Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il turismo. I sessamesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vivono nel capoluogo comunale, nel nucleo minore Fermone e in moltissime case sparse. Il territorio, caratterizzato da colline semi aride, pianure, boschi (dove trovano rifugio una colonia di aironi cenerini) e coltivi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Analogamente l’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da uno scaglione azzurro, accompagnato, in capo, da un castello rosso e, in punta, da un monte verde “all’italiana”. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Piccola comunità collinare, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il turismo. I sessamesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato, vivono nel capoluogo comunale, nel nucleo minore Fermone e in moltissime case sparse. Il territorio, caratterizzato da colline semi aride, pianure, boschi (dove trovano rifugio una colonia di aironi cenerini) e coltivi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Analogamente l’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da uno scaglione azzurro, accompagnato, in capo, da un castello rosso e, in punta, da un monte verde “all’italiana”. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Il toponimo deriva probabilmente dal latino SEXAMUM, che allude forse alla ‘distanza di 60 miglia’ da Torino o ai ‘sei corsi d’acqua’ (SEX AMNES) esistenti nella zona o alle ‘sei miglia’ di distanza da Acqui Terme oppure, infine, alla ‘pianta del sesamo’ (SEXAMUM). La prima documentazione in nostro possesso è del 1127 e propone SEXAMUS. Di antichissime origini, fece parte del marchesato del Monferrato. Ceduta nel 1209 al comune di Asti dai Del Carretto, una parte del territorio passò nel 1217 da Ottone, figlio di Enrico, al comune di Alessandria cui la zona fu ceduta completamente dopo la pace del 1227 fra questo comune e quelli di Genova e Asti. Passò nel 1332 ai Guasco di Alessandria e nel 1434 alla famiglia degli Scarampi. Dopo l’invasione subita nel 1441 da parte delle truppe di Francesco Sforza, dal 1610 al 1637 patì notevoli danni per la lunga serie di scorrerie provocate dalla guerra di secessione spagnola. Finalmente, nel 1708, passò sotto il dominio dei Savoia. Dell’imponente castello medievale dei Del Carretto, attestato in un documento del 1227, rimangono soltanto alcuni ruderi sulla sommità della collina situata a nord-ovest della località. La parrocchiale di San Giorgio, di epoca barocca, ma più volte oggetto di restauri, ha una facciata del 1959 e conserva una statua raffigurante San Giorgio che uccide il drago; con l’ex chiesa della confraternita dei Disciplinanti del XVII secolo, di cui conserva l’abside, la facciata barocca e il campanile, si trova su una verde collina nel concentrico con antiche abitazioni. Degne di nota sono anche: la chiesetta di San Rocco, con un bel pronao con archi in pietra, e la cappella di San Sebastiano, con un portico e una bianca facciata.

Il toponimo deriva probabilmente dal latino SEXAMUM, che allude forse alla ‘distanza di 60 miglia’ da Torino o ai ‘sei corsi d’acqua’ (SEX AMNES) esistenti nella zona o alle ‘sei miglia’ di distanza da Acqui Terme oppure, infine, alla ‘pianta del sesamo’ (SEXAMUM). La prima documentazione in nostro possesso è del 1127 e propone SEXAMUS. Di antichissime origini, fece parte del marchesato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Ceduta nel 1209 al comune di Asti dai Del Carretto, una parte del territorio passò nel 1217 da Ottone, figlio di Enrico, al comune di Alessandria cui la zona fu ceduta completamente dopo la pace del 1227 fra questo comune e quelli di Genova e Asti. Passò nel 1332 ai Guasco di Alessandria e nel 1434 alla famiglia degli Scarampi. Dopo l’invasione subita nel 1441 da parte delle truppe di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a>, dal 1610 al 1637 patì notevoli danni per la lunga serie di scorrerie provocate dalla guerra di secessione spagnola. Finalmente, nel 1708, passò sotto il dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Dell’imponente castello medievale dei Del Carretto, attestato in un documento del 1227, rimangono soltanto alcuni ruderi sulla sommità della collina situata a nord-ovest della località. La parrocchiale di San Giorgio, di epoca barocca, ma più volte oggetto di restauri, ha una facciata del 1959 e conserva una statua raffigurante San Giorgio che uccide il drago; con l’ex chiesa della confraternita dei Disciplinanti del XVII secolo, di cui conserva l’abside, la facciata barocca e il campanile, si trova su una verde collina nel concentrico con antiche abitazioni. Degne di nota sono anche: la chiesetta di San Rocco, con un bel pronao con archi in pietra, e la cappella di San Sebastiano, con un portico e una bianca facciata.

Economia

Il perno dell’economia locale resta attualmente l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, foraggi, frutta e nocciole: la zona, inoltre, è ricca di vigneti, la cui uva viene utilizzata per la produzione dei vini tipici locali, quali il Brachetto, a cui è stato dedicato un circolo culturale. Le industrie operano soprattutto nei comparti edile e in quello del legno, anche se quest’ultimo è limitato a una sola azienda di tipo artigianale. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale, per soddisfare le esigenze primarie della popolazione, ma non comprende servizi più qualificati, come quello bancario; va segnalata però un’agenzia assicurativa. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Non si segnalano strutture culturali atte a garantire la conservazione del patrimonio storico-architettonico. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie necessitano anche della farmacia.

Il perno dell’economia locale resta attualmente l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, foraggi, frutta e nocciole: la zona, inoltre, è ricca di vigneti, la cui uva viene utilizzata per la produzione dei vini tipici locali, quali il Brachetto, a cui è stato dedicato un circolo culturale. Le industrie operano soprattutto nei comparti edile e in quello del legno, anche se quest’ultimo è limitato a una sola azienda di tipo artigianale. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale, per soddisfare le esigenze primarie della popolazione, ma non comprende servizi più qualificati, come quello bancario; va segnalata però un’agenzia assicurativa. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Non si segnalano strutture culturali atte a garantire la conservazione del patrimonio storico-architettonico. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie necessitano anche della farmacia.

Relazioni

Le caratteristiche del territorio, la tranquillità che vi regna e l’ambiente sano fanno di essa una meta ideale per quanti amano il relax e la natura. La presenza di una garzaia posta sotto la tutela del WWF, in cui è possibile ammirare bellissimi esemplari di airone cenerino, tornati numerosi in quest’area dopo un periodo di assenza dovuto all’inquinamento dei fiumi, incrementa il flusso turistico. Un ulteriore richiamo è rappresentato dalle tradizionali manifestazioni che vi si svolgono, tra cui occorre segnalare: la sagra del risotto, famosa per una sua antichissima e segreta ricetta, a maggio; la festa del dolce, a ferragosto; la fiera di Natale, la seconda domenica di dicembre. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.

Le caratteristiche del territorio, la tranquillità che vi regna e l’ambiente sano fanno di essa una meta ideale per quanti amano il relax e la natura. La presenza di una garzaia posta sotto la tutela del WWF, in cui è possibile ammirare bellissimi esemplari di airone cenerino, tornati numerosi in quest’area dopo un periodo di assenza dovuto all’inquinamento dei fiumi, incrementa il flusso turistico. Un ulteriore richiamo è rappresentato dalle tradizionali manifestazioni che vi si svolgono, tra cui occorre segnalare: la sagra del risotto, famosa per una sua antichissima e segreta ricetta, a maggio; la festa del dolce, a ferragosto; la fiera di Natale, la seconda domenica di dicembre. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.

Località

Fermone

Fermone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sessame rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.