Descrizione

Centro collinare, di origine antica; ha un’economia basata su attività primarie, secondarie e terziarie. La comunità dei santostefanesi, che mostra un indice di vecchiaia piuttosto elevato, vive per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, è caratterizzato da variazioni di quota accentuate. L’abitato sorge poco a monte della confluenza del torrente Tinella; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. Nella parte superiore figura, su sfondo dorato, un’aquila partita di nero e di rosso; quella inferiore, smaltata di rosso, riproduce un tralcio di vite con due grappoli d’uva nera. Il motto è: VITIS SANCTI STEPHANI AD BELBUM VITA. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Centro collinare, di origine antica; ha un’economia basata su attività primarie, secondarie e terziarie. La comunità dei santostefanesi, che mostra un indice di vecchiaia piuttosto elevato, vive per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, è caratterizzato da variazioni di quota accentuate. L’abitato sorge poco a monte della confluenza del torrente Tinella; il suo andamento plano-altimetrico è tipico collinare. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. Nella parte superiore figura, su sfondo dorato, un’aquila partita di nero e di rosso; quella inferiore, smaltata di rosso, riproduce un tralcio di vite con due grappoli d’uva nera. Il motto è: VITIS SANCTI STEPHANI AD BELBUM VITA. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il toponimo è documentato come “Sanctus Stefanus” dal 1203, in riferimento al santo martire. L’abitato è databile probabilmente dopo il Mille, anche se già anteriormente doveva esistere un piccolo insediamento, posto come controllo strategico all’inizio della strada che si snodava lungo la valle del Belbo. Notizie sicure si hanno di un insediamento risalente all’epoca romana, quando fu costruito un posto militare fortificato lungo la strada che collegava Asti con i centri della riviera di ponente. Ragguagli più precisi sulla costruzione del borgo giungono in epoca medievale, con la costruzione di un castello (“castrum”) sulla collina di Santa Libera e di un convento benedettino (San Gaudenzio) edificato probabilmente sui resti di un più antico tempio dedicato a Giove. La sua storia si intensifica a partire dal 1001, quando fu concessa da Ottone I a Olderico Manfredi per poi passare successivamente sotto la giurisdizione di Bonifacio del Vasto che la lasciò in eredità ai figli, i marchesi di Busca e di Saluzzo; i primi la cedettero parte al comune di Asti e parte al Monferrato. In seguito fu sotto i Del Carretto, gli Incisa e i Corti. Nel 1613 passò ai Savoia. Interessante sotto il profilo storico-artistico è l’abbazia di San Gaudenzio, riedificata due volte, insigne monumento di architettura romanica. Del periodo feudale rimangono i ruderi di una delle torri dell’antico castello. Dello stesso periodo è la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, attualmente in fase di ristrutturazione e destinata a diventare sede del Centro Studi “Cesare Pavese”.

Il toponimo è documentato come “Sanctus Stefanus” dal 1203, in riferimento al santo martire. L’abitato è databile probabilmente dopo il Mille, anche se già anteriormente doveva esistere un piccolo insediamento, posto come controllo strategico all’inizio della strada che si snodava lungo la valle del Belbo. Notizie sicure si hanno di un insediamento risalente all’epoca romana, quando fu costruito un posto militare fortificato lungo la strada che collegava Asti con i centri della riviera di ponente. Ragguagli più precisi sulla costruzione del borgo giungono in epoca medievale, con la costruzione di un castello (“castrum”) sulla collina di Santa Libera e di un convento benedettino (San Gaudenzio) edificato probabilmente sui resti di un più antico tempio dedicato a Giove. La sua storia si intensifica a partire dal 1001, quando fu concessa da Ottone I a Olderico Manfredi per poi passare successivamente sotto la giurisdizione di Bonifacio del Vasto che la lasciò in eredità ai figli, i marchesi di Busca e di Saluzzo; i primi la cedettero parte al comune di Asti e parte al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. In seguito fu sotto i Del Carretto, gli Incisa e i Corti. Nel 1613 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Interessante sotto il profilo storico-artistico è l’abbazia di San Gaudenzio, riedificata due volte, insigne monumento di architettura romanica. Del periodo feudale rimangono i ruderi di una delle torri dell’antico castello. Dello stesso periodo è la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, attualmente in fase di ristrutturazione e destinata a diventare sede del Centro Studi “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CESAREPAVESE'>Cesare Pavese</a>”.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, alberi da frutta e soprattutto uva, con una forte predilezione per l’uva moscato, da cui si ricava oltre al Moscato d’Asti anche il famoso Asti spumante. Molto avviata risulta essere anche l’attività ittica e l’allevamento di avicoli. Il tessuto industriale comprende numerose attività che vanno dalla lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli, dei prodotti genericamente alimentari, delle confezioni, del legno, della stampa, del vetro e degli oggetti in vetro, delle piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti, ai materiali da costruzione, alla metallurgia, alla meccanica, alla fabbricazione di macchine per l’agricoltura, di apparecchi medicali, manifatturiero (gioielleria e oreficeria) e all’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra i mezzi di diffusione dell’informazione figura un’emittente radiotelevisiva. Le strutture sociali annoverano case di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione obbligatoria; numerose le strutture per l’arricchimento culturale, tra cui il museo-casa natale di Pavese e il centro studi Cesare Pavese. Le strutture ricettive, che comprendono un’azienda agrituristica, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Sono presenti poliambulatorii e farmacie.

