Descrizione

Centro di collina, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I soavesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia, numerose case sparse e le località Castelcerino, Castelletto, Costeggiola, Fittà, Battocchi, Cà Vecchie, Fontanelle, Fornace Michelon, Fornello, Meggiano, Monte, Pressi e Tamellini. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con quote comprese tra i 29 e i 413 metri, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con i suoi estesi vigneti, dai quali si ricava il noto vino che ne porta il nome. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è suddiviso in due partizioni, a sfondo rosso e argentato, attraversate da un castello turrito, merlato alla ghibellina, accompagnato, in punta, dalle lettere maiuscole C e S, nere.

Centro di collina, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I soavesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia, numerose case sparse e le località Castelcerino, Castelletto, Costeggiola, Fittà, Battocchi, Cà Vecchie, Fontanelle, Fornace Michelon, Fornello, Meggiano, Monte, Pressi e Tamellini. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con quote comprese tra i 29 e i 413 metri, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino, con i suoi estesi vigneti, dai quali si ricava il noto vino che ne porta il nome. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è suddiviso in due partizioni, a sfondo rosso e argentato, attraversate da un castello turrito, merlato alla ghibellina, accompagnato, in punta, dalle lettere maiuscole C e S, nere.

Storia

Abitata fin dall’età del rame, databile tra la metà e la fine del III millennio a.C., secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dall’aggettivo latino SUAVIS, ‘dolce, soave’, con chiaro riferimento all’amenità del luogo, e secondo altri dai SUAVES, cioè dagli svevi che, conquistata l’Italia settentrionale, chiamarono col loro nome le località in cui si insediarono. Ai primitivi stanziamenti ne subentrarono altri di veneti, euganei, celti e in seguito di romani. Posta sotto la giurisdizione del monastero veronese di San Nazzaro, verso il Mille fu dotata di fortificazioni per difendersi dalle invasioni degli ungari. La sua storia ruota attorno al locale castello, costruito tra il decimo e l’undicesimo secolo, riadattato dagli Scaligeri e dai veneziani ed appartenuto nel tempo a diversi proprietari, tra cui i conti di San Bonifacio, i Greppi e il comune di Verona. Per la sua grande importanza strategica la fortezza fu al centro di vari episodi bellici, venendo conquistata dai Visconti, dai Da Carrara, dai Gonzaga e dalla repubblica di Venezia e, seguendo le vicende di quest’ultima, finì nuovamente nelle mani dei Visconti e quindi dei francesi e degli imperiali, registrando un lungo periodo di tranquillità solo dopo che ne prese possesso il doge Gritti. Alla caduta della Serenissima seguirono l’invasione napoleonica, il passaggio all’Austria e l’annessione, con tutto il Veneto, al Regno d’Italia avvenuta nel 1866. Tra i monumenti, oltre al castello e alla cinta muraria, spiccano gli antichi palazzi di Giustizia, Cavalli, Scaligero, dei conti di San Bonifacio, Moscardo e Pulici; nell’architettura sacra, la parrocchiale della metà del Settecento e le chiese di San Giorgio, San Rocco, Sant’Antonio, della Bassanella e dei padri domenicani.

Abitata fin dall’età del rame, databile tra la metà e la fine del III millennio a.C., secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dall’aggettivo latino SUAVIS, ‘dolce, soave’, con chiaro riferimento all’amenità del luogo, e secondo altri dai SUAVES, cioè dagli svevi che, conquistata l’Italia settentrionale, chiamarono col loro nome le località in cui si insediarono. Ai primitivi stanziamenti ne subentrarono altri di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=VENETI'>veneti</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EUGANEI'>euganei</a>, celti e in seguito di romani. Posta sotto la giurisdizione del monastero veronese di San Nazzaro, verso il Mille fu dotata di fortificazioni per difendersi dalle invasioni degli ungari. La sua storia ruota attorno al locale castello, costruito tra il decimo e l’undicesimo secolo, riadattato dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERI'>Scaligeri</a> e dai veneziani ed appartenuto nel tempo a diversi proprietari, tra cui i conti di San Bonifacio, i Greppi e il comune di Verona. Per la sua grande importanza strategica la fortezza fu al centro di vari episodi bellici, venendo conquistata dai Visconti, dai Da Carrara, dai Gonzaga e dalla repubblica di Venezia e, seguendo le vicende di quest’ultima, finì nuovamente nelle mani dei Visconti e quindi dei francesi e degli imperiali, registrando un lungo periodo di tranquillità solo dopo che ne prese possesso il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=DOGE'>doge</a> Gritti. Alla caduta della Serenissima seguirono l’invasione napoleonica, il passaggio all’Austria e l’annessione, con tutto il Veneto, al Regno d’Italia avvenuta nel 1866. Tra i monumenti, oltre al castello e alla cinta muraria, spiccano gli antichi palazzi di Giustizia, Cavalli, Scaligero, dei conti di San Bonifacio, Moscardo e Pulici; nell’architettura sacra, la parrocchiale della metà del Settecento e le chiese di San Giorgio, San Rocco, Sant’Antonio, della Bassanella e dei padri domenicani.

