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Descrizione

Centro di montagna, di origine medioevale, che fonda le basi della propria economia prevalentemente su attività industriali, caratterizzate da una discreta presenza di fabbriche di strumenti ottici e fotografici. I comelicesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale e nelle località di Campolongo, Casada, Costalissoio. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, si estende in un’area boschiva, individuata dalla confluenza della valle del Piave con quella del torrente Padola. L’abitato, in forte espansione edilizia, con un bel panorama sulle Dolomiti, presenta accentuate variazioni plano-altimetriche.

Storia

Le sue origini risalgono al periodo successivo alla caduta dell’Impero romano, quando i territori del Cadore vennero invasi dalle genti del nord, alla ricerca di terre da coltivare o dove vivere. Era inclusa nei possedimenti dei romani e, forse, vista la posizione geografica, era attraversata da una di quelle strade principali che dalla pianura portavano verso il Norico. La scomparsa dell’Impero romano comportò l’arrivo dei barbari, ma anche una totale confusione amministrativa e politica, che fu possibile recuperare solo con grande difficoltà e dopo molto tempo. Nel corso degli anni si costituirono, infatti, le Decanie e poi i Centenari e fu sede del Centenaro del Comelico Inferiore, che comprendeva quasi tutti i paesi limitrofi. Esistono numerosi documenti che riportano i Laudi scritti delle Regole, che rappresentavano l’aspetto giuridico delle diverse comunità. Le sue vicende storiche sono comuni a quelle di tutte le altre del Cadore, soprattutto per quanto riguarda l’avvento della signoria di Venezia. L’annessione ai territori della Serenissima, pur se sempre una dominazione, portò, comunque, benessere e tranquillità economica, poiché l’immenso patrimonio boschivo della valle era un bene preziosissimo per la repubblica di San Marco, sempre alla ricerca di legname per le proprie flotte. Ma la sue storia è anche contrassegnata, purtroppo, da incendi e alluvioni, da frane e smottamenti che spesso hanno portato alla scomparsa di intere frazioni o contrade. La chiesa di Santo Stefano fu costruita sulla piazza principale del paese nel 1675, sulle vestigia di un precedente edificio del 1208, a sua volta edificato là dove sorgeva probabilmente una plebana del II secolo d.C.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali, la sede della Comunità montana, la stazione dei carabinieri e i vigili del fuoco. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle attività industriali, rappresentate da aziende alimentari e lattiero-casearie, da industrie conciarie, metallurgiche, da fabbriche per la lavorazione del legno, da mobilifici, centrali elettriche e imprese edili. Ben sviluppato l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il terziario è rappresentato dagli impieghi nelle amministrazioni locali e nell’istruzione. È presente il servizio bancario. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità e le strutture scolastiche permettono la frequenza, oltre che delle classi dell’obbligo, anche di istituti professionali industriali e tecnico-commerciali. Le strutture culturali sono rappresentate anche dalla locale biblioteca, mentre tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido e di una casa di riposo. Le strutture ricettive offrono sia la ristorazione che il pernottamento. Le strutture sanitarie sono assicurate dalla locale farmacia.

Relazioni

Risulta essere una meta turistica abbastanza frequentata sia dagli appassionati di sci che da quanti, in estate, si dedicano all’escursionismo o cercano la tranquillità delle montagne. La popolazione intrattiene rapporti particolarmente intensi con i centri vicini per la presenza del nucleo industriale e per i necessari contatti dovuti all’inserimento nel Circuito Turistico delle Dolomiti. Mancano particolorari avvenimenti folcloristici, religiosi o fieristici che possano periodicmente attirare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata a Santo Stefano, si celebra il 26 dicembre.

Località

Brentoni, Campolongo, Casada, Costalissoio, Cunettone, Peralba, Rinaldo, Terza Grande

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santo Stefano di Cadore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.609
  • Lat 46° 33' 28,98'' 46.55805000
  • Long 12° 33' 3,5'' 12.55084722
  • CAP 32045
  • Prefisso 0435
  • Codice ISTAT 025050
  • Codice Catasto C919
  • Altitudine slm 908 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/4141
  • Superficie 100.16 Km2
  • Densità 26,05 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 04:20
  • Tramonto 20:01
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
ADB ASSOCIAZIONE DIABETICI BELLUNESEVIALE PAPA LUCIANI 18
ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE NOI PER LORO ONLUSCAMPOLONGO VICOLO SOCH 15
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO IL GIRASOLEVIA DANTE ALIGHIERI 3
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