Descrizione

Cittadina di pianura, di origini antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha notevolmente sviluppato il tessuto industriale e commerciale. Il titolo di Città è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. I seriatesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali, presenta un profilo geometrico regolare, senza variazioni altimetriche di rilievo. L'abitato, situato in una ridente posizione geografica, è interessato da una forte espansione edilizia, che ne ha sostanzialmente modificato l'aspetto originario; il suo andamento plano-altimetrico è completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, rappresenta, nella parte superiore, il fiume Serio su un campo grigio che indica la zona artigianale e industriale; in quella inferiore, il rosso del campo simboleggia la ricchezza di risorse agricole presenti sul territorio e le fiorenti attività legate alla coltivazione del grano nonché all'allevamento del bestiame e dei bozzoli di baco da seta.

Cittadina di pianura, di origini antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha notevolmente sviluppato il tessuto industriale e commerciale. Il titolo di Città è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. I seriatesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali, presenta un profilo geometrico regolare, senza variazioni altimetriche di rilievo. L'abitato, situato in una ridente posizione geografica, è interessato da una forte espansione edilizia, che ne ha sostanzialmente modificato l'aspetto originario; il suo andamento plano-altimetrico è completamente pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, rappresenta, nella parte superiore, il fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Serio</a> su un campo grigio che indica la zona artigianale e industriale; in quella inferiore, il rosso del campo simboleggia la ricchezza di risorse agricole presenti sul territorio e le fiorenti attività legate alla coltivazione del grano nonché all'allevamento del bestiame e dei bozzoli di baco da seta.

Storia

Abitata probabilmente fin da epoca romana, quando la zona era attraversata da due strade di grande importanza, che collegavano Bergamo con Brescia e Venezia, deriva il toponimo dal fiume Sério, con l'aggiunta del suffisso -ate. Dopo la caduta dell'impero romano si aprì alle invasioni barbariche, subendo devastazioni e saccheggi, che continuarono per tutto il Medioevo, a causa del continuo passaggio di eserciti. Con l'avvento del dominio della Repubblica veneta, nella prima metà del XV secolo, conobbe finalmente un periodo di tranquillità, interrotta, però, nel Seicento, da due terribili calamità: la peste del 1630, che ne decimò la popolazione, determinando seri danni all'economia, e l'inondazione del Sério del 1646, che, tra l'altro, provocò la distruzione di un ponte molto importante dal punto di vista strategico-commerciale. Dopo due secoli, in seguito a una nuova inondazione, che coinvolse anche Bergamo, si diede avvio ai lavori di sistemazione del corso delle acque, al fine di controllarne la portata e impedire nuovi disastri. Al centro di episodi di banditismo che, verso la metà del 1600, resero necessario l'urgente intervento del consiglio della Serenissima, registrò una ripresa della criminalità col ritorno all'Austria. La popolazione locale dette un significativo contributo alle lotte risorgimentali: l'8 giugno 1859 fu teatro di uno scontro tra gli austriaci e le truppe garibaldine, che ebbero la meglio. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano alcune residenze nobiliari, quali: le ville Ambiveri, Tassis e Guerinoni, del XVIII secolo, e la seicentesca villa Piccinelli. Nell'architettura sacra, invece, interessanti sono: la chiesa dedicata ai morti per la peste del 1630, il santuario della Madonna del Buon Consiglio e la parrocchiale, della seconda metà del Settecento.

Abitata probabilmente fin da epoca romana, quando la zona era attraversata da due strade di grande importanza, che collegavano Bergamo con Brescia e Venezia, deriva il toponimo dal fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Sério</a>, con l'aggiunta del suffisso -ate. Dopo la caduta dell'impero romano si aprì alle invasioni barbariche, subendo devastazioni e saccheggi, che continuarono per tutto il Medioevo, a causa del continuo passaggio di eserciti. Con l'avvento del dominio della Repubblica veneta, nella prima metà del XV secolo, conobbe finalmente un periodo di tranquillità, interrotta, però, nel Seicento, da due terribili calamità: la peste del 1630, che ne decimò la popolazione, determinando seri danni all'economia, e l'inondazione del Sério del 1646, che, tra l'altro, provocò la distruzione di un ponte molto importante dal punto di vista strategico-commerciale. Dopo due secoli, in seguito a una nuova inondazione, che coinvolse anche Bergamo, si diede avvio ai lavori di sistemazione del corso delle acque, al fine di controllarne la portata e impedire nuovi disastri. Al centro di episodi di banditismo che, verso la metà del 1600, resero necessario l'urgente intervento del consiglio della Serenissima, registrò una ripresa della criminalità col ritorno all'Austria. La popolazione locale dette un significativo contributo alle lotte risorgimentali: l'8 giugno 1859 fu teatro di uno scontro tra gli austriaci e le truppe garibaldine, che ebbero la meglio. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano alcune residenze nobiliari, quali: le ville Ambiveri, Tassis e Guerinoni, del XVIII secolo, e la seicentesca villa Piccinelli. Nell'architettura sacra, invece, interessanti sono: la chiesa dedicata ai morti per la peste del 1630, il santuario della Madonna del Buon Consiglio e la parrocchiale, della seconda metà del Settecento.

Economia

È sede di un distretto socio-sanitario. L'economia locale, molto florida, non ha abbandonato l'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e vigneti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Il settore industriale assicura ottime possibilità di occupazione: più sviluppati sono i comparti metalmeccanico, tessile, edile, dell'editoria e della stampa ma non mancano fabbriche di mobili e prodotti petroliferi raffinati. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono attività radiotelevisive e di consulenza informatica. Tra le strutture sociali figura un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti tecnici industriale e commerciale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo privato "Villa Piccinelli". Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in misura ridotta, anche di soggiorno. A livello sanitario sono assicurati vari servizi, grazie alla presenza dell'ospedale.

È sede di un distretto socio-sanitario. L'economia locale, molto florida, non ha abbandonato l'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e vigneti; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, equini e avicoli. Il settore industriale assicura ottime possibilità di occupazione: più sviluppati sono i comparti metalmeccanico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, dell'editoria e della stampa ma non mancano fabbriche di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a> e prodotti petroliferi raffinati. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono attività radiotelevisive e di consulenza informatica. Tra le strutture sociali figura un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti tecnici industriale e commerciale, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo privato "Villa Piccinelli". Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in misura ridotta, anche di soggiorno. A livello sanitario sono assicurati vari servizi, grazie alla presenza dell'ospedale.

Relazioni

Meta di un significativo turismo equestre, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, visitando il Parco naturale del Sério. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, grazie alle industrie, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, alle sue attività commerciali e alla presenza degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e dell'ospedale, registra numerosi visitatori anche in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, come la festa del dono, che si svolge il 6 gennaio. La festa patronale, dedicata al SS. Redentore, si celebra la 4ª domenica di settembre.

Meta di un significativo turismo equestre, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, visitando il Parco naturale del Sério. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni del circondario, grazie alle industrie, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, alle sue attività commerciali e alla presenza degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e dell'ospedale, registra numerosi visitatori anche in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, come la festa del dono, che si svolge il 6 gennaio. La festa patronale, dedicata al SS. Redentore, si celebra la 4ª domenica di settembre.

Località

Cascina Altina, Cascina Speranza, Cassinone

Cascina Altina, Cascina Speranza, Cassinone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Seriate rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.