomma e della plastica, della metallurgia, della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a> e dell’edilizia. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo per anziani; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo. Per l’arricchimento culturale si segnala la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie si avvalgono del servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi da tennis, piscina coperta e campi da calcio.

Relazioni

La bellezza del paesaggio, caratterizzata da forti contrasti tra dolci versanti collinari, aspre rocche ed estesi boschi, costituisce un crescente richiamo turistico. A quanti vi si rechino, offre, infatti, la possibilità di effettuare rilassanti passeggiate a contatto con la natura, a piedi o in mountain bike e di gustare i genuini prodotti locali, tra cui vini Doc quali Nebbiolo, Arneis e Barbera. Numerosi sono anche gli appuntamenti, tra cui: a maggio, la sagra della fragola e del vino birbet, nonché “Sommariva Perno tra storia, rocche e arte”, con visite guidate nel centro storico, negli insediamenti produttivi e alle caratteristiche opere locali; a giugno, la “festa d’estate nel parco”, con percorsi naturalistici; infine, a settembre, la festa patronale Madonna del Tavoletto, in località Rossi. La festa patronale, dedicata alla Santa Croce, si celebra il 14 settembre. È gemellata con Montfrin (Francia).

La bellezza del paesaggio, caratterizzata da forti contrasti tra dolci versanti collinari, aspre rocche ed estesi boschi, costituisce un crescente richiamo turistico. A quanti vi si rechino, offre, infatti, la possibilità di effettuare rilassanti passeggiate a contatto con la natura, a piedi o in mountain bike e di gustare i genuini prodotti locali, tra cui vini Doc quali Nebbiolo, Arneis e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>. Numerosi sono anche gli appuntamenti, tra cui: a maggio, la sagra della fragola e del vino birbet, nonché “Sommariva Perno tra storia, rocche e arte”, con visite guidate nel centro storico, negli insediamenti produttivi e alle caratteristiche opere locali; a giugno, la “festa d’estate nel parco”, con percorsi naturalistici; infine, a settembre, la festa patronale Madonna del Tavoletto, in località Rossi. La festa patronale, dedicata alla Santa Croce, si celebra il 14 settembre. È gemellata con Montfrin (Francia).

Località

Arietti, Balestra, Cagnotti, Cioretti, Cunoni, Gallarà, Loghero, Rossi, San Giuseppe, Socchè, Varodio, Villa

Arietti, Balestra, Cagnotti, Cioretti, Cunoni, Gallarà, Loghero, Rossi, San Giuseppe, Socchè, Varodio, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sommariva Perno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.