Descrizione

Centro di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. La comunità dei samprosperesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è distribuita, oltre che in numerose case sparse, in molti aggregati urbani dei quali, oltre al capoluogo comunale, i più popolosi sono: San Lorenzo della Pioppa, San Martino, San Pietro, Staggia, Case Fregni, Case Gherardi e San Silvestro. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha andamento plano-altimetrico pianeggiante e mostra significativi segni di espansione edilizia.

Centro di pianura, di antichissime origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. La comunità dei samprosperesi, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, è distribuita, oltre che in numerose case sparse, in molti aggregati urbani dei quali, oltre al capoluogo comunale, i più popolosi sono: San Lorenzo della Pioppa, San Martino, San Pietro, Staggia, Case Fregni, Case Gherardi e San Silvestro. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha andamento plano-altimetrico pianeggiante e mostra significativi segni di espansione edilizia.

Storia

Anticamente sommersa dalle acque del mare Adriatico, fu in origine abitata da popolazioni terramaricole. Agli insediamenti villanoviani subentrarono stanziamenti di etruschi e galli boi: questi ultimi, a partire dal II secolo a.C., furono ricacciati verso le Alpi dai romani, che per primi promossero la bonifica di queste terre, il cui toponimo va chiaramente posto in relazione alla diffusione del culto del Santo Patrono. Inserita nel corso dell’alto Medioevo tra i possedimenti dell’abbazia benedettina di Nonantola, fu soggetta fino alla fine del XII secolo all’autorità della Corte di Roncaglio. Passò in seguito alla contessa Matilde di Canossa e, nel XIII secolo, ai signori di Ponteduce. Dal XIV secolo ebbe inizio la signoria estense, che si protrasse, sia pure con l’interruzione dovuta, sul finire del XVIII secolo, all’invasione napoleonica, fino al definitivo crollo del ducato estense, avvenuto nel 1859, quando il centro acquistò l’autonomia amministrativa. La fine del XIX secolo vide l’inizio dei grandi lavori per il risanamento del territorio e il diffondersi dell’associazionismo operaio, col conseguente dilagare delle proteste sociali, che caratterizzarono anche gli inizi del XX secolo. Non si segnalano altri eventi di rilievo, seguendo quelli del resto della provincia. Della storia più recente, invece, va sottolineata l’attiva partecipazione sia alla lotta antifascista sia a quella partigiana. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la cinquecentesca chiesa parrocchiale, rimaneggiata nel XVIII secolo; il cosiddetto “Casinone” –casa padronale del XVII secolo–; le ville Romani e Delfini; i Torrioni di San Pietro in Elda, che risalgono presumibilmente al XVI secolo e furono realizzati dall’architetto militare Sesostre Castaldi; palazzo Castelvetro, del XVI secolo; la Corte Verdeta, che conserva inalterata la sua struttura originaria; la Casa Montanini; le ville Rizzatti e Alessandrini, a Staggia.

Anticamente sommersa dalle acque del mare Adriatico, fu in origine abitata da popolazioni terramaricole. Agli insediamenti villanoviani subentrarono stanziamenti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=GALLI'>galli</a> boi: questi ultimi, a partire dal II secolo a.C., furono ricacciati verso le Alpi dai romani, che per primi promossero la bonifica di queste terre, il cui toponimo va chiaramente posto in relazione alla diffusione del culto del Santo Patrono. Inserita nel corso dell’alto Medioevo tra i possedimenti dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ABBAZIABENEDETTINADINONANTOLA'>abbazia benedettina di Nonantola</a>, fu soggetta fino alla fine del XII secolo all’autorità della Corte di Roncaglio. Passò in seguito alla contessa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MATILDEDICANOSSA'>Matilde di Canossa</a> e, nel XIII secolo, ai signori di Ponteduce. Dal XIV secolo ebbe inizio la signoria estense, che si protrasse, sia pure con l’interruzione dovuta, sul finire del XVIII secolo, all’invasione napoleonica, fino al definitivo crollo del ducato estense, avvenuto nel 1859, quando il centro acquistò l’autonomia amministrativa. La fine del XIX secolo vide l’inizio dei grandi lavori per il risanamento del territorio e il diffondersi dell’associazionismo operaio, col conseguente dilagare delle proteste sociali, che caratterizzarono anche gli inizi del XX secolo. Non si segnalano altri eventi di rilievo, seguendo quelli del resto della provincia. Della storia più recente, invece, va sottolineata l’attiva partecipazione sia alla lotta antifascista sia a quella partigiana. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la cinquecentesca chiesa parrocchiale, rimaneggiata nel XVIII secolo; il cosiddetto “Casinone” –casa padronale del XVII secolo–; le ville Romani e Delfini; i Torrioni di San Pietro in Elda, che risalgono presumibilmente al XVI secolo e furono realizzati dall’architetto militare Sesostre Castaldi; palazzo Castelvetro, del XVI secolo; la Corte Verdeta, che conserva inalterata la sua struttura originaria; la Casa Montanini; le ville Rizzatti e Alessandrini, a Staggia.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti tessile, metalmeccanico ed edile, affiancate da fabbriche specializzate nella lavorazione delle materie plastiche. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ad attività di consulenza informatica, va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido. Nelle scuole è impartita solamente l’istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uva e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti tessile, metalmeccanico ed edile, affiancate da fabbriche specializzate nella lavorazione delle materie plastiche. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ad attività di consulenza informatica, va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali un asilo nido. Nelle scuole è impartita solamente l’istruzione primaria e secondaria di primo grado; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non figura tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive particolarmente significative, registra tuttavia un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo raggiunto dalle sue attività produttive, che consente l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente, non sono rilevanti. Tra gli appuntamenti tradizionali, fieristici o del folclore, che allietano la comunità e periodicamente richiamano visitatori dai dintorni, vanno citati: la festa del pero in fiore, ad aprile; la fiera del prodotto agricolo, a luglio, la festa del lambrusco, nel mese di settembre. La festa del Patrono, San Prospero, si celebra, con intrattenimenti vari, il 24 novembre.

Non figura tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive particolarmente significative, registra tuttavia un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo raggiunto dalle sue attività produttive, che consente l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente, non sono rilevanti. Tra gli appuntamenti tradizionali, fieristici o del folclore, che allietano la comunità e periodicamente richiamano visitatori dai dintorni, vanno citati: la festa del pero in fiore, ad aprile; la fiera del prodotto agricolo, a luglio, la festa del lambrusco, nel mese di settembre. La festa del Patrono, San Prospero, si celebra, con intrattenimenti vari, il 24 novembre.

Località

Case Badia, Case Belfiore, Case Fregni, Case Gallerana, Case Gavioli, Case Gherardi, Case la Pesa, Case Verdeta, Casino Torre, Castello Martinelli, San Lorenzo della Pioppa, San Martino, San Pietro, San Silvestro, Staggia

Case Badia, Case Belfiore, Case Fregni, Case Gallerana, Case Gavioli, Case Gherardi, Case la Pesa, Case Verdeta, Casino Torre, Castello Martinelli, San Lorenzo della Pioppa, San Martino, San Pietro, San Silvestro, Staggia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Prospero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.