Descrizione

Comune di montagna, classificato "comune sparso" con sede in località Casanova di Destra, di origine romana e con un'economia basata soprattutto sulle tradizionali attività agricole e sul turismo. La comunità dei santamargheritesi, che presenta un indice di vecchiaia da primato, è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosi altri abitati: Casanova di Sinistra, Cegni, Casale Staffora, Fego, Negruzzo, Pian del Poggio, Sala, Bersanino, Cignolo, Massinigo, Pianostano, Santa Margherita e Vendemiassi. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche rilevanti, che vanno da un minimo di 500 metri sul livello del mare ad un massimo di 1.700 metri. L'aspetto è quello tipico delle zone di alta collina, con un'alternanza di campi coltivati a frumento, pascoli e boschi. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, si affaccia con suggestiva veduta sulla valle Stàffora. Il comune è dotato di uno stemma ufficiale concesso con Decreto del 1992. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Comune di montagna, classificato "comune sparso" con sede in località Casanova di Destra, di origine romana e con un'economia basata soprattutto sulle tradizionali attività agricole e sul turismo. La comunità dei santamargheritesi, che presenta un indice di vecchiaia da primato, è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosi altri abitati: Casanova di Sinistra, Cegni, Casale Staffora, Fego, Negruzzo, Pian del Poggio, Sala, Bersanino, Cignolo, Massinigo, Pianostano, Santa Margherita e Vendemiassi. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche rilevanti, che vanno da un minimo di 500 metri sul livello del mare ad un massimo di 1.700 metri. L'aspetto è quello tipico delle zone di alta collina, con un'alternanza di campi coltivati a frumento, pascoli e boschi. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, si affaccia con suggestiva veduta sulla valle Stàffora. Il comune è dotato di uno stemma ufficiale concesso con Decreto del 1992. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono all'epoca romana, come risulta dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, tra cui figura un'antica fornace per la cottura dei laterizi. Le sue vicende hanno seguito per secoli quelle dei Malaspina, i cui possedimenti abbracciavano l'intera valle Staffora: infatti, dalla seconda metà del XII secolo questi territori furono inseriti nel feudo di Oramala e successivamente nel marchesato di Varzi, divenendo poi proprietà degli Sforza di Santa Fiora. Durante l'invasione napoleonica fu teatro di proteste contro il nuovo regime: in particolare, l'ultimo feudatario del borgo, il marchese Giuseppe Malaspina, organizzò una rivolta anti-francese sul finire del XVIII secolo e, servendosi di un gruppo di contadini, tentò di marciare su Voghera per impossessarsene; i francesi, scoperto quanto stava per accadere, non solo sedarono la sommossa ma saccheggiarono e distrussero la locale fortezza. Tra i monumenti, oltre ai ruderi dell'antico castello, degne di nota sono; la chiesa parrocchiale di Casanova, dedicata a San Michele Arcangelo, al cui interno è possibile ammirare la tomba dell'abate Fabrizio Malaspina, e la parrocchiale di Santa Margherita, del XVI secolo.

I primi insediamenti nella zona risalgono all'epoca romana, come risulta dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, tra cui figura un'antica fornace per la cottura dei laterizi. Le sue vicende hanno seguito per secoli quelle dei Malaspina, i cui possedimenti abbracciavano l'intera valle Staffora: infatti, dalla seconda metà del XII secolo questi territori furono inseriti nel feudo di Oramala e successivamente nel marchesato di Varzi, divenendo poi proprietà degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> di Santa Fiora. Durante l'invasione napoleonica fu teatro di proteste contro il nuovo regime: in particolare, l'ultimo feudatario del borgo, il marchese Giuseppe Malaspina, organizzò una rivolta anti-francese sul finire del XVIII secolo e, servendosi di un gruppo di contadini, tentò di marciare su Voghera per impossessarsene; i francesi, scoperto quanto stava per accadere, non solo sedarono la sommossa ma saccheggiarono e distrussero la locale fortezza. Tra i monumenti, oltre ai ruderi dell'antico castello, degne di nota sono; la chiesa parrocchiale di Casanova, dedicata a San Michele Arcangelo, al cui interno è possibile ammirare la tomba dell'abate Fabrizio Malaspina, e la parrocchiale di Santa Margherita, del XVI secolo.

Economia

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si producono cereali, frumento, ortaggi, uva e frutteti; è praticato anche l'allevamento avicolo. Nell'industria merita attenzione solo il comparto edile, che assorbe un discreto numero di addetti, ripartiti tra più imprese; a queste si affiancano una falegnameria e un caseificio. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dei poco rilevanti servizi amministrativi e scolastici. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione elementare; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che garantiscono possibilità di ristorazione e di soggiorno.

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si producono cereali, frumento, ortaggi, uva e frutteti; è praticato anche l'allevamento avicolo. Nell'industria merita attenzione solo il comparto edile, che assorbe un discreto numero di addetti, ripartiti tra più imprese; a queste si affiancano una falegnameria e un caseificio. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dei poco rilevanti servizi amministrativi e scolastici. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione elementare; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che garantiscono possibilità di ristorazione e di soggiorno.

Relazioni

Alla mancanza di adeguate strutture produttive, che è alla base di un diffuso pendolarismo verso le aree più industrializzate, fa riscontro un incremento del turismo, grazie alla riscoperta di questi luoghi come meta ideale per rilassanti soggiorni sia in estate che in inverno. I rapporti con i comuni vicini, comunque poco rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, come il carnevale bianco, la festa della donna e, ad agosto, la festa della montagna, la festa in piazza, una mostra estemporanea di pittura e la festa sull'aia. L'abitato è diviso in tredici località, ognuna delle quali festeggia il proprio Patrono. La seconda domenica di maggio a Casanova di Destra si festeggia San Michele.

Alla mancanza di adeguate strutture produttive, che è alla base di un diffuso pendolarismo verso le aree più industrializzate, fa riscontro un incremento del turismo, grazie alla riscoperta di questi luoghi come meta ideale per rilassanti soggiorni sia in estate che in inverno. I rapporti con i comuni vicini, comunque poco rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, come il carnevale bianco, la festa della donna e, ad agosto, la festa della montagna, la festa in piazza, una mostra estemporanea di pittura e la festa sull'aia. L'abitato è diviso in tredici località, ognuna delle quali festeggia il proprio Patrono. La seconda domenica di maggio a Casanova di Destra si festeggia San Michele.

Località

Bersanino, Casale Staffora, Casanova di Destra, Casanova di Sinistra, Cegni, Cignolo, Fego, Massinigo, Negruzzo, Pian del Poggio, Pianostano, Sala, Santa Margherita, Vendemiassi

Bersanino, Casale Staffora, Casanova di Destra, Casanova di Sinistra, Cegni, Cignolo, Fego, Massinigo, Negruzzo, Pian del Poggio, Pianostano, Sala, Santa Margherita, Vendemiassi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santa Margherita di Staffora rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.