Descrizione

Comune collinare, di probabile origine medievale, la cui economia si basa su attività agricole affiancate da un crescente sviluppo industriale. I sammarzanesi, che presentano un indice di vecchiaia sensibilmente alto, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, sorge sul versante nord-orientale di un’altura appartenente al gruppo interposto tra i corsi d’acqua. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello turrito, d’argento, merlato alla guelfa e sormontato da una corona d’oro.

Comune collinare, di probabile origine medievale, la cui economia si basa su attività agricole affiancate da un crescente sviluppo industriale