Descrizione

Centro collinare, di origini antiche, nella cui economia coesistono attività agricole e industriali. Gli scanzorosciatesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono prevalentemente distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località di Gavarno-Tribulina, Negrone e Calvarola. Il territorio, comprendente anche i nuclei di Celinate, Costa del Gavarno, Fabbrica, Fiobbio, Giustiniana, Maffioli, Monte Negroni, Niccoli, Pomarolo e Valbona nonché numerose case sparse, disegna un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è uno scudo fasciato d'oro e di rosso con due S disposte sul secondo e terzo pezzo e attraversate ciascuna da una mazza smaltata di nero posta in palo.

Centro collinare, di origini antiche, nella cui economia coesistono attività agricole e industriali. Gli scanzorosciatesi presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono prevalentemente distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località di Gavarno-Tribulina, Negrone e Calvarola. Il territorio, comprendente anche i nuclei di Celinate, Costa del Gavarno, Fabbrica, Fiobbio, Giustiniana, Maffioli, Monte Negroni, Niccoli, Pomarolo e Valbona nonché numerose case sparse, disegna un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è uno scudo fasciato d'oro e di rosso con due S disposte sul secondo e terzo pezzo e attraversate ciascuna da una mazza smaltata di nero posta in palo.

Storia

L'attuale assetto territoriale e amministrativo deriva dall'unione delle due località di Scanzo e Rosciate, i cui toponimi vanno riportati ai nomi SCANTIUS e ROSCIUS delle nobili famiglie romane che le scelsero come luoghi di villeggiatura. La presenza di insediamenti romani nella zona è attestata anche da alcuni reperti archeologici, risalenti all'età repubblicana, rinvenuti durante gli scavi compiuti verso la metà del XIX secolo. Testimonianze delle epoche successive, in particolare del Medioevo, sono visibili in una necropoli scoperta più di recente. Le vicende storiche del periodo di mezzo furono dense di avvenimenti di carattere militare e la videro al centro delle contese tra i guelfi e i ghibellini, per via della sua importanza strategica. Dalla prima metà del Quattrocento entrò a far parte dei possedimenti della Repubblica veneta, sotto la quale conobbe un periodo di relativa tranquillità. Alla dominazione veneziana, protrattasi fino alla fine del XVIII secolo, seguì quella austriaca, destinata a durare fino al 1859. La storia successiva non si discosta da quella del resto del Bergamasco. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano le numerose ville patrizie costruite tra i vigneti; caratteristica comune a gran parte di esse è la presenza di seminterrati adibiti a cantine per la produzione di vini pregiati, attività nota sin dai tempi dei romani. A Scanzo si fiancheggiano la vecchia e la nuova parrocchiale, rispettivamente del 1700 e del 1800, nella prima delle quali sono conservate alcune pregevoli opere pittoriche e scultoree. Di particolare interesse sono anche la chiesa di San Pantaleone, nell'omonima località, recante elementi stilistici del XIII e XV secolo, e, a Tribulina, la cinquecentesca chiesa di San Giovanni.

L'attuale assetto territoriale e amministrativo deriva dall'unione delle due località di Scanzo e Rosciate, i cui toponimi vanno riportati ai nomi SCANTIUS e ROSCIUS delle nobili famiglie romane che le scelsero come luoghi di villeggiatura. La presenza di insediamenti romani nella zona è attestata anche da alcuni reperti archeologici, risalenti all'età repubblicana, rinvenuti durante gli scavi compiuti verso la metà del XIX secolo. Testimonianze delle epoche successive, in particolare del Medioevo, sono visibili in una necropoli scoperta più di recente. Le vicende storiche del periodo di mezzo furono dense di avvenimenti di carattere militare e la videro al centro delle contese tra i guelfi e i ghibellini, per via della sua importanza strategica. Dalla prima metà del Quattrocento entrò a far parte dei possedimenti della Repubblica veneta, sotto la quale conobbe un periodo di relativa tranquillità. Alla dominazione veneziana, protrattasi fino alla fine del XVIII secolo, seguì quella austriaca, destinata a durare fino al 1859. La storia successiva non si discosta da quella del resto del Bergamasco. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano le numerose ville patrizie costruite tra i vigneti; caratteristica comune a gran parte di esse è la presenza di seminterrati adibiti a cantine per la produzione di vini pregiati, attività nota sin dai tempi dei romani. A Scanzo si fiancheggiano la vecchia e la nuova parrocchiale, rispettivamente del 1700 e del 1800, nella prima delle quali sono conservate alcune pregevoli opere pittoriche e scultoree. Di particolare interesse sono anche la chiesa di San Pantaleone, nell'omonima località, recante elementi stilistici del XIII e XV secolo, e, a Tribulina, la cinquecentesca chiesa di San Giovanni.

Economia

L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo, frutteti e soprattutto vigneti, da cui si ricavano vini pregiati. Sviluppate sono le industrie chimica e metalmeccanica, affiancate da più aziende che operano nei comparti tessile, edile e dell'editoria. Il terziario, oltre a garantire l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, annovera anche l'attività di consulenza informatica, che costituisce un valido supporto per l'economia locale. La rete commerciale risulta in grado di soddisfare un'ampia gamma di bisogni della comunità. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. Nelle scuole locali viene impartita l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

L'agricoltura si basa sulla coltivazione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo, frutteti e soprattutto vigneti, da cui si ricavano vini pregiati. Sviluppate sono le industrie chimica e metalmeccanica, affiancate da più aziende che operano nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile e dell'editoria. Il terziario, oltre a garantire l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, annovera anche l'attività di consulenza informatica, che costituisce un valido supporto per l'economia locale. La rete commerciale risulta in grado di soddisfare un'ampia gamma di bisogni della comunità. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. Nelle scuole locali viene impartita l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli passeggiate a cavallo, a contatto con la natura, e gustare un vino molto apprezzato, quale il moscato nero, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, sono alquanto intensi e favoriti da un agevole sistema di comunicazioni. Le manifestazioni organizzate nel corso dell'anno non sono molto rilevanti, se si escludono le tradizionali feste religiose, cui peraltro partecipa quasi esclusivamente la popolazione locale. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli passeggiate a cavallo, a contatto con la natura, e gustare un vino molto apprezzato, quale il moscato nero, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, sono alquanto intensi e favoriti da un agevole sistema di comunicazioni. Le manifestazioni organizzate nel corso dell'anno non sono molto rilevanti, se si escludono le tradizionali feste religiose, cui peraltro partecipa quasi esclusivamente la popolazione locale. La festa del Patrono, San Rocco, viene celebrata il 16 agosto.

Località

Calvarola, Celinate, Donecco, Fabbrica, Gavarno, Giustiniana, Maffioli, Negrone, Niccoloni, Pomarolo, Rosciate, Sporting, Tribulina, Valeto

Calvarola, Celinate, Donecco, Fabbrica, Gavarno, Giustiniana, Maffioli, Negrone, Niccoloni, Pomarolo, Rosciate, Sporting, Tribulina, Valeto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Scanzorosciate rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.