Economia

È sede di Pro Loco, dell’ufficio imposte dirette e ufficio del registro. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali, frumento, foraggi, frutteti, oliveti e soprattutto vigneti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile, meccanico, metalmeccanico, delle bevande, del fissaggio dei tessuti, del legno e dell’editoria, affiancate da mobilifici, industrie estrattive e fabbriche di prodotti chimici di base, giochi e giocattoli. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui quello bancario e attività di elaborazione elettronica di dati. è possibile frequentare le scuole dell’obbligo. Le strutture ricettive consentono la ristorazione e il soggiorno; quelle sanitarie annoverano un ospedale.

È sede di Pro Loco, dell’ufficio imposte dirette e ufficio del registro. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali, frumento, foraggi, frutteti, oliveti e soprattutto vigneti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile, meccanico, metalmeccanico, delle bevande, del fissaggio dei tessuti, del legno e dell’editoria, affiancate da mobilifici, industrie estrattive e fabbriche di prodotti chimici di base, giochi e giocattoli. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui quello bancario e attività di elaborazione elettronica di dati. è possibile frequentare le scuole dell’obbligo. Le strutture ricettive consentono la ristorazione e il soggiorno; quelle sanitarie annoverano un ospedale.

Relazioni

Meta turistica abbastanza celebrata per l’amenità del paesaggio e il suo ricco patrimonio architettonico, assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini grazie al suo sviluppo industriale, che consente un notevole assorbimento di manodopera, alla presenza dell’ospedale e dei due uffici finanziari. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: il mercatino dell’antiquariato, la terza domenica di tutti i mesi; il presepe gigante della tradizione, con un’esposizione di 150 presepi provenienti da tutto il mondo; la rappresentazione del presepe vivente; il carnevale scaligero soavese; lo stage “Camera Soave” sulla cultura fotografica, a marzo; l’Incontro di primavera, con un mercato di antiquariato e frutta di stagione; la rassegna europea di chitarra elettrica e acustica “Vintage”, ad aprile; la festa medievale del vino bianco Soave, a maggio con musica, teatro e sport; la rassegna internazionale di canto corale, con gruppi di fama europea, a giugno; la rassegna teatrale in costume “Soave Festival”, ad agosto; la festa dell’uva e il convegno nazionale filatelico, numismatico e cartofilo, a settembre, e l’Incontro d’autunno, con bancarelle e degustazione del vino novello, a novembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Meta turistica abbastanza celebrata per l’amenità del paesaggio e il suo ricco patrimonio architettonico, assume un ruolo attivo nei rapporti con i comuni vicini grazie al suo sviluppo industriale, che consente un notevole assorbimento di manodopera, alla presenza dell’ospedale e dei due uffici finanziari. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: il mercatino dell’antiquariato, la terza domenica di tutti i mesi; il presepe gigante della tradizione, con un’esposizione di 150 presepi provenienti da tutto il mondo; la rappresentazione del presepe vivente; il carnevale scaligero soavese; lo stage “Camera Soave” sulla cultura fotografica, a marzo; l’Incontro di primavera, con un mercato di antiquariato e frutta di stagione; la rassegna europea di chitarra elettrica e acustica “Vintage”, ad aprile; la festa medievale del vino bianco Soave, a maggio con musica, teatro e sport; la rassegna internazionale di canto corale, con gruppi di fama europea, a giugno; la rassegna teatrale in costume “Soave Festival”, ad agosto; la festa dell’uva e il convegno nazionale filatelico, numismatico e cartofilo, a settembre, e l’Incontro d’autunno, con bancarelle e degustazione del vino novello, a novembre. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Battocchi, Ca' Vecchie, Campagnola, Castelcerino, Castelletto, Costeggiola, Fittà, Fontanelle, Fornace Michelon, Fornello, Meggiano, Mondello, Monte, Pressi, Tamellini

Battocchi, Ca' Vecchie, Campagnola, Castelcerino, Castelletto, Costeggiola, Fittà, Fontanelle, Fornace Michelon, Fornello, Meggiano, Mondello, Monte, Pressi, Tamellini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Soave rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.