Descrizione

Comune di montagna, di origine medioevale, che fonda le basi della propria economia su attività agricole ed industriali, quest’ultime rappresentate da una forte presenza di fabbriche di strumenti ottici e fotografici. I sampietrini, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle frazioni di Costalta e Presenaio. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, si raggiungono i 2.600 metri di quota del monte Palombino, si estende in prossimità del fiume Piave. L’abitato, accolto tra ripide pareti montuose, presenta accentuate variazioni plano-altimetriche e non mostra segni di espansione edilizia.

Comune di montagna, di origine medioevale, che fonda le basi della propria economia su attività agricole ed industriali, quest’ultime rappresentate da una forte presenza di fabbriche di strumenti ottici e fotografici. I sampietrini, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, abitano, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle frazioni di Costalta e Presenaio. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, si raggiungono i 2.600 metri di quota del monte Palombino, si estende in prossimità del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a>. L’abitato, accolto tra ripide pareti montuose, presenta accentuate variazioni plano-altimetriche e non mostra segni di espansione edilizia.

Storia

Le prime notizie storiche che le riguardano risalgono al XII secolo; è, tuttavia, realistico pensare che i territori vennero occupati in un periodo anteriore, forse quello successivo alla caduta dell’impero romano, poiché la buona posizione del territorio, accolta tra i monti, favoriva lo stanziamento dei popoli barbari alla ricerca di terre da coltivare o dove vivere. Nel Medioevo, divenne la sede del Centenaro, anche chiamato dell’Oltrerino, una comunità che successivamente venne inserita nel sistema delle “Regole” coordinate dai Laudi scritti. Il territorio, ricco di boschi di abeti, rappresentò un’appetibile preda per la Serenissima repubblica di Venezia, che, agli inizi del Quattrocento, incluse il Cadore nei propri domini. La signoria di San Marco significò per tutta la valle, un periodo di grande fervore economico, poiché le sempre pressanti richieste veneziane di legname spesso superavano l’offerta dando vita improvvisamente ad attività imprenditoriali, prima quasi sconosciute. Tra le famiglie di mercanti più note, quella dei Poli si distinse maggiormente per la sua fedeltà alla Serenissima e, quando i confini veneziani vennero minacciati dalle truppe nemiche, i Poli non esitarono a donare migliaia di ducati d’oro per l’approvvigionamento dell’esercito di San Marco. Nella sua storia successiva non si segnalano altri eventi di particolare rilievo. Il Municipio trova, oggi, sede nell’antica dimora della famiglia Poli; l’edificio è una costruzione lineare del 1663 e presenta interni riccamente affrescati. La parrocchiale è, invece, in stile gotico e custodisce una bella tela del Vecellio intitolata ai Santi Pietro, Paolo e Giuda. La chiesa di Costalta è del 1862, mentre la piccola chiesa di San Wolfango risale, forse, al XII secolo.

