Descrizione

Comune di pianura, di probabile origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I scarnafigesi, che presentano un indice di vecchiaia poco più alto della media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nei nuclei urbani di Fornaca e La Grancia, nonché in un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che partono da un minimo di 265 e arrivano a un massimo di 325 metri sul livello del mare. L’abitato, circondato da vigneti e coltivi, si dispone a forma di cerchio intorno alla parrocchiale; il suo andamento plano-altimetrico è tipico delle zone pianeggianti.

Comune di pianura, di probabile origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un modesto tessuto industriale. I scarnafigesi, che presentano un indice di vecchiaia poco più alto della media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nei nuclei urbani di Fornaca e La Grancia, nonché in un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che partono da un minimo di 265 e arrivano a un massimo di 325 metri sul livello del mare. L’abitato, circondato da vigneti e coltivi, si dispone a forma di cerchio intorno alla parrocchiale; il suo andamento plano-altimetrico è tipico delle zone pianeggianti.

Storia

Il toponimo compare nelle attestazioni antiche con “Scarnafixius” che fa pensare a un derivato di “excarnificare”, nel significato di ‘scarnificare, straziare’, composto di “ex” e “carnificare” con il valore di ‘fare la parte del carnefice’. Il borgo si sviluppò nel corso del Medioevo intorno al castello; nel Duecento il feudo appartenne dapprima ai Borgogno, poi agli Aicardi e quindi ai Castelli. Nel 1335 passò agli Enganna, che lo tennero per gran parte del secolo, poi ai Saluzzo e nel 1388 alla famiglia degli Acaia che lo tenne fine alla fine dell’ancien régime. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il castello, che costituisce il monumento architettonico più rappresentativo del borgo; la chiesa della Trinità, di origine romanica, che conserva dipinti del XV secolo; la confraternita della Crociata, con facciata settecentesca; la parrocchiale di Santa Maria, a tre navate, più volte rimaneggiata; la cappella del Santo Sudario, eretta nel Seicento, vero gioiello d’arte barocca con affreschi e quadri di Jean Claret, del 1655, e grande parete absidale con i dipinti moderni del pittore saluzzese Piero Bolla; la cappella del Cristo, già chiesa pievana citata in un documento antecedente al Mille, poi ricostruita nel XVIII secolo, che conserva un pregevole dipinto di fine Quattrocento; infine, il castello, di stile seicentesco, che si erge imponente al centro del borgo.

Il toponimo compare nelle attestazioni antiche con “Scarnafixius” che fa pensare a un derivato di “excarnificare”, nel significato di ‘scarnificare, straziare’, composto di “ex” e “carnificare” con il valore di ‘fare la parte del carnefice’. Il borgo si sviluppò nel corso del Medioevo intorno al castello; nel Duecento il feudo appartenne dapprima ai Borgogno, poi agli Aicardi e quindi ai Castelli. Nel 1335 passò agli Enganna, che lo tennero per gran parte del secolo, poi ai Saluzzo e nel 1388 alla famiglia degli Acaia che lo tenne fine alla fine dell’ancien régime. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: il castello, che costituisce il monumento architettonico più rappresentativo del borgo; la chiesa della Trinità, di origine romanica, che conserva dipinti del XV secolo; la confraternita della Crociata, con facciata settecentesca; la parrocchiale di Santa Maria, a tre navate, più volte rimaneggiata; la cappella del Santo Sudario, eretta nel Seicento, vero gioiello d’arte barocca con affreschi e quadri di Jean Claret, del 1655, e grande parete absidale con i dipinti moderni del pittore saluzzese Piero Bolla; la cappella del Cristo, già chiesa pievana citata in un documento antecedente al Mille, poi ricostruita nel XVIII secolo, che conserva un pregevole dipinto di fine Quattrocento; infine, il castello, di stile seicentesco, che si erge imponente al centro del borgo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca però la stazione di carabinieri. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni e dei prodotti lattiero-caseario), delle confezioni, del legno, della lavorazione della pietra, della metallurgia, delle macchine per l’agricoltura, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole presenti assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; non manca però la stazione di carabinieri. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, e frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da piccole imprese operanti nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione delle carni e dei prodotti lattiero-caseario), delle confezioni, del legno, della lavorazione della pietra, della metallurgia, delle macchine per l’agricoltura, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e immobiliare. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole presenti assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all’assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Sebbene sia ancora in una fase evolutiva, ha comunque intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, con manifestazioni culturali e folcloristiche che ricalcano le radici del territorio. Tra queste occorre menzionare la fiera di primavera, che si svolge il 21 marzo, con esposizione di prodotti tipici locali, mercatino delle pulci e intrattenimenti vari. La festa patronale, dedicata ai Corpi Santi, si celebra l’ultima domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all’assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Sebbene sia ancora in una fase evolutiva, ha comunque intrapreso un’opera di valorizzazione atta a richiamare visitatori dai centri vicini, con manifestazioni culturali e folcloristiche che ricalcano le radici del territorio. Tra queste occorre menzionare la fiera di primavera, che si svolge il 21 marzo, con esposizione di prodotti tipici locali, mercatino delle pulci e intrattenimenti vari. La festa patronale, dedicata ai Corpi Santi, si celebra l’ultima domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Fornaca, La Grangia

Fornaca, La Grangia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Scarnafigi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.