Descrizione

Comune di montagna, di origine medioevale, la cui economia si basa prevalentemente sul turismo. I selvinesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo alle località di Aviatico e Ama del comune di Aviatico. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate: si raggiungono 1.227 metri di quota. L'abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una montagna con tre abeti e una giogaia di ghiacciai sullo sfondo; in campo rosso spicca un cavallo baio inalberato.

Comune di montagna, di origine medioevale, la cui economia si basa prevalentemente sul turismo. I selvinesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo alle località di Aviatico e Ama del comune di Aviatico. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate: si raggiungono 1.227 metri di quota. L'abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una montagna con tre abeti e una giogaia di ghiacciai sullo sfondo; in campo rosso spicca un cavallo baio inalberato.

Storia

Fondato nel X secolo da Salvino Gritti, da cui prese il nome, l'abitato si sviluppò intorno al castello, di cui sono ancora visibili i resti. Nel corso del Medioevo i rapporti con la vicina Bergamo furono regolati dalla stipula di un patto, con cui venne riconosciuta l'autonomia del piccolo borgo in cambio dell'assunzione di alcuni obblighi, che continuarono a sussistere nei confronti del capoluogo provinciale per molto tempo. Nel XV secolo, con l'inizio della signoria veneta, seguita alle sanguinose lotte che in epoca feudale avevano contrapposto le fazioni guelfa e ghibellina, conobbe un lungo periodo di prosperità, grazie anche al suo ruolo di luogo di passaggio per le merci e i mercanti che percorrevano la cosiddetta "strada dei trafficanti", che collegava Venezia alla Valtellina per il tramite del passo di San Marco. Alla dominazione della Serenissima, terminata sul finire del Settecento, succedette quella austriaca, destinata a protrarsi fino al 1859. La storia successiva all'unità d'Italia ha seguito quella del resto della provincia. La più importante fra le testimonianze architettoniche del passato è sicuramente la chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, costruita nel XVIII secolo e oggetto di rifacimento verso la fine degli anni Venti; conserva numerose opere pittoriche, risalenti al periodo fra il 1500 e il 1700, e arredi sacri di particolare pregio, fra cui una quattrocentesca croce in rame argentato. Le tradizionali attività agricole, che una volta costituivano la principale fonte di reddito per la popolazione, hanno visto via via scemare la propria importanza nel tessuto economico locale, cedendo il passo, soprattutto nel corso del XX secolo, a quelle legate al turismo, nuova risorsa della zona, determinando un trend di crescita inusuale per questi luoghi.

Fondato nel X secolo da Salvino Gritti, da cui prese il nome, l'abitato si sviluppò intorno al castello, di cui sono ancora visibili i resti. Nel corso del Medioevo i rapporti con la vicina Bergamo furono regolati dalla stipula di un patto, con cui venne riconosciuta l'autonomia del piccolo borgo in cambio dell'assunzione di alcuni obblighi, che continuarono a sussistere nei confronti del capoluogo provinciale per molto tempo. Nel XV secolo, con l'inizio della signoria veneta, seguita alle sanguinose lotte che in epoca feudale avevano contrapposto le fazioni guelfa e ghibellina, conobbe un lungo periodo di prosperità, grazie anche al suo ruolo di luogo di passaggio per le merci e i mercanti che percorrevano la cosiddetta "strada dei trafficanti", che collegava Venezia alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALTELLINA'>Valtellina</a> per il tramite del passo di San Marco. Alla dominazione della Serenissima, terminata sul finire del Settecento, succedette quella austriaca, destinata a protrarsi fino al 1859. La storia successiva all'unità d'Italia ha seguito quella del resto della provincia. La più importante fra le testimonianze architettoniche del passato è sicuramente la chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, costruita nel XVIII secolo e oggetto di rifacimento verso la fine degli anni Venti; conserva numerose opere pittoriche, risalenti al periodo fra il 1500 e il 1700, e arredi sacri di particolare pregio, fra cui una quattrocentesca croce in rame argentato. Le tradizionali attività agricole, che una volta costituivano la principale fonte di reddito per la popolazione, hanno visto via via scemare la propria importanza nel tessuto economico locale, cedendo il passo, soprattutto nel corso del XX secolo, a quelle legate al turismo, nuova risorsa della zona, determinando un trend di crescita inusuale per questi luoghi.

Economia

Come altri comuni del circondario, anche questo non vanta una rete di uffici e servizi articolata: oltre all'ufficio postale e al municipio, non ve ne sono altri degni di nota e, per l'assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Alle residue attività agricole si affiancano alcune iniziative imprenditoriali, con presenza di varie aziende che operano nel comparto edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: accanto ai servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, non se ne registrano altri di particolare rilievo. Le rete commerciale è certamente all'altezza delle ambizioni turistiche della località. Tra le strutture sociali si segnala un asilo nido. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Come altri comuni del circondario, anche questo non vanta una rete di uffici e servizi articolata: oltre all'ufficio postale e al municipio, non ve ne sono altri degni di nota e, per l'assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Alle residue attività agricole si affiancano alcune iniziative imprenditoriali, con presenza di varie aziende che operano nel comparto edile. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: accanto ai servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, non se ne registrano altri di particolare rilievo. Le rete commerciale è certamente all'altezza delle ambizioni turistiche della località. Tra le strutture sociali si segnala un asilo nido. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico, mentre per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Località di soggiorno estivo e invernale, registra un significativo movimento di turisti, attratti dall'aria salubre, dalle bellezze dell'ambiente naturale e dalla possibilità di praticarvi rilassanti passeggiate a cavallo e sport invernali, usufruendo di attrezzati impianti. Tra le specialità gastronomiche locali spicca la polenta con gli uccelli. Poco frequentata per lavoro, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che animano l'estate selvinese, meritano di essere citate le feste di piazza, con gruppi folcloristici, montanari in costume, tombolata gigante, gnoccata e balli. La festa patronale, in onore dei Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 4 maggio.

Località di soggiorno estivo e invernale, registra un significativo movimento di turisti, attratti dall'aria salubre, dalle bellezze dell'ambiente naturale e dalla possibilità di praticarvi rilassanti passeggiate a cavallo e sport invernali, usufruendo di attrezzati impianti. Tra le specialità gastronomiche locali spicca la polenta con gli uccelli. Poco frequentata per lavoro, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per frequentare gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che animano l'estate selvinese, meritano di essere citate le feste di piazza, con gruppi folcloristici, montanari in costume, tombolata gigante, gnoccata e balli. La festa patronale, in onore dei Santi Filippo e Giacomo, si celebra il 4 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Selvino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.