Le prime notizie storiche che le riguardano risalgono al XII secolo; è, tuttavia, realistico pensare che i territori vennero occupati in un periodo anteriore, forse quello successivo alla caduta dell’impero romano, poiché la buona posizione del territorio, accolta tra i monti, favoriva lo stanziamento dei popoli barbari alla ricerca di terre da coltivare o dove vivere. Nel Medioevo, divenne la sede del Centenaro, anche chiamato dell’Oltrerino, una comunità che successivamente venne inserita nel sistema delle “Regole” coordinate dai Laudi scritti. Il territorio, ricco di boschi di abeti, rappresentò un’appetibile preda per la Serenissima repubblica di Venezia, che, agli inizi del Quattrocento, incluse il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=CADORE'>Cadore</a> nei propri domini. La signoria di San Marco significò per tutta la valle, un periodo di grande fervore economico, poiché le sempre pressanti richieste veneziane di legname spesso superavano l’offerta dando vita improvvisamente ad attività imprenditoriali, prima quasi sconosciute. Tra le famiglie di mercanti più note, quella dei Poli si distinse maggiormente per la sua fedeltà alla Serenissima e, quando i confini veneziani vennero minacciati dalle truppe nemiche, i Poli non esitarono a donare migliaia di ducati d’oro per l’approvvigionamento dell’esercito di San Marco. Nella sua storia successiva non si segnalano altri eventi di particolare rilievo. Il Municipio trova, oggi, sede nell’antica dimora della famiglia Poli; l’edificio è una costruzione lineare del 1663 e presenta interni riccamente affrescati. La parrocchiale è, invece, in stile gotico e custodisce una bella tela del Vecellio intitolata ai Santi Pietro, Paolo e Giuda. La chiesa di Costalta è del 1862, mentre la piccola chiesa di San Wolfango risale, forse, al XII secolo.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; il sindaco esercita, all’occorrenza, l’autorità di pubblica sicurezza, poiché non è presente la stazione dei carabinieri. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle attività industriali, rappresentate, oltre che dagli stabilimenti di ottica e fotografia, anche da fabbriche di lavorazione del legno e da imprese edili. Ben sviluppato, inoltre, l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e quello avicolo. Il commercio e le attività ad esso correlate costituiscono il quadro del terziario, che è anche rappresentato dagli impieghi nelle amministrazioni locali e nell’istruzione. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità; è assente il servizio bancario. Le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte la classi dell’obbligo, mentre non si registra la presenza di strutture culturali destinate alla conservazione ed alla valorizzazione del patrimonio culturale come biblioteche o musei, o di strutture sociali di rilievo come asili nido o case di riposo. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Le strutture sanitarie sono rappresentate dalla locale farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; il sindaco esercita, all’occorrenza, l’autorità di pubblica sicurezza, poiché non è presente la stazione dei carabinieri. La popolazione fonda le basi della propria economia sulle attività industriali, rappresentate, oltre che dagli stabilimenti di ottica e fotografia, anche da fabbriche di lavorazione del legno e da imprese edili. Ben sviluppato, inoltre, l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e quello avicolo. Il commercio e le attività ad esso correlate costituiscono il quadro del terziario, che è anche rappresentato dagli impieghi nelle amministrazioni locali e nell’istruzione. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità; è assente il servizio bancario. Le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte la classi dell’obbligo, mentre non si registra la presenza di strutture culturali destinate alla conservazione ed alla valorizzazione del patrimonio culturale come biblioteche o musei, o di strutture sociali di rilievo come asili nido o case di riposo. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Le strutture sanitarie sono rappresentate dalla locale farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Grazie alla sua piacevole posizione, è abbastanza frequentata dai turisti e dagli appassionati di escursionismo e di sci. La popolazione non intrattiene rapporti rilevanti con i centri vicini, ai quali, comunque, si rivolge per l’istruzione superiore e per le necessità burocratiche. Tra le manifestazioni tradizionali e folcloriche due in particolare sono da segnalare, entrambe si svolgono tra luglio e agosto: l’annuale edizione di “Agosto in Villa”, una rassegna culturale di teatro e musica, e la “Festa Campestre”, con attrattive folcloristiche, serate danzanti ed attività sportive, che si svolge in località Mis. La Patrona, Santa Lucia, si festeggia il 13 dicembre.

Grazie alla sua piacevole posizione, è abbastanza frequentata dai turisti e dagli appassionati di escursionismo e di sci. La popolazione non intrattiene rapporti rilevanti con i centri vicini, ai quali, comunque, si rivolge per l’istruzione superiore e per le necessità burocratiche. Tra le manifestazioni tradizionali e folcloriche due in particolare sono da segnalare, entrambe si svolgono tra luglio e agosto: l’annuale edizione di “Agosto in Villa”, una rassegna culturale di teatro e musica, e la “Festa Campestre”, con attrattive folcloristiche, serate danzanti ed attività sportive, che si svolge in località Mis. La Patrona, Santa Lucia, si festeggia il 13 dicembre.

Località

Costalta, Palombino, Presenaio

Costalta, Palombino, Presenaio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Pietro di Cadore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.