Descrizione

Comune di pianura, di origini antiche, la cui principale risorsa economica continua ad essere rappresentata dalle attività agricole. I sanzenonesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località di Santa Maria in Prato, Villa Bissone, Ceregallo, Cascine Cassinetta e Cascina Gallinazza. Il territorio, ricco di risorgive, fontanili e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico del tutto uniforme, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo "troncato semipartito", suddiviso cioè in tre parti. Nella prima, a sfondo azzurro, sono raffigurate due branche di leone d'oro poste in croce di Sant'Andrea; nella seconda un biscione visconteo azzurro spicca su campo argenteo; la terza sezione, infine, è a fasce rosse e d'argento.

Comune di pianura, di origini antiche, la cui principale risorsa economica continua ad essere rappresentata dalle attività agricole. I sanzenonesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e le località di Santa Maria in Prato, Villa Bissone, Ceregallo, Cascine Cassinetta e Cascina Gallinazza. Il territorio, ricco di risorgive, fontanili e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico del tutto uniforme, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo "troncato semipartito", suddiviso cioè in tre parti. Nella prima, a sfondo azzurro, sono raffigurate due branche di leone d'oro poste in croce di Sant'Andrea; nella seconda un biscione visconteo azzurro spicca su campo argenteo; la terza sezione, infine, è a fasce rosse e d'argento.

Storia

Citata per la prima volta in un documento del XII secolo, fu abitata fin da epoche molto antiche, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici risalenti all'ottavo o settimo secolo a.C. e probabilmente riferibili alla tribù celtica dei galli boi, cui viene attribuita la fondazione di Lodi Vecchio. Il nucleo originario del borgo, il cui toponimo deriva chiaramente dal culto di San Zenone, molto diffuso negli insediamenti che, al pari di questo, sorgono nei pressi di corsi d'acqua, sembra che si sia costituito in un un periodo compreso tra il 500 e il 600 d.C. Nel corso del Medioevo fu sede di una pieve con giurisdizione estesa su varie chiese dei territori circostanti, di cui seguì le vicende storiche, entrando a far parte dei domini di più nobili famiglie: oltre ai Carminati, che acquistarono beni in questi luoghi nel XV e XVI secolo, vi ebbero possedimenti anche i marchesi Pallavicini, i conti Caccia-Dominioni e i Visconti. Del suo patrimonio storico-monumentale fanno parte la chiesa parrocchiale, edificata tra la fine del Seicento e quella del Settecento su un preesistente edificio di culto che forse risaliva al X secolo, la villa Caccia-Dominioni, il seicentesco oratorio di San Giorgio a Ceregallo e, nella località di Santa Maria in Prato, la chiesa di Santa Maria della Neve, che, anteriore al Mille, fu ingrandita nel XVII secolo e conserva nel suo interno pregevoli affreschi.

Citata per la prima volta in un documento del XII secolo, fu abitata fin da epoche molto antiche, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici risalenti all'ottavo o settimo secolo a.C. e probabilmente riferibili alla tribù celtica dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a> boi, cui viene attribuita la fondazione di Lodi Vecchio. Il nucleo originario del borgo, il cui toponimo deriva chiaramente dal culto di San Zenone, molto diffuso negli insediamenti che, al pari di questo, sorgono nei pressi di corsi d'acqua, sembra che si sia costituito in un un periodo compreso tra il 500 e il 600 d.C. Nel corso del Medioevo fu sede di una pieve con giurisdizione estesa su varie chiese dei territori circostanti, di cui seguì le vicende storiche, entrando a far parte dei domini di più nobili famiglie: oltre ai Carminati, che acquistarono beni in questi luoghi nel XV e XVI secolo, vi ebbero possedimenti anche i marchesi Pallavicini, i conti Caccia-Dominioni e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Del suo patrimonio storico-monumentale fanno parte la chiesa parrocchiale, edificata tra la fine del Seicento e quella del Settecento su un preesistente edificio di culto che forse risaliva al X secolo, la villa Caccia-Dominioni, il seicentesco oratorio di San Giorgio a Ceregallo e, nella località di Santa Maria in Prato, la chiesa di Santa Maria della Neve, che, anteriore al Mille, fu ingrandita nel XVII secolo e conserva nel suo interno pregevoli affreschi.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di strutture significative: le uniche attività del genere che si svolgono localmente sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La principale fonte di reddito per la comunità è costituita dall'agricoltura che, nonostante il forte calo degli addetti al settore, continua ad essere praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, foraggi e alberi da frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Mancano attività industriali di rilievo, mentre il terziario si compone di una piccola rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, sono presenti il servizio bancario e attività di consulenza informatica. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari e mancano strutture preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di strutture significative: le uniche attività del genere che si svolgono localmente sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La principale fonte di reddito per la comunità è costituita dall'agricoltura che, nonostante il forte calo degli addetti al settore, continua ad essere praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, foraggi e alberi da frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini e avicoli. Mancano attività industriali di rilievo, mentre il terziario si compone di una piccola rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, sono presenti il servizio bancario e attività di consulenza informatica. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari e mancano strutture preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno raggiunto livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; diffuso è, invece, il pendolarismo verso aree più industrializzate. I suoi rapporti con i comuni vicini sono molto rilevanti, a causa della limitata presenza sul posto di scuole e servizi, e si intensificano ulteriormente in occasione dei festeggiamenti per il carnevale. La festa del Patrono, San Zenone Vescovo, viene celebrata l'ultima domenica di ottobre e si accompagna al tradizionale palio dei rioni.

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno raggiunto livelli tali da consentire un buon assorbimento di manodopera; diffuso è, invece, il pendolarismo verso aree più industrializzate. I suoi rapporti con i comuni vicini sono molto rilevanti, a causa della limitata presenza sul posto di scuole e servizi, e si intensificano ulteriormente in occasione dei festeggiamenti per il carnevale. La festa del Patrono, San Zenone Vescovo, viene celebrata l'ultima domenica di ottobre e si accompagna al tradizionale palio dei rioni.

Località

Cascina Cassinetta, Cascina Gallinazza, Ceregallo, Santa Maria in Prato, Villa Bissone

Cascina Cassinetta, Cascina Gallinazza, Ceregallo, Santa Maria in Prato, Villa Bissone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Zenone al Lambro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.