Descrizione

Cittadina di pianura, di antiche origini. L’attività agricola concorre alla formazione del reddito insieme all’attività industriale e al commercio. I sanstinesi, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, in varie località, in numerosi aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone di una sbarra argentata, accostata da due stelle a sei punte; la sbarra rappresenta il fiume Livenza, le stelle simboleggiano i due centri costituenti il nucleo originario degli insediamenti abitativi.

Cittadina di pianura, di antiche origini. L’attività agricola concorre alla formazione del reddito insieme all’attività industriale e al commercio. I sanstinesi, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, in varie località, in numerosi aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. Analogamente l’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone di una sbarra argentata, accostata da due stelle a sei punte; la sbarra rappresenta il fiume Livenza, le stelle simboleggiano i due centri costituenti il nucleo originario degli insediamenti abitativi.

Storia

Il toponimo riflette il nome del patrono, Santo Stefano, modificato in “Stino” attraverso un diminutivo e si confronta col nome locale veneziano “San Stin”, che corrisponde a Santo Stefano Abate. Ha origini risalenti all’età romana: è assodato che fosse attraversata dalla via Annia, che collegava Roma con la ricca colonia di Aquileia. Con la decadenza dell’impero romano, fu soggetta a diverse invasioni da parte di genti provenienti da Oltralpe, che ne causarono lo spopolamento e solamente nel X secolo si ha la testimonianza di insediamenti importanti, che diedero vita al villaggio di Santo Stino, formatosi intorno a un castello. La vicinanza al fiume Livenza, arteria fluviale importante per gli scambi commerciali del tempo, ne ha determinato le alterne fortune. Terra di confine tra il Dogato veneziano e i territori patriarcali, nel 1388 fu assalita, definitivamente espugnata dai veneziani e assegnata alla nobile famiglia degli Zeno. Le continue piene del Livenza, nei secoli della soggezione al Leone di San Marco, furono causa di inondazioni ed epidemie. Nel 1805, in conseguenza del trattato di Campoformio e della pace di Presburgo, divenne comune e passò nel dipartimento di Passariano, corrispondente alle attuali province di Udine e Pordenone, ma, con l’avvento del Regno del Lombardo-Veneto, ritornò alla provincia di Venezia, inserendosi nel distretto di Portogruaro. Infine, nel primo dopoguerra, bisogna segnalare una grossa opera di bonifica territoriale che permise di strappare alle paludi ettari di terreno per l’agricoltura, ponendo le basi per l’attuale sviluppo socio-economico. Nel patrimonio storico-architettonico vanno annoverate numerose ville ed edifici di culto: la più importante è senz’altro la chiesa di San Marco, del XVI secolo, che custodisce un vero e proprio tesoro di arte sacra.

Il toponimo riflette il nome del patrono, Santo Stefano, modificato in “Stino” attraverso un diminutivo e si confronta col nome locale veneziano “San Stin”, che corrisponde a Santo Stefano Abate. Ha origini risalenti all’età romana: è assodato che fosse attraversata dalla via Annia, che collegava Roma con la ricca colonia di Aquileia. Con la decadenza dell’impero romano, fu soggetta a diverse invasioni da parte di genti provenienti da Oltralpe, che ne causarono lo spopolamento e solamente nel X secolo si ha la testimonianza di insediamenti importanti, che diedero vita al villaggio di Santo Stino, formatosi intorno a un castello. La vicinanza al fiume Livenza, arteria fluviale importante per gli scambi commerciali del tempo, ne ha determinato le alterne fortune. Terra di confine tra il Dogato veneziano e i territori patriarcali, nel 1388 fu assalita, definitivamente espugnata dai veneziani e assegnata alla nobile famiglia degli Zeno. Le continue piene del Livenza, nei secoli della soggezione al Leone di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SANMARCO'>San Marco</a>, furono causa di inondazioni ed epidemie. Nel 1805, in conseguenza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=TRATTATODICAMPOFORMIO'>trattato di Campoformio</a> e della pace di Presburgo, divenne comune e passò nel dipartimento di Passariano, corrispondente alle attuali province di Udine e Pordenone, ma, con l’avvento del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=REGNODELLOMBARDOVENETO'>Regno del Lombardo-Veneto</a>, ritornò alla provincia di Venezia, inserendosi nel distretto di Portogruaro. Infine, nel primo dopoguerra, bisogna segnalare una grossa opera di bonifica territoriale che permise di strappare alle paludi ettari di terreno per l’agricoltura, ponendo le basi per l’attuale sviluppo socio-economico. Nel patrimonio storico-architettonico vanno annoverate numerose ville ed edifici di culto: la più importante è senz’altro la chiesa di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SANMARCO'>San Marco</a>, del XVI secolo, che custodisce un vero e proprio tesoro di arte sacra.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante, si utilizzano sistemi di coltivazione altamente meccanizzati tanto da ottenere, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, produzioni superiori alla media nazionale; la produzione di uve selezionate permette la produzione di pregiati vini DOC, che le conferiscono un posto di primato nell’enologia italiana. Un’altra fonte di reddito è l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. L’industria è attiva nel settore della lavorazione del legno, dei mobili, nell’edilizia, nella produzione di strumenti ottici e fotografici e nella gioielleria. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui vi è quello bancario. è priva di strutture sociali particolarmente significative. Le scuole del posto includono un istituto professionale industriale; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive comprendono un agriturismo e offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’apparato sanitario è rappresentato dalla sola farmacia.

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante, si utilizzano sistemi di coltivazione altamente meccanizzati tanto da ottenere, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, produzioni superiori alla media nazionale; la produzione di uve selezionate permette la produzione di pregiati vini DOC, che le conferiscono un posto di primato nell’enologia italiana. Un’altra fonte di reddito è l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. L’industria è attiva nel settore della lavorazione del legno, dei mobili, nell’edilizia, nella produzione di strumenti ottici e fotografici e nella gioielleria. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, tra cui vi è quello bancario. è priva di strutture sociali particolarmente significative. Le scuole del posto includono un istituto professionale industriale; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive comprendono un agriturismo e offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L’apparato sanitario è rappresentato dalla sola farmacia.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto rilevanti; a essi, comunque, la popolazione si rivolge per le necessità sanitarie, per il lavoro, il commercio e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti meritano di essere citati: il carnevale dei bambini con sfilate in maschera, a febbraio; la marcia tra Livenza e Malgher, a marzo; il raduno regionale dei bersaglieri, la “festa dei fiori” con mercato di fiori, piante e prodotti per il giardinaggio, ad aprile; la festa delle “sette sorelle” con danze e stand gastronomici, ad agosto; la sagra di Corbolone, con manifestazioni sportive, esposizioni artigianali e stand gastronomici, a settembre. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto rilevanti; a essi, comunque, la popolazione si rivolge per le necessità sanitarie, per il lavoro, il commercio e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti meritano di essere citati: il carnevale dei bambini con sfilate in maschera, a febbraio; la marcia tra Livenza e Malgher, a marzo; il raduno regionale dei bersaglieri, la “festa dei fiori” con mercato di fiori, piante e prodotti per il giardinaggio, ad aprile; la festa delle “sette sorelle” con danze e stand gastronomici, ad agosto; la sagra di Corbolone, con manifestazioni sportive, esposizioni artigianali e stand gastronomici, a settembre. Il Patrono, Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre.

Località

Biverone, Bosco, Ca' Cottoni, Corbolone, Fingoli, La Salute di Livenza, Ottava Presa, Passo Torre, Prataviera, Santo Alò

Biverone, Bosco, Ca' Cottoni, Corbolone, Fingoli, La Salute di Livenza, Ottava Presa, Passo Torre, Prataviera, Santo Alò

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Stino di Livenza rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.