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Descrizione

Comune montano, di origini medievali, la cui economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I cristinesi, che presentano un alto indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è quasi tutto distribuito tra le località Lubrichi e Caruso. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.572 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; situato sul lembo di un terrazzo, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Citata già in un documento del X secolo, si è chiamata Santa Cristina, dal nome dell'omonima Santa, fino al 1864, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, riferita chiaramente all'ubicazione del borgo. Nel corso del Medioevo, fece parte del feudo dei conti di Sinopoli. Sul finire del Quattrocento, fu assegnata al nobile casato degli Spinelli, che ne conservarono il possesso fino all'abolizione del feudalesimo. Il terremoto della seconda metà del XVIII secolo vi fece sentire tutta la sua forza devastatrice, provocando numerose vittime, alle quali si aggiunsero quelle causate dall'epidemia scoppiata subito dopo. Compresa nel cantone di Seminara, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all'inizio dell'Ottocento, fu inclusa dapprima tra le università del cosiddetto governo di Oppido Mamertina e poi tra i comuni del circondario facente capo a questo centro, assorbendo le località Lubrichi, Scido e San Giorgio. Le ultime due le furono sottratte durante il restaurato dominio borbonico e andarono a costituire il comune di Scido. La storia post-unitaria, che non fa registrare avvenimenti di rilievo, non si discosta da quella del resto della regione. Tra i monumenti del patrimonio storicoo-architettonico figurano: la chiesa parrocchiale di San Nicola e i resti delle vecchie abitazioni, distrutte dal sisma del Settecento.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura, basata prevalentemente sulla produzione di ortaggi, olive e uva, è integrata dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L'industria è costituita da qualche piccola azienda che opera nei comparti alimentare, edile e tessile. Vanta un'antica tradizione di ebanisteria. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole locali si impartisce l'istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini piatti della sua cucina, godere delle bellezze dell'ambiente naturale ed effettuare interessanti escursioni sui rilievi circostanti. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni tradizionali, che animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la fiera del 15 e 16 luglio e la sagra della “frisa”, ad agosto. Il mercato settimanale si svolge il mercoledì. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Lubrichi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santa Cristina d'Aspromonte rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 929
  • Lat 38° 15' 16,23'' 38.25450833
  • Long 15° 58' 11,62'' 15.96989444
  • CAP 89056
  • Prefisso 0966
  • Codice ISTAT 080078
  • Codice Catasto I176
  • Altitudine slm 514 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1729
  • Superficie 23.06 Km2
  • Densità 40,29 ab/Km2
  • Sismicità Zona 1
  • Alba 05:03
  • Tramonto 18:42
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