Descrizione
Comune di pianura, di origine antica, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I segariesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 374 metri di quota. L’abitato, che non mostra segni di crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone pianeggianti.
Storia
Il toponimo, attestato nell’anno 1346 come “de Seguariu”, è di origine non chiarita. Secondo qualche studioso il luogo sarebbe così chiamato perché è intersecato dal fiume. Ma l’ipotesi non è stata confermata. I primi insediamenti umani risalgono al periodo paleolitico (3200-2700 a.C.). Nel Medioevo appartenne al regno di Cagliari e fece parte della curatoria della Trexenta. Dopo la caduta del Giudicato venne annessa al regno di Arborea al quale rimase per quarant’anni finché venne ceduta al comune di Pisa. Nel 1324 passò agli Aragonesi, ma nel 1396 questi la concessero in feudo ai Pisani, unitamente alle altre ville delle curatorie della Trexenta e di Gippi. Nel 1414 fu compresa nella baronia di Furtei e infeudata a Michele Sanjust. Nel corso del Quattrocento andò progressivamente decadendo e nella seconda metà del Cinquecento era ormai disabitata; risorse nel corso del Seicento e nel 1678 venne attestata la sua appartenenza alla baronia di Furtei, feudo dei Sanjust, dai quali venne riscattata in epoca sabauda dal fisco regio. Interessanti sotto il profilo storico-architettonico sono le chiese di San Giorgio Martire e di Sant’Antonio da Padova. Quest’ultima, eretta nel XII secolo in stile romanico, in origine faceva parte di un monastero benedettino. Della struttura originaria restano i muri laterali e l’abside, decorati con archetti romanici a doppia ghiera. La facciata, costruita in blocchi di pietra, è ornata nella parte superiore da una fila di archetti e sormontata da un bel campanile a vela. L’interno è a navata unica, nel pavimento si trova un’apertura che porta a un ipogeo, dove si trovava una fonte d’acqua terapeutica. I porticati ai lati della facciata, che servivano per ospitare i pellegrini, sono un’aggiunta del XIV secolo, come anche la tettoia sul davanti.
Economia
Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutteti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, dell’estrazione, dei materiali da costruzione, metallurgico, della fabbricazione di strumenti musicali ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, fatta eccezione per la festa di Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 24 aprile.
Località
- Popolazione 1.203
- Lat 39° 33' 47,5'' 39.56306944
- Long 8° 58' 57,13'' 8.98253611
- CAP 09040
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 106017
- Codice Catasto I570
- Altitudine slm 129 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1170 - Superficie 16.69 Km2
- Densità 72,08 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 05:42
- Tramonto 19:03