Descrizione

Centro collinare, il cui impianto moderno rinvia a origini alto-medievali nonché a radici molto più remote; ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole, su quelle industriali e sul terziario. I santavenerinesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito nelle località di Linera, Scura e Villaggio San Michele, nei nuclei urbani minori di Luminaria e Ardichetto, nonché in numerose case sparse. Il territorio, ricco di sorgenti d'acqua solforosa, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L'abitato, dall'impianto in stile settecentesco, è adagiato su un dolce declivio e fa registrare un forte fenomeno di espansione edilizia, dovuto, evidentemente, anche all'incremento demografico, determinato da un saldo attivo del movimento naturale e da un certo flusso immigratorio. La bellezza della sua campagna costituisce un panorama molto gradevole, con i caratteristici muri a secco di pietra vulcanica, a delimitare i terrazzamenti.

Centro collinare, il cui impianto moderno rinvia a origini alto-medievali nonché a radici molto più remote; ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole, su quelle industriali e sul terziario. I santavenerinesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito nelle località di Linera, Scura e Villaggio San Michele, nei nuclei urbani minori di Luminaria e Ardichetto, nonché in numerose case sparse. Il territorio, ricco di sorgenti d'acqua solforosa, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche sensibili. L'abitato, dall'impianto in stile settecentesco, è adagiato su un dolce declivio e fa registrare un forte fenomeno di espansione edilizia, dovuto, evidentemente, anche all'incremento demografico, determinato da un saldo attivo del movimento naturale e da un certo flusso immigratorio. La bellezza della sua campagna costituisce un panorama molto gradevole, con i caratteristici muri a secco di pietra vulcanica, a delimitare i terrazzamenti.

Storia

Prende il nome dalla Santa cui è dedicata la chiesa madre. Le sue origini risalgono al periodo bizantino, di cui restano ruderi del VI-VII secolo, ma fu abitata sin dall'epoca antica, come testimoniano numerosi altri reperti archeologici. Furono i siculi i primi abitatori, con cui entrarono in contatto i coloni calcidesi nel secolo VIII a.C. Ai greci nel III secolo a.C. si sovrapposero i romani, dopo la loro vittoria sui cartaginesi. Caduto l'impero romano d'occidente sotto l'onda d'urto dei barbari, è la volta dei bizantini; a quel periodo risale la chiesetta di Santo Stefano, cui era annesso un monastero che ospitava una comunità di monaci basiliani. Dopo la dominazione araba e l'arrivo dei normanni, a Santo Stefano si insediarono i monaci benedettini, cui verso la fine del secolo XI il conte Ruggero concesse tutta la zona. Tracce, testimonianze e attestazioni restano anche dei secoli XIV e XV. Si susseguirono, quindi, feudatari spesso invisi alla popolazione, che giunse a chiedere formalmente all'imperatore Carlo V la riconduzione del territorio al regio demanio, attuata effettivamente nel 1531. L'insediamento odierno, formatosi nella prima metà del XVIII secolo, trae origine da un borgo sorto all'interno del territorio di Acireale, vicino a un pozzo denominato “Sanctae Venerae puteus”. Nel 1747 i deputati della cappella di Santa Venera di Acireale decisero di costruire una chiesetta in onore della Santa; intorno ad essa si sviluppò una vera e propria borgata, con oltre 600 abitanti. Il comune è stato costituito nel 1934 con territori staccati da Acireale, Giarre e Zafferana Etnea. Tra le testimonianze storico-architettoniche del passato si segnalano: la chiesa madre, dedicata a Santa Venera, edificata nel 1740, al cui interno sono custoditi affreschi di Paolo e Alessandro Vasta; la parrocchiale del Sacro Cuore, eretta nel 1888, che presenta una facciata a tre ordini e una maestosa cupola. Degni di nota per il loro valore artistico sono i ruderi dell'oratorio bizantino, poco fuori del centro abitato.

Prende il nome dalla Santa cui è dedicata la chiesa madre. Le sue origini risalgono al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINO'>bizantino</a>, di cui restano ruderi del VI-VII secolo, ma fu abitata sin dall'epoca antica, come testimoniano numerosi altri reperti archeologici. Furono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICULI'>siculi</a> i primi abitatori, con cui entrarono in contatto i coloni calcidesi nel secolo VIII a.C. Ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECI'>greci</a> nel III secolo a.C. si sovrapposero i romani, dopo la loro vittoria sui cartaginesi. Caduto l'impero romano d'occidente sotto l'onda d'urto dei barbari, è la volta dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINI'>bizantini</a>; a quel periodo risale la chiesetta di Santo Stefano, cui era annesso un monastero che ospitava una comunità di monaci basiliani. Dopo la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABA'>araba</a> e l'arrivo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a>, a Santo Stefano si insediarono i monaci benedettini, cui verso la fine del secolo XI il conte Ruggero concesse tutta la zona. Tracce, testimonianze e attestazioni restano anche dei secoli XIV e XV. Si susseguirono, quindi, feudatari spesso invisi alla popolazione, che giunse a chiedere formalmente all'imperatore Carlo V la riconduzione del territorio al regio demanio, attuata effettivamente nel 1531. L'insediamento odierno, formatosi nella prima metà del XVIII secolo, trae origine da un borgo sorto all'interno del territorio di Acireale, vicino a un pozzo denominato “Sanctae Venerae puteus”. Nel 1747 i deputati della cappella di Santa Venera di Acireale decisero di costruire una chiesetta in onore della Santa; intorno ad essa si sviluppò una vera e propria borgata, con oltre 600 abitanti. Il comune è stato costituito nel 1934 con territori staccati da Acireale, Giarre e Zafferana Etnea. Tra le testimonianze storico-architettoniche del passato si segnalano: la chiesa madre, dedicata a Santa Venera, edificata nel 1740, al cui interno sono custoditi affreschi di Paolo e Alessandro Vasta; la parrocchiale del Sacro Cuore, eretta nel 1888, che presenta una facciata a tre ordini e una maestosa cupola. Degni di nota per il loro valore artistico sono i ruderi dell'oratorio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINO'>bizantino</a>, poco fuori del centro abitato.

Economia

Produce ortaggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. L'industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, metalmeccanico, dell'abbigliamento, della lavorazione del legno, chimico, dei materiali da costruzione, delle apparecchiature elettriche, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell'edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale sono presenti le biblioteche “Sergente Salvatore Longo” e “La Salle”. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Produce ortaggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. L'industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, metalmeccanico, dell'abbigliamento, della lavorazione del legno, chimico, dei materiali da costruzione, delle apparecchiature elettriche, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell'edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell'insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; per l'arricchimento culturale sono presenti le biblioteche “Sergente Salvatore Longo” e “La Salle”. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, fa comunque registrare un discreto flusso di turisti, grazie anche alla sua posizione, tra mare e montagna. I rapporti con i comuni vicini non sono, comunque, molto intensi. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citate: la mostra-mercato vini e artigianato, a ottobre; la festa dell'Immacolata e la rappresentazione del presepe vivente, a dicembre. La festa della Patrona, Santa Venera, si celebra il 26 luglio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, fa comunque registrare un discreto flusso di turisti, grazie anche alla sua posizione, tra mare e montagna. I rapporti con i comuni vicini non sono, comunque, molto intensi. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citate: la mostra-mercato vini e artigianato, a ottobre; la festa dell'Immacolata e la rappresentazione del presepe vivente, a dicembre. La festa della Patrona, Santa Venera, si celebra il 26 luglio.

Località

Linera, Luminaria, Scura, Villaggio San Michele

Linera, Luminaria, Scura, Villaggio San Michele

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santa Venerina rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.