Descrizione

Centro collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sulla positiva coesistenza delle attività primarie (soprattutto vitivinicola), secondarie e terziarie. La maggior parte dei serravallesi, che presentano un indice di vecchiaia molto alto, vive nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico di collina. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce smaltata di rosso.

Centro collinare, di origine medievale, ha un’economia basata sulla positiva coesistenza delle attività primarie (soprattutto vitivinicola), secondarie e terziarie. La maggior parte dei serravallesi, che presentano un indice di vecchiaia molto alto, vive nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico di collina. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce smaltata di rosso.

Storia

Il toponimo è attestato, dal 1158, con le forme “Serraualle” e “Saraualle”, derivante dalla particolare posizione del luogo. È composto dal verbo “serrare”, ‘chiudere’, e il sostantivo “Valle”, avente valore di complemento oggetto. Il determinante è costituito dall’idronimo. Sorse intorno ai resti dell’antica città di Libarna (andata distrutta nel 452 d.C.), in qualità di MANSIO, ‘stazione di tappa‘ sulla via Postumia. Nata, dunque, per scopi prettamente militari, divenne nel tempo un importante centro commerciale, grazie alla sua posizione strategica sulla riva sinistra dello Scrivia. Numerosi sono i reperti rinvenuti a partire dal 1820, tra cui i resti di un anfiteatro, di un teatro, dell’acquedotto, di vari edifici, di tombe e pavimentazione stradale. In epoca medievale appartenne all’episcopato di Tortona, le cui sorti seguì fino al 1313, anno in cui, in qualità di feudo imperiale, passò agli Spinola. Dopo circa cinquant’anni entrò a far parte dei possedimenti dei Visconti, i quali, dopo averla infeudata a diverse famiglie, la restituirono agli Spinola, conservandone però la giurisdizione. Nel 1580 venne inglobata nel ducato di Milano e poi coinvolta nella guerra di successione spagnola. Passata nelle mani degli austriaci, prima, e dei Savoia, poi, venne occupata dai franco-spagnoli e, durante le guerre napoleoniche, annessa alla repubblica di Genova. In seguito alla battaglia di Marengo i francesi disposero che il castello venisse demolito; nel 1815, dopo il Congresso di Vienna, ritornò ai Savoia. Interessanti, dal punto di vista storico e architettonico, sono il teatro e l’anfiteatro, entrambi costruiti in pietra e vicini l’uno dall’altro. Del secondo sono ancora visibili la scena, la cavea e lo spazio per l’orchestra. Altri monumenti sono: i resti dell’antico castello; il palazzo Ferrari, costruito nel 1470; la collegiata dei Santi Stefano e Martino, eretta nel 1574 e restaurata in anni recenti; l’oratorio della confraternita dei Rossi, del 1726, conservante un capitello romano risalente al II secolo e proveniente da Libarna; l’oratorio della confraternita dei Bianchi, al cui interno si può ammirare il gruppo dell’Assunta scolpito da Carrega nel 1826.

Il toponimo è attestato, dal 1158, con le forme “Serraualle” e “Saraualle”, derivante dalla particolare posizione del luogo. È composto dal verbo “serrare”, ‘chiudere’, e il sostantivo “Valle”, avente valore di complemento oggetto. Il determinante è costituito dall’idronimo. Sorse intorno ai resti dell’antica città di Libarna (andata distrutta nel 452 d.C.), in qualità di MANSIO, ‘stazione di tappa‘ sulla via Postumia. Nata, dunque, per scopi prettamente militari, divenne nel tempo un importante centro commerciale, grazie alla sua posizione strategica sulla riva sinistra dello Scrivia. Numerosi sono i reperti rinvenuti a partire dal 1820, tra cui i resti di un anfiteatro, di un teatro, dell’acquedotto, di vari edifici, di tombe e pavimentazione stradale. In epoca medievale appartenne all’episcopato di Tortona, le cui sorti seguì fino al 1313, anno in cui, in qualità di feudo imperiale, passò agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>. Dopo circa cinquant’anni entrò a far parte dei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, i quali, dopo averla infeudata a diverse famiglie, la restituirono agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>, conservandone però la giurisdizione. Nel 1580 venne inglobata nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e poi coinvolta nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUERRADISUCCESSIONESPAGNOLA'>guerra di successione spagnola</a>. Passata nelle mani degli austriaci, prima, e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, poi, venne occupata dai franco-spagnoli e, durante le guerre napoleoniche, annessa alla repubblica di Genova. In seguito alla battaglia di Marengo i francesi disposero che il castello venisse demolito; nel 1815, dopo il Congresso di Vienna, ritornò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Interessanti, dal punto di vista storico e architettonico, sono il teatro e l’anfiteatro, entrambi costruiti in pietra e vicini l’uno dall’altro. Del secondo sono ancora visibili la scena, la cavea e lo spazio per l’orchestra. Altri monumenti sono: i resti dell’antico castello; il palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRARI'>Ferrari</a>, costruito nel 1470; la collegiata dei Santi Stefano e Martino, eretta nel 1574 e restaurata in anni recenti; l’oratorio della confraternita dei Rossi, del 1726, conservante un capitello romano risalente al II secolo e proveniente da Libarna; l’oratorio della confraternita dei Bianchi, al cui interno si può ammirare il gruppo dell’Assunta scolpito da Carrega nel 1826.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che tuttora rappresenta una voce importante nell’economia locale, è caratterizzata dalla coltivazione di cereali, frumento, foraggi e uva per la produzione di vini Doc; si pratica anche l’allevamento di ovini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano nei comparti farmaceutico, chimico, della gomma e della plastica, dei materiali da costruzione, della lavorazione della pietra, dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, dei mobili, degli oli e grassi vegetali e animali, degli alimenti, delle bevande, del tessile, delle confezioni, della pelletteria; numerosi sono gli addetti che prestano la propria manodopera nei comparti edile, meccanico, metallurgico. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Le strutture sociali annoverano un asilo nido, una casa di riposo e la casa del giovane; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo, per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e “l’Antiquarium” (il museo raccoglie reperti della città romana di Libarna). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quello sanitario locale assicura il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che tuttora rappresenta una voce importante nell’economia locale, è caratterizzata dalla coltivazione di cereali, frumento, foraggi e uva per la produzione di vini Doc; si pratica anche l’allevamento di ovini e avicoli. L’industria è costituita da numerose aziende che operano nei comparti farmaceutico, chimico, della gomma e della plastica, dei materiali da costruzione, della lavorazione della pietra, dell’estrazione di sabbia, ghiaia e argilla, dei mobili, degli oli e grassi vegetali e animali, degli alimenti, delle bevande, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della pelletteria; numerosi sono gli addetti che prestano la propria manodopera nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Le strutture sociali annoverano un asilo nido, una casa di riposo e la casa del giovane; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo, per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e “l’Antiquarium” (il museo raccoglie reperti della città romana di Libarna). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quello sanitario locale assicura il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

È meta di discreto afflusso turistico ed è discretamente frequentata anche per lavoro. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni o eventi ricorrenti. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

È meta di discreto afflusso turistico ed è discretamente frequentata anche per lavoro. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni o eventi ricorrenti. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Località

Crenna Inferiore, Crenna Superiore, Fabbricone, Feriolo, Libarna, Negraro, Villa Montone

Crenna Inferiore, Crenna Superiore, Fabbricone, Feriolo, Libarna, Negraro, Villa Montone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Serravalle Scrivia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.