Descrizione

Centro di montagna, di origini antichissime, che fonda le basi della propria economia su attività agricole e industriali. I sangiustinesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Boschi di Villa, Cergnai, Lasserai, Meano, Bivai, Campei, Campo, Cassol, Coldiferro, Colvago, Dussano, Fornaci, Piovena, Salmenega, San Martino e Villa di Pria. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuare, si estende nella Val Belluna e l’abitato, in forte espansione edilizia, presenta variazioni plano-altimetriche leggermente accennate. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, dorata, sono raffigurate due palme verdi decussate; nella seconda partizione, a sfondo azzurro, si rappresenta una ruota da mulino dorata a otto raggi.

Centro di montagna, di origini antichissime, che fonda le basi della propria economia su attività agricole e industriali. I sangiustinesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Boschi di Villa, Cergnai, Lasserai, Meano, Bivai, Campei, Campo, Cassol, Coldiferro, Colvago, Dussano, Fornaci, Piovena, Salmenega, San Martino e Villa di Pria. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuare, si estende nella Val Belluna e l’abitato, in forte espansione edilizia, presenta variazioni plano-altimetriche leggermente accennate. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, dorata, sono raffigurate due palme verdi decussate; nella seconda partizione, a sfondo azzurro, si rappresenta una ruota da mulino dorata a otto raggi.

Storia

Fu abitata dai Reti e dai Carni, poi vi si stanziarono i veneti e gli euganei e infine vi giunsero i romani, come testimoniano le numerose tombe e lapidi rinvenute in tutto il territorio. In realtà, il vero nucleo abitativo risale al Medioevo: nel XII secolo, infatti, la Pieve di Formegan venne spostata ad Ignan, dove si trovava anche la chiesa dedicata a Santa Giustina. Negli anni successivi la contrada di Ignan crebbe d’importanza insieme alla frazione di Salzan, che si trovava vicino a villa di Grighero, centro di traffici con la vicina Venezia. Nel 1404 venne annessa ai domini della Serenissima, ma la peste e la guerra generata dalla Lega di Cambrai portarono solo scompiglio e miseria. Nel 1511 la repubblica di San Marco riconquistò finalmente i suoi territori e iniziò allora un periodo di grande fermento economico e culturale che si mantenne fino all’avvento di Napoleone (1797). Da allora ai moti del ‘48 seguirono le Guerre d’Indipendenza e poi, dopo l’annessione al Regno d’Italia, prese parte attiva alla prima guerra mondiale e alla seconda guerra mondiale. Tuttora gli abitanti del posto parlano del Settecento come di un secolo d’oro e ne sono testimonianza diversi monumenti. Fu in questo periodo, infatti, che venne eretta la parrocchiale neoclassica, con molteplici opere di valore e fu sempre in quest’epoca che vennero costruite bellissime dimore: Villa Biasuzzi, Villa Villabruna, dove dimorò spesso Carlo Goldoni, Villa Zugni, Villa Vieceli, oggi in degrado, Villa Conz, Villa Cassol e Villa Norcen, che nel corso degli anni è stata anche utilizzata come allevamento di conigli.

