Descrizione

Centro di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei sannazzaresi, che mostra un indice di vecchiaia poco più elevato della media, è concentrata prevalentemente nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; la parte restante si distribuisce in varie case sparse e nelle località di Savasini, Buscarella e Mezzano. Il territorio, completamente pianeggiante, con estesi terreni coltivati a riso e filari di pioppi, disegna un profilo geometrico molto regolare, presentando lievi variazioni altimetriche. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo "partito", suddiviso cioè verticalmente in due parti, di cui una scaccata d'oro e di rosso di sessanta pezzi. Sullo sfondo azzurro una fascia d'argento si accompagna a tre mezzelune montanti, due in capo, ordinate in fascia, e una in punta.

Centro di pianura, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale. La comunità dei sannazzaresi, che mostra un indice di vecchiaia poco più elevato della media, è concentrata prevalentemente nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia; la parte restante si distribuisce in varie case sparse e nelle località di Savasini, Buscarella e Mezzano. Il territorio, completamente pianeggiante, con estesi terreni coltivati a riso e filari di pioppi, disegna un profilo geometrico molto regolare, presentando lievi variazioni altimetriche. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo "partito", suddiviso cioè verticalmente in due parti, di cui una scaccata d'oro e di rosso di sessanta pezzi. Sullo sfondo azzurro una fascia d'argento si accompagna a tre mezzelune montanti, due in capo, ordinate in fascia, e una in punta.

Storia

Le prime notizie che la riguardano sono contenute in due diplomi imperiali della fine del X secolo e degli inizi dell'undicesimo, che testimoniano l'esistenza del borgo, sviluppatosi probabilmente attorno ad una chiesetta dedicata a San Nazzaro, fin dall'epoca altomedioevale. Non è chiaro se la prima parte del toponimo vada riportata al martire milanese Nazarius, alla famiglia dei De Sancto Nazario, citata più volte in vari documenti dal XII al XIV secolo, o ai Salazar spagnoli; altrettanto controversa è anche l'origine della specificazione "de' Burgondi", che compare a partire dal XVI secolo, da alcuni fatta risalire alla famiglia dei Bergondi, proprietaria di possedimenti in Lomellina dal XIV secolo, e ricollegata dalla tradizione popolare all'omonima popolazione germanica, discesa anticamente in Italia. Divenuta feudo dei Malaspina dal 1466 al 1835, sia pure con una breve parentesi in cui fu possesso dei Campofregoso, seguì le vicende del ducato di Milano e fu occupata prima dai francesi e poi dagli spagnoli, che portarono miseria e pestilenze. Rifiorita durante il XVIII secolo sotto il regno dei Savoia, passò verso la fine del secolo sotto il dominio napoleonico, durante il quale si svilupparono i metodi di produzione capitalistica introdotti in agricoltura dalla nuova borghesia. Di notevole rilievo architettonico sono: la parrocchiale, costruita tra XV e XVI secolo, la chiesa di San Bernardino, il settecentesco santuario della Madonna della Fontana e i palazzi Pollone e Allevi.

Le prime notizie che la riguardano sono contenute in due diplomi imperiali della fine del X secolo e degli inizi dell'undicesimo, che testimoniano l'esistenza del borgo, sviluppatosi probabilmente attorno ad una chiesetta dedicata a San Nazzaro, fin dall'epoca altomedioevale. Non è chiaro se la prima parte del toponimo vada riportata al martire milanese Nazarius, alla famiglia dei De Sancto Nazario, citata più volte in vari documenti dal XII al XIV secolo, o ai Salazar spagnoli; altrettanto controversa è anche l'origine della specificazione "de' Burgondi", che compare a partire dal XVI secolo, da alcuni fatta risalire alla famiglia dei Bergondi, proprietaria di possedimenti in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LOMELLINA'>Lomellina</a> dal XIV secolo, e ricollegata dalla tradizione popolare all'omonima popolazione germanica, discesa anticamente in Italia. Divenuta feudo dei Malaspina dal 1466 al 1835, sia pure con una breve parentesi in cui fu possesso dei Campofregoso, seguì le vicende del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e fu occupata prima dai francesi e poi dagli spagnoli, che portarono miseria e pestilenze. Rifiorita durante il XVIII secolo sotto il regno dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, passò verso la fine del secolo sotto il dominio napoleonico, durante il quale si svilupparono i metodi di produzione capitalistica introdotti in agricoltura dalla nuova borghesia. Di notevole rilievo architettonico sono: la parrocchiale, costruita tra XV e XVI secolo, la chiesa di San Bernardino, il settecentesco santuario della Madonna della Fontana e i palazzi Pollone e Allevi.