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, alberi da frutta e soprattutto uva, con una forte predilezione per l’uva moscato, da cui si ricava oltre al Moscato d’Asti anche il famoso Asti spumante. Molto avviata risulta essere anche l’attività ittica e l’allevamento di avicoli. Il tessuto industriale comprende numerose attività che vanno dalla lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli, dei prodotti genericamente alimentari, delle confezioni, del legno, della stampa, del vetro e degli oggetti in vetro, delle piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti, ai materiali da costruzione, alla metallurgia, alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a>, alla fabbricazione di macchine per l’agricoltura, di apparecchi medicali, manifatturiero (gioielleria e oreficeria) e all’edilizia. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra i mezzi di diffusione dell’informazione figura un’emittente radiotelevisiva. Le strutture sociali annoverano case di riposo. Le scuole del posto assicurano l’istruzione obbligatoria; numerose le strutture per l’arricchimento culturale, tra cui il museo-casa natale di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PAVESE'>Pavese</a> e il centro studi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CESAREPAVESE'>Cesare Pavese</a>. Le strutture ricettive, che comprendono un’azienda agrituristica, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Sono presenti poliambulatorii e farmacie.

Relazioni

Tradizioni, vini, gastronomia, cultura e l’affascinante paesaggio collinare sono da sempre le principali caratteristiche del centro. Il folclore, la storia e le tradizioni rivivono ogni anno in diverse manifestazioni. È, inoltre, una delle patrie del pallone elastico, lo sport più popolare in Langa, che ebbe nel santostefanese Augusto Manzo il suo leggendario e incontrastato campione. Numerosi sono gli appuntamenti nel corso dell’anno: il mercatino delle pulci, ad aprile; il “Moscato Wine Festival”, la “Prima Fondo Internazionale” e “Adventura”, a giugno; il “Festival Pavese”, a luglio, una rassegna teatrale di musica classica e da camera; il Premio letterario “Cesare Pavese”, ad agosto; il moscato “nuovo” in festa e l’antica “fera di cubiot” (la festa ricorda la tradizione dei fidanzamenti e del “bacialé”, l’intermediario che li favoriva), a dicembre. Il Patrono, San Rocco, si festeggia il 16 agosto. È patria di Cesare Pavese (1908-1950), una delle voci più originali della letteratura novecentesca.

Tradizioni, vini, gastronomia, cultura e l’affascinante paesaggio collinare sono da sempre le principali caratteristiche del centro. Il folclore, la storia e le tradizioni rivivono ogni anno in diverse manifestazioni. È, inoltre, una delle patrie del pallone elastico, lo sport più popolare in Langa, che ebbe nel santostefanese Augusto Manzo il suo leggendario e incontrastato campione. Numerosi sono gli appuntamenti nel corso dell’anno: il mercatino delle pulci, ad aprile; il “Moscato Wine Festival”, la “Prima Fondo Internazionale” e “Adventura”, a giugno; il “Festival <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PAVESE'>Pavese</a>”, a luglio, una rassegna teatrale di musica classica e da camera; il Premio letterario “<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CESAREPAVESE'>Cesare Pavese</a>”, ad agosto; il moscato “nuovo” in festa e l’antica “fera di cubiot” (la festa ricorda la tradizione dei fidanzamenti e del “bacialé”, l’intermediario che li favoriva), a dicembre. Il Patrono, San Rocco, si festeggia il 16 agosto. È patria di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CESAREPAVESE'>Cesare Pavese</a> (1908-1950), una delle voci più originali della letteratura novecentesca.

Località

Pusa, Robini, San Grato, San Maurizio, Seirole, Valdivilla, Valle Tinella

Pusa, Robini, San Grato, San Maurizio, Seirole, Valdivilla, Valle Tinella

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santo Stefano Belbo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.