Descrizione

Comune di montagna, di probabili origini alto-medievali, con un'economia di tipo agricolo e industriale. La comunità dei serlesi ha un indice di vecchiaia nella media ed è concentrata soprattutto nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e le località di Berana, Castello, Case Costantini, Case Rossi, Flina e Zuzurle. Il territorio, ricco di fenomeni carsici, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni di quota più accentuate nella parte settentrionale. L'abitato, situato su un altopiano, mostra un andamento plano-altimetrico piuttosto vario. Lo stemma comunale, tagliato, concesso con decreto del 1959, raffigura, in campo azzurro, un leone d'oro accompagnato da due spade d'argento, incrociate, con una fiamma; nella seconda parte si rappresenta un minatore che batte col martello un cuneo d'argento infisso nella roccia.

Comune di montagna, di probabili origini alto-medievali, con un'economia di tipo agricolo e industriale. La comunità dei serlesi ha un indice di vecchiaia nella media ed è concentrata soprattutto nel capoluogo comunale, interessato da una forte crescita edilizia; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e le località di Berana, Castello, Case Costantini, Case Rossi, Flina e Zuzurle. Il territorio, ricco di fenomeni carsici, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni di quota più accentuate nella parte settentrionale. L'abitato, situato su un altopiano, mostra un andamento plano-altimetrico piuttosto vario. Lo stemma comunale, tagliato, concesso con decreto del 1959, raffigura, in campo azzurro, un leone d'oro accompagnato da due spade d'argento, incrociate, con una fiamma; nella seconda parte si rappresenta un minatore che batte col martello un cuneo d'argento infisso nella roccia.

Storia

Probabilmente si sviluppò attorno al monastero di San Pietro, fatto costruire nella seconda metà dell'ottavo secolo, sul monte San Bartolomeo, da Desiderio, ultimo re dei longobardi. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Sarle e Serlis, deriverebbe dal termine "serule", che significa 'dolina', con chiaro riferimento alle tante grotte presenti nella zona; non manca però chi lo riporta al latino SERRULAE, diminutivo plurale di SERRA, 'monte, rilievo', o CERRULAE, 'piccoli cerri'. Seguendo le vicende del locale convento, unito a quello bresciano di San Pietro in Oliveto, assurse a libero comune nel 1138. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, è stata caratterizzata da continue controversie con i monaci per il possesso delle terre. Passata, insieme ai territori circostanti, sotto la repubblica di Venezia nella prima metà del XV secolo, fu gravemente colpita dalla peste del 1630, portata dai lanzichenecchi. Un personaggio di grande prestigio fu il sacerdote don Pietro Boifava, protagonista delle Dieci Giornate di Brescia. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre agli edifici di culto delle altre località, va citata la chiesa parrocchiale, edificata nella prima metà del XVIII secolo.

Probabilmente si sviluppò attorno al monastero di San Pietro, fatto costruire nella seconda metà dell'ottavo secolo, sul monte San Bartolomeo, da Desiderio, ultimo re dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme di Sarle e Serlis, deriverebbe dal termine "serule", che significa 'dolina', con chiaro riferimento alle tante grotte presenti nella zona; non manca però chi lo riporta al latino SERRULAE, diminutivo plurale di SERRA, 'monte, rilievo', o CERRULAE, 'piccoli cerri'. Seguendo le vicende del locale convento, unito a quello bresciano di San Pietro in Oliveto, assurse a libero comune nel 1138. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, è stata caratterizzata da continue controversie con i monaci per il possesso delle terre. Passata, insieme ai territori circostanti, sotto la repubblica di Venezia nella prima metà del XV secolo, fu gravemente colpita dalla peste del 1630, portata dai lanzichenecchi. Un personaggio di grande prestigio fu il sacerdote don Pietro Boifava, protagonista delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DIECIGIORNATEDIBRESCIA'>Dieci Giornate di Brescia</a>. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre agli edifici di culto delle altre località, va citata la chiesa parrocchiale, edificata nella prima metà del XVIII secolo.

Economia

L'apparato burocratico-amministrativo non offre altri servizi oltre a quelli garantiti dall'ufficio postale e dal municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della produzione di cereali e vite; si allevano bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. Lo sviluppo industriale ha interessato soprattutto il comparto tessile e quello dell'estrazione della pietra, che consentono di raggiungere buoni livelli occupazionali; sono presenti anche varie aziende alimentari, chimiche, edili, elettriche, meccaniche, metallurgiche nonché fabbriche di mobili e dell'abbigliamento. Il terziario non garantisce particolari servizi, se si eccettuata l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria; una discreta rete distributiva completa il quadro delle risorse economiche. Mancano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo; per l'approfondimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico (per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove).

L'apparato burocratico-amministrativo non offre altri servizi oltre a quelli garantiti dall'ufficio postale e dal municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della produzione di cereali e vite; si allevano bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. Lo sviluppo industriale ha interessato soprattutto il comparto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e quello dell'estrazione della pietra, che consentono di raggiungere buoni livelli occupazionali; sono presenti anche varie aziende alimentari, chimiche, edili, elettriche, meccaniche, metallurgiche nonché fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e dell'abbigliamento. Il terziario non garantisce particolari servizi, se si eccettuata l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria; una discreta rete distributiva completa il quadro delle risorse economiche. Mancano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo; per l'approfondimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico (per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove).

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e accedere ai servizi amministrativi non presenti sul posto, sono alquanto intensi. La vita, solitamente tranquilla, della comunità si anima in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, come quelle che allietano l'estate serlese. Il Patrono, San Pietro, viene festeggiato il 29 giugno.

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e accedere ai servizi amministrativi non presenti sul posto, sono alquanto intensi. La vita, solitamente tranquilla, della comunità si anima in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, come quelle che allietano l'estate serlese. Il Patrono, San Pietro, viene festeggiato il 29 giugno.

Località

Berana, Case Costantini, Case Rossi, Castello, Tesio Sopra, Tesio Sotto, Valle, Zuzurle

Berana, Case Costantini, Case Rossi, Castello, Tesio Sopra, Tesio Sotto, Valle, Zuzurle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Serle rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.