Economia

Oltre che degli uffici municipali e postali, è sede di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno che permettono una proficua produzione di cereali, ortaggi, frumento e foraggi; accanto alla coltivazione della terra si è sviluppato anche l'allevamento bovino. Nell'industria si registra il notevole sviluppo del comparto della lavorazione dei prodotti petroliferi, incentrato sul complesso di una grande raffineria, che assorbe un rilevante numero di addetti; sviluppati sono anche i comparti metalmeccanico, edile e tessile. Il terziario è costituito da una buona rete commerciale e dall'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi, scolastici e di consulenza informatica, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali figurano due asili nido, una casa di riposo e un orfanotrofio; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono un istituto professionale industriale. Le strutture ricettive, oltre alla ristorazione, garantiscono anche possibilità di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici municipali e postali, è sede di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno che permettono una proficua produzione di cereali, ortaggi, frumento e foraggi; accanto alla coltivazione della terra si è sviluppato anche l'allevamento bovino. Nell'industria si registra il notevole sviluppo del comparto della lavorazione dei prodotti petroliferi, incentrato sul complesso di una grande raffineria, che assorbe un rilevante numero di addetti; sviluppati sono anche i comparti metalmeccanico, edile e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>. Il terziario è costituito da una buona rete commerciale e dall'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi, scolastici e di consulenza informatica, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Tra le strutture sociali figurano due asili nido, una casa di riposo e un orfanotrofio; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono un istituto professionale industriale. Le strutture ricettive, oltre alla ristorazione, garantiscono anche possibilità di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

La pittoresca cornice del paesaggio lomellino non è sufficiente ad attrarre un consistente flusso turistico verso questo centro che, tuttavia, costituisce un polo di attrazione per i comuni limitrofi, grazie agli stabilimenti dell'Eni (Ente Nazionali Idrocarburi), che consentono l'assorbimento di consistenti flussi di manodopera, e alla presenza di una buona rete commerciale e dell'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado. La vita dei sannazzaresi è movimentata da alcune caratteristiche ricorrenze, come il "carnevale del Burgundo", guerriero barbaro legato alle origini del centro, la fiera del riso lomellino a giugno e la fiera di settembre. Il Patrono è San Nazzaro, la cui festa si celebra il 28 luglio. Il centro è gemellato con Szazhalombatta (Ungheria).

La pittoresca cornice del paesaggio lomellino non è sufficiente ad attrarre un consistente flusso turistico verso questo centro che, tuttavia, costituisce un polo di attrazione per i comuni limitrofi, grazie agli stabilimenti dell'Eni (Ente Nazionali Idrocarburi), che consentono l'assorbimento di consistenti flussi di manodopera, e alla presenza di una buona rete commerciale e dell'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado. La vita dei sannazzaresi è movimentata da alcune caratteristiche ricorrenze, come il "carnevale del Burgundo", guerriero barbaro legato alle origini del centro, la fiera del riso lomellino a giugno e la fiera di settembre. Il Patrono è San Nazzaro, la cui festa si celebra il 28 luglio. Il centro è gemellato con Szazhalombatta (Ungheria).

Località

Buscarella, Cascina Gorana Nuova, Mezzano, Savasini

Buscarella, Cascina Gorana Nuova, Mezzano, Savasini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sannazzaro de' Burgondi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.