Fu abitata dai Reti e dai Carni, poi vi si stanziarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=VENETI'>veneti</a> e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EUGANEI'>euganei</a> e infine vi giunsero i romani, come testimoniano le numerose tombe e lapidi rinvenute in tutto il territorio. In realtà, il vero nucleo abitativo risale al Medioevo: nel XII secolo, infatti, la Pieve di Formegan venne spostata ad Ignan, dove si trovava anche la chiesa dedicata a Santa Giustina. Negli anni successivi la contrada di Ignan crebbe d’importanza insieme alla frazione di Salzan, che si trovava vicino a villa di Grighero, centro di traffici con la vicina Venezia. Nel 1404 venne annessa ai domini della Serenissima, ma la peste e la guerra generata dalla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=LEGADICAMBRAI'>Lega di Cambrai</a> portarono solo scompiglio e miseria. Nel 1511 la repubblica di San Marco riconquistò finalmente i suoi territori e iniziò allora un periodo di grande fermento economico e culturale che si mantenne fino all’avvento di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> (1797). Da allora ai moti del ‘48 seguirono le Guerre d’Indipendenza e poi, dopo l’annessione al Regno d’Italia, prese parte attiva alla prima guerra mondiale e alla seconda guerra mondiale. Tuttora gli abitanti del posto parlano del Settecento come di un secolo d’oro e ne sono testimonianza diversi monumenti. Fu in questo periodo, infatti, che venne eretta la parrocchiale neoclassica, con molteplici opere di valore e fu sempre in quest’epoca che vennero costruite bellissime dimore: Villa Biasuzzi, Villa Villabruna, dove dimorò spesso Carlo Goldoni, Villa Zugni, Villa Vieceli, oggi in degrado, Villa Conz, Villa Cassol e Villa Norcen, che nel corso degli anni è stata anche utilizzata come allevamento di conigli.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali, oltre alla locale stazione dei carabinieri. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle attività agricole e industriali, queste ultime rappresentate da aziende alimentari, lattiero-casearie, tessili e di abbigliamento, stamperie, fabbriche per la lavorazione del legno e mobilifici, industrie metallurgiche, elettriche e produttrici di strumenti ottici e fotografici, imprese edili e forniture di software. L’agricoltura trova espressione nella coltivazione intensiva di cereali, ortaggi, viti e frumento; ben sviluppato l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e quello avicolo. Il terziario è rappresentato dagli impieghi nelle amministrazioni locali e nell’istruzione. È presente il servizio bancario. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità e le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte le classi dell’obbligo. Le strutture culturali sono rappresentate anche dalla locale biblioteca, mentre, tra le strutture sociali particolari sono presenti un asilo nido ed una casa di riposo. Le strutture ricettive permettono sia la ristorazione che il pernottamento. Le strutture sanitarie sono assicurate dalla locale farmacia; per le altre prestazioni occcorre rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali, oltre alla locale stazione dei carabinieri. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle attività agricole e industriali, queste ultime rappresentate da aziende alimentari, lattiero-casearie, tessili e di abbigliamento, stamperie, fabbriche per la lavorazione del legno e mobilifici, industrie metallurgiche, elettriche e produttrici di strumenti ottici e fotografici, imprese edili e forniture di software. L’agricoltura trova espressione nella coltivazione intensiva di cereali, ortaggi, viti e frumento; ben sviluppato l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e quello avicolo. Il terziario è rappresentato dagli impieghi nelle amministrazioni locali e nell’istruzione. È presente il servizio bancario. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità e le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte le classi dell’obbligo. Le strutture culturali sono rappresentate anche dalla locale biblioteca, mentre, tra le strutture sociali particolari sono presenti un asilo nido ed una casa di riposo. Le strutture ricettive permettono sia la ristorazione che il pernottamento. Le strutture sanitarie sono assicurate dalla locale farmacia; per le altre prestazioni occcorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Per la vicinanza al Parco Nazionale delle Dolomiti, è abbastanza frequentata da turisti e visitatori offrendo molte possibilità di passeggiate ed escursioni. La popolazione intrattiene rapporti particolarmente intensi con i centri vicini, grazie alla presenza del nucleo industriale. Non si segnalano particolari manifestazioni ricorrenti che potrebbero richimare pariodicamente visitatori dai dintorni, ad eccezione della Mostra-Mercato delle attività agricole, artigianali e commerciali, cui seguono una rassegna zootecnica e iniziative culturali varie (che si tiene in ottobre). La festa patronale, dedicata a Santa Giustina, si celebra il 7 ottobre.

Per la vicinanza al Parco Nazionale delle Dolomiti, è abbastanza frequentata da turisti e visitatori offrendo molte possibilità di passeggiate ed escursioni. La popolazione intrattiene rapporti particolarmente intensi con i centri vicini, grazie alla presenza del nucleo industriale. Non si segnalano particolari manifestazioni ricorrenti che potrebbero richimare pariodicamente visitatori dai dintorni, ad eccezione della Mostra-Mercato delle attività agricole, artigianali e commerciali, cui seguono una rassegna zootecnica e iniziative culturali varie (che si tiene in ottobre). La festa patronale, dedicata a Santa Giustina, si celebra il 7 ottobre.

Località

Bivai, Boschi di Villa, Campel, Campo, Cassol, Cergnai, Colvago, Dussano, Lasserai, Meano, Monte Colgrande, Morzanch, Salmenega, San Martino, Sartena, Villa di Pria

Bivai, Boschi di Villa, Campel, Campo, Cassol, Cergnai, Colvago, Dussano, Lasserai, Meano, Monte Colgrande, Morzanch, Salmenega, San Martino, Sartena, Villa di Pria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santa Giustina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.