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Descrizione

Comune collinare di antiche origini; l'economia locale, a lungo basata sulle sole attività rurali, si avvale oggi anche del significativo contributo dell'industria e del terziario, sostenuto dal vivace movimento turistico. I santagatesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, risiedono nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Maiano, Pereto, Petrella Guidi, Romagnano e San Donato), in numerosi aggregati urbani elementari e in un certo numero di case sparse sui fondi. L'abitato è disposto su entrambi i lati di una strada provinciale. Il territorio comunale, che confina con un'isola amministrativa del comune di Badia Tedalda (AR), è per la maggior parte occupato da seminativi e vasti pascoli, che sulle pendici montane cedono il posto a folti boschi di carpino nero, orniello, faggio e cerro; le cime dei rilievi, costellate di ruderi di vecchie fortezze e sorvolate dal falco e dall'aquila reale, offrono lo spettacolo della nuda roccia calcarea, che si innalza spesso in torrioni dalle forme bizzarre. Questi luoghi selvaggi sono entrati nella leggenda come teatri di aspre battaglie e rifugio di condottieri, artisti e alchimisti.

Storia

Abitata anticamente dagli umbri e in seguito dai romani, dai bizantini e dai longobardi, appartenne tra il IX e il XII secolo ai conti Cavalca di Bertinoro. Fu in seguito proprietà di diversi altri signori e nel corso del XIV secolo venne conquistata dal cardinale Albornoz. Assegnata al rettore della Massa Trabaria, passò ai Guidi, ai Malatesta, ai Brancaleoni e ai Montefeltro; questi ultimi la donarono ai Fregoso di Genova, che nel Rinascimento diedero vita a un governo di notevole prestigio e vi regnarono potenti fino al 1660, anno in cui il casato si estinse e il feudo tornò allo Stato Pontificio. Il toponimo richiama il nome della Santa Patrona; la specificazione deriva da “Montefeltro”, nome della sub-regione dell'Appennino marchigiano. Domina l'abitato l'imponente rocca Fregoso, dotata di grandi torrioni poligonali: eretta nel X secolo, fu largamente rimaneggiata nel Quattrocento dall'architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini. Cinquecentesca è invece la chiesa della Beata Vergine delle Grazie che, annessa al convento di San Girolamo, conserva una preziosa pala d'altare dedicata al Santo. Sono degni di nota anche il Palazzone, risalente ai primi anni del Seicento e contenente una preziosa tavola quattrocentesca, e la chiesa di Sant'Antonio (1574), con l'annesso convento dei padri cappuccini.

Economia

Il comune ha subito per diverso tempo un consistente spopolamento a causa della debolezza della propria economia, sostenuta quasi esclusivamente dalla coltivazione di cereali e foraggi nonché dall'allevamento bovino; queste attività produttive rivestono ancora notevole importanza ma sono state affiancate recentemente dai settori secondario e terziario: l'industria, non ancora in grado di assorbire tutta la manodopera disponibile sul posto, si è orientata prevalentemente verso i comparti delle confezioni, della lavorazione dei metalli e della meccanica mentre il terziario, stimolato dal movimento turistico, annovera oggi un'adeguata rete di distribuzione, servizi privati qualificati, come il credito e le assicurazioni, e un apparato ricettivo di buon livello. Il comune dispone delle scuole dell'obbligo e, per quanto concerne l'assistenza socio-sanitaria, di una casa di riposo, della farmacia e di un ambulatorio pubblico; fra le strutture culturali presenti figura il museo della rocca.

Relazioni

Antiche e gustose ricette culinarie sono le protagoniste, nel mese di luglio, della manifestazione denominata “Gastronomia in musica”, cui si aggiungono la sagra del formaggio (agosto) e, in autunno, la “Fiera del tartufo bianco pregiato e dei prodotti agro-silvo-pastorali”, incontro d'importanza nazionale; il programma delle manifestazioni locali comprende anche diversi appuntamenti fieristici. Tra le feste religiose è particolarmente sentita la tradizionale processione del Cristo morto del Venerdì Santo, che si snoda per le pittoresche vie del centro storico con la partecipazione dell'intera comunità. La festa della Patrona Sant'Agata si celebra il 5 febbraio. È gemellata dal 1989 con Saint-Alvere (Francia).

Località

Badia Mont'Ercole, Botticella, Ca' Baldone, Ca' Bardaia, Ca' di Vico, Cantuccio, Casalecchio, Frullo, Maiano, Molino di Sant'Antimo, Monte, Monte Benedetto, Palazzo, Pereto, Petrella Guidi, Piagola, Pietra Bassa, Poggio, Rivolpaio, Rocca Pratiffi, Romagnano, Rosciano, San Donato, Ugrigno, Villa, Villa San Rocco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sant'Agata Feltria rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.151
  • Lat 43° 51' 50,58'' 43.86405000
  • Long 12° 12' 32,37'' 12.20899167
  • CAP 61019
  • Prefisso 0541
  • Codice ISTAT 099026
  • Codice Catasto I201
  • Altitudine slm 607 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2563
  • Superficie 79.3 Km2
  • Densità 27,12 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 05:12
  • Tramonto 19:05
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
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