Descrizione

Comune di montagna, di origini antiche, la cui economia si basa soprattutto sul turismo, oltre che su attività agricole e industriali. I santostefanini, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti per la maggior parte tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località Allegrezze, Alpicella, Amborzasco, Ascona, La Villa, Pievetta, Villaneri, Casafredda, Caselle, Casoni, Costapelata, Gavadi, Pareto, Roncolongo e Torrini. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.799 metri del monte Maggiorasca. L'abitato, immerso nel verde di boschi rigogliosi, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nelle quattro sezioni sono raffigurati: uno “spino” secco nero su sfondo aureo; tre bande argentate in campo azzurro; un'aquila nera coronata in campo troncato d'oro e d'argento; un abete sradicato su fondo azzurro. In cuore lo stemma reca uno scudetto d'argento in cui è raffigurato un castello rosso, merlato alla guelfa, dalla cui torre centrale si erge un vessillo bianco con una croce rossa. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Comune di montagna, di origini antiche, la cui economia si basa soprattutto sul turismo, oltre che su attività agricole e industriali. I santostefanini, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti per la maggior parte tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località Allegrezze, Alpicella, Amborzasco, Ascona, La Villa, Pievetta, Villaneri, Casafredda, Caselle, Casoni, Costapelata, Gavadi, Pareto, Roncolongo e Torrini. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.799 metri del monte Maggiorasca. L'abitato, immerso nel verde di boschi rigogliosi, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nelle quattro sezioni sono raffigurati: uno “spino” secco nero su sfondo aureo; tre bande argentate in campo azzurro; un'aquila nera coronata in campo troncato d'oro e d'argento; un abete sradicato su fondo azzurro. In cuore lo stemma reca uno scudetto d'argento in cui è raffigurato un castello rosso, merlato alla guelfa, dalla cui torre centrale si erge un vessillo bianco con una croce rossa. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Abitata forse già in epoca preromana, deriva il toponimo dal nome del Santo; la specificazione “d'Aveto” si riferisce chiaramente all'ubicazione dell'abitato. Punto di riferimento per tutti gli altri borghi della valle, nell'alto Medioevo, è citata per la prima volta in un diploma della seconda metà del XII secolo, col quale Federico Barbarossa la infeudò ai marchesi Malaspina, che la dotarono di fortificazioni. Sul finire del Quattrocento fu acquistata dai Fieschi, cui venne confermata dall'imperatore Massimiliano I. Dopo il fallimento della congiura ordita dai Fieschi contro Genova, verso la metà del XVI secolo, fu assegnata da Carlo V ai Doria, contro i quali gli abitanti insorsero più volte, a causa del loro malgoverno. Le rivolte popolari si conclusero, sul finire del Settecento, con l'uccisione dei “bravi” del castello. Annessa successivamente alla Repubblica ligure, entrò a far parte del regno dei Savoia al termine della parentesi napoleonica. Tra i monumenti spiccano: il castello dei Malaspina, di origini duecentesche, e la chiesa parrocchiale dei Santi Stefano e Maria Maddalena, ricostruita, negli anni Venti, in stile neogotico.

Abitata forse già in epoca preromana, deriva il toponimo dal nome del Santo; la specificazione “d'Aveto” si riferisce chiaramente all'ubicazione dell'abitato. Punto di riferimento per tutti gli altri borghi della valle, nell'alto Medioevo, è citata per la prima volta in un diploma della seconda metà del XII secolo, col quale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> la infeudò ai marchesi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>, che la dotarono di fortificazioni. Sul finire del Quattrocento fu acquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=FIESCHI'>Fieschi</a>, cui venne confermata dall'imperatore Massimiliano I. Dopo il fallimento della congiura ordita dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=FIESCHI'>Fieschi</a> contro Genova, verso la metà del XVI secolo, fu assegnata da Carlo V ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=DORIA'>Doria</a>, contro i quali gli abitanti insorsero più volte, a causa del loro malgoverno. Le rivolte popolari si conclusero, sul finire del Settecento, con l'uccisione dei “bravi” del castello. Annessa successivamente alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICALIGURE'>Repubblica ligure</a>, entrò a far parte del regno dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=SAVOIA'>Savoia</a> al termine della parentesi napoleonica. Tra i monumenti spiccano: il castello dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>, di origini duecentesche, e la chiesa parrocchiale dei Santi Stefano e Maria Maddalena, ricostruita, negli anni Venti, in stile neogotico.

Economia

È sede della stazione dei carabinieri. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della produzione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è presente con i comparti edile, del legno e della silvicoltura. Il terziario si compone della rete distributiva (di modeste dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registrano particolari strutture sociali. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede della stazione dei carabinieri. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, della produzione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è presente con i comparti edile, del legno e della silvicoltura. Il terziario si compone della rete distributiva (di modeste dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registrano particolari strutture sociali. È possibile frequentare le scuole dell'obbligo. Rilevante è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vastissima possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Stazione di villeggiatura, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, è possibile la pratica degli sport invernali. Lunghi itinerari escursionistici si prestano a essere percorsi da appassionati di trekking e della montagna. Specialità gastronomica locale sono i “crosetti”, biscotti di pasta frolla. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle industrie e soprattutto allo sviluppo dell'indotto turistico, che consentono un buon assorbimento di manodopera. Tuttavia, i rapporti con i comuni vicini non sono molto rilevanti; a essi la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citate: le fiere di Sant'Ubaldo, Sant'Antonio di Padova, Santa Maria Maddalena e San Francesco, rispettivamente a maggio, giugno, settembre e ottobre; le fiere di San Carlo Borromeo e Santa Caterina d'Alessandria, a novembre, e quella di San Damasco, a dicembre. La Patrona, Santa Maria di Guadalupe, viene festeggiata il 12 dicembre.

Stazione di villeggiatura, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, è possibile la pratica degli sport invernali. Lunghi itinerari escursionistici si prestano a essere percorsi da appassionati di trekking e della montagna. Specialità gastronomica locale sono i “crosetti”, biscotti di pasta frolla. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle industrie e soprattutto allo sviluppo dell'indotto turistico, che consentono un buon assorbimento di manodopera. Tuttavia, i rapporti con i comuni vicini non sono molto rilevanti; a essi la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citate: le fiere di Sant'Ubaldo, Sant'Antonio di Padova, Santa Maria Maddalena e San Francesco, rispettivamente a maggio, giugno, settembre e ottobre; le fiere di San Carlo Borromeo e Santa Caterina d'Alessandria, a novembre, e quella di San Damasco, a dicembre. La Patrona, Santa Maria di Guadalupe, viene festeggiata il 12 dicembre.

Località

Allegrezze, Alpicella, Amborzasco, Ascona, Campomenoso, Casafredda, Caselle, Casette, Casoni, Cornaleto, Costapelata, Gavadi, La Villa, Montegrosso, Pareto, Pievetta, Rocca d'Aveto, Roncolongo, Torrini, Villaggio al Pino, Villaneri

Allegrezze, Alpicella, Amborzasco, Ascona, Campomenoso, Casafredda, Caselle, Casette, Casoni, Cornaleto, Costapelata, Gavadi, La Villa, Montegrosso, Pareto, Pievetta, Rocca d'Aveto, Roncolongo, Torrini, Villaggio al Pino, Villaneri

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santo Stefano d'Aveto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.