Descrizione

Centro collinare, di origini antichissime, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e il terziario. I serramazzolesi, che presentano un indice di vecchiaia di molto superiore alla media, sono distribuiti in numerosi nuclei abitati, dei quali, oltre al capoluogo comunale, i più popolosi sono: San Dalmazio-Crocetta, Varana, Casa Bartolacelli-Stella, Montagnana e Riccò. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, con evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, si rappresenta, su sfondo argenteo, un monte verde a tre cime, “all’italiana”, sormontato da un torrione quadrato, rosso, munito di garretta e merlato alla guelfa.

Centro collinare, di origini antichissime, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e il terziario. I serramazzolesi, che presentano un indice di vecchiaia di molto superiore alla media, sono distribuiti in numerosi nuclei abitati, dei quali, oltre al capoluogo comunale, i più popolosi sono: San Dalmazio-Crocetta, Varana, Casa Bartolacelli-Stella, Montagnana e Riccò. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, con evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, si rappresenta, su sfondo argenteo, un monte verde a tre cime, “all’italiana”, sormontato da un torrione quadrato, rosso, munito di garretta e merlato alla guelfa.

Storia

I primi insediamenti nella zona, anticamente chiamata Serra di Legozzano (assunse la denominazione attuale, che significa ‘valico, passo dei Mazzoni’, in seguito al rilievo acquistato da una nobile casata del luogo), risalgono a epoca preistorica; a questi subentrarono in seguito stanziamenti romani, come testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti. Particolare rilevanza nella storia del centro ha avuto la costruzione nel 1776 della strada Giardini, che univa Modena alla Toscana e che, attraversandola la riscattò dalla posizione subordinata rispetto alla vicina rocca di Monfestino, anche se la sua costituzione in autonomo comune avvenne solo dopo il 1860. Nel corso del Medioevo Monfestino fu al centro di ripetute lotte, passando da un signore all’altro: infatti, dopo essere stata feudo dei Balugola, passò agli inizi del XIV secolo ai Da Savignano, i cui beni nel 1406 furono confiscati e donati dagli Estensi alla famiglia dei Contrari, signori di Vignola, sotto i quali conobbe una grande prosperità, grazie anche all’instaurarsi di un clima di pace. Assegnata dalla seconda metà del XVI secolo al 1796 ai Boncompagni e annessa alla Repubblica cispadana durante l’occupazione francese, divenne con l’avvento della Restaurazione una sezione del comune di Pavullo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il castello di Monfestino; l’antica chiesa di Rocca Santa Maria; la torre della Bastiglia del 1100, a Ligorzano; le chiese di Montagnana e Varana; la chiesetta della Resistenza; i resti delle fortificazioni medioevali sparsi in tutto il territori comunale.

I primi insediamenti nella zona, anticamente chiamata Serra di Legozzano (assunse la denominazione attuale, che significa ‘valico, passo dei Mazzoni’, in seguito al rilievo acquistato da una nobile casata del luogo), risalgono a epoca preistorica; a questi subentrarono in seguito stanziamenti romani, come testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti. Particolare rilevanza nella storia del centro ha avuto la costruzione nel 1776 della strada Giardini, che univa Modena alla Toscana e che, attraversandola la riscattò dalla posizione subordinata rispetto alla vicina rocca di Monfestino, anche se la sua costituzione in autonomo comune avvenne solo dopo il 1860. Nel corso del Medioevo Monfestino fu al centro di ripetute lotte, passando da un signore all’altro: infatti, dopo essere stata feudo dei Balugola, passò agli inizi del XIV secolo ai Da Savignano, i cui beni nel 1406 furono confiscati e donati dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ESTENSI'>Estensi</a> alla famiglia dei Contrari, signori di Vignola, sotto i quali conobbe una grande prosperità, grazie anche all’instaurarsi di un clima di pace. Assegnata dalla seconda metà del XVI secolo al 1796 ai Boncompagni e annessa alla Repubblica cispadana durante l’occupazione francese, divenne con l’avvento della Restaurazione una sezione del comune di Pavullo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: il castello di Monfestino; l’antica chiesa di Rocca Santa Maria; la torre della Bastiglia del 1100, a Ligorzano; le chiese di Montagnana e Varana; la chiesetta della Resistenza; i resti delle fortificazioni medioevali sparsi in tutto il territori comunale.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e dell’Istituto Autonomo per il Turismo. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; molto diffuso è l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito soprattutto da fabbriche per la produzione di materiali da costruzione, affiancate da stabilimenti tessili e lattiero-caseari e da imprese edili; poco sviluppato è il settore metalmeccanico. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole è impartita l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco e dell’Istituto Autonomo per il Turismo. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; molto diffuso è l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito soprattutto da fabbriche per la produzione di materiali da costruzione, affiancate da stabilimenti tessili e lattiero-caseari e da imprese edili; poco sviluppato è il settore metalmeccanico. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole è impartita l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo emiliano, per la qualità dei prodotti agricoli e caseari e la suggestiva cornice paesaggistica, è meta ideale di rilassanti soggiorni, soprattutto in estate, mentre in inverno si presta alla pratica dello sci di fondo. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, per le sue attività produttive e commerciali, registra molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali. Attirano visitatori anche alcuni tradizionali appuntamenti del folclore: la festa del Burlengo, ad aprile; il raduno di moto d’epoca, a giugno; le sagre del mese di luglio; la fiera di Serramazzone (con esposizione e vendita di prodotti vari), ad agosto; la festa della castagna, a novembre. La festa della Patrona, la Beata Vergine di Pompei, si celebra l’8 maggio.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo emiliano, per la qualità dei prodotti agricoli e caseari e la suggestiva cornice paesaggistica, è meta ideale di rilassanti soggiorni, soprattutto in estate, mentre in inverno si presta alla pratica dello sci di fondo. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, per le sue attività produttive e commerciali, registra molte presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali. Attirano visitatori anche alcuni tradizionali appuntamenti del folclore: la festa del Burlengo, ad aprile; il raduno di moto d’epoca, a giugno; le sagre del mese di luglio; la fiera di Serramazzone (con esposizione e vendita di prodotti vari), ad agosto; la festa della castagna, a novembre. La festa della Patrona, la Beata Vergine di Pompei, si celebra l’8 maggio.

Località

Banzuola Nuova, Casa Bartolacelli, Casa Martini, Cerreto, Cornazzano, Crocetta, Faeto, L'Edera, La Barbona, Malandrone-Sassatello, Monfestino, Montagnana, Montagnana di Sopra, Montardone, Monte Tagliata, Pazzano, Pazzano di Sopra, Pompeano, Ponte Lame, Riccò, Rocca Santa Maria, San Dalmazio, San Rocco-Pazzano Sotto, Selva, Siggiola, Stella, Tagliatino, Valle, Varana, Variante-Casa Camerieri

Banzuola Nuova, Casa Bartolacelli, Casa Martini, Cerreto, Cornazzano, Crocetta, Faeto, L'Edera, La Barbona, Malandrone-Sassatello, Monfestino, Montagnana, Montagnana di Sopra, Montardone, Monte Tagliata, Pazzano, Pazzano di Sopra, Pompeano, Ponte Lame, Riccò, Rocca Santa Maria, San Dalmazio, San Rocco-Pazzano Sotto, Selva, Siggiola, Stella, Tagliatino, Valle, Varana, Variante-Casa Camerieri

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Serramazzoni rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.