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Descrizione

Comune collinare, di origine antica, la cui economia si basa su attività agricole e industriali, affiancate da un crescente turismo. Gli scurzolenghesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi nuclei urbani minori e alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, si allunga su una dorsale collinare, ai lati della carrozzabile che risale la valle del rio Tagliaferro. Caratteristiche le vie del borgo, che testimoniano, nell’architettura delle case, l’operato di artigiani straordinari, abili nel realizzare giochi di volumi e di chiaroscuri, con eleganti altane, portoni in legno, logge e palazzotti decorati.

Storia

L’origine del toponimo è sicuramente anteriore all’anno 953, data in cui la sua esistenza è attestata in un documento relativo a una vendita di beni situati a “Scrice-Lengo”. La derivazione del toponimo è germanica ed è formato forse dal nome personale con tema “schurz” con funzione aggettivale. Nel V secolo d.C., con l’approssimarsi della caduta dell’impero Romano d’Occidente, l’intera regione venne invasa dai visigoti di Alarico e dagli Unni di Attila che la devastarono. È molto probabile che un primo insediamento abbia tratto origine da accampamenti militari degli invasori germani, forse sciri, tra la fine del V e gli inizi del VI secolo d.C. dopo che, nel 476, Odoacre ebbe deposto l’ultimo imperatore romano, Romolo Augustolo. Tale insediamento, in posizione strategica sulla cima di una collina, fu in seguito fortificato con la costruzione di un castello per resistere agli attacchi dei nuovi venuti. Un lascito testamentario alla chiesa di Asti di un terzo del castello da parte di un diacono Uberto testimonia l’esistenza dell’opera fortificata nel 986. Creato Comune prima del 1386, come si legge nello strumento dotale con cui Gian Galeazzo Visconti regolò i rapporti matrimoniali tra la figlia Valentina e Luigi di Valois, fu distrutto nel 1416 dai quattro capitani di ventura Giorgio di Valperga, Giovanni Turco di Castello d’Asti, Bonarello di Ponzone e Oppicino di Milano nell’ambito delle lotte tra i Visconti e i francesi per la restituzione della dote di Valentina dopo la sua morte. Dopo un’altra invasione subita agli inizi del XVII secolo, nel 1618 il castello fu ceduto dai Savoia alla famiglia bergamasca dei Pergamo; venduto nel 1704 ai Cotti di Asti, vassalli dei Savoia, fu da questi ceduto nel 1849 a Giuseppe Bassotti. Lunghe trattative intercorse all’inizio del XX secolo fra l’amministrazione del comune e gli ultimi proprietari per l’acquisto e la sua destinazione a uso pubblico si rivelarono infruttuose e il manufatto rimase di proprietà privata. È tuttora visibile e, nonostante rifacimenti ad alterazioni nella struttura subiti nel tempo, resta il simbolo di un nobile passato. La parrocchiale dei Santi Andrea e Lorenzo, dalla facciata barocca, e ampliata nell’Ottocento, ha origini antiche, essendo stata eretta dal diacono Uberto. Al suo interno si conservano arredi del Settecento.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, uva (da cui si ricava il famoso vino Doc Barbera) e altra frutta e con l’allevamento avicolo. Il settore economico secondario è costituito da piccole aziende che operano nei comparti alimentare (soprattutto bevande), edile, meccanico, metallurgico ed elettronico. È presente il servizio bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; a livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Circondata da un anfiteatro di colli ariosi e verdeggianti e ben collegata alla vie di comunicazione, registra un consistente flusso di visitatori grazie anche alla presenza sul territorio del Parco della Rimembranza, un omaggio ai caduti di tutte le guerre. Ricca anche la gastronomia, con la “Fricia”, cioè il fritto misto, la cui festa ricorre ogni anno la prima domenica di settembre. Merita di essere citata anche la festa della Carità (a maggio), risalente al XVIII secolo, quando i Batù con l’incanto delle Carità cercavano di ottenere offerte per le loro chiese; viene dedicata ogni anno a un personaggio diverso, che però deve avere qualche legame con il borgo e che deve accettare essendone onorato e ricambiare con una generosa offerta. Dopo un gustoso pranzo, tutte le famiglie del posto partecipano all’incanto, cioè alle offerte che vengono destinate a opere di beneficenza. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Cascina Gioia, Cascina Montarovere

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Scurzolengo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 555
  • Lat 44° 57' 57,82'' 44.96606111
  • Long 8° 16' 45,32'' 8.27925556
  • CAP 14030
  • Prefisso 0141
  • Codice ISTAT 005103
  • Codice Catasto I555
  • Altitudine slm 253 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2695
  • Superficie 5.31 Km2
  • Densità 104,52 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 06:16
  • Tramonto 18:47
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
CROCE VERDE DI MONTEMAGNOVIA CASALE 23
CROCE VERDE DI MONTEMAGNOVIA CASALE 23
RIFRANCALCOREBORGATA ROSSI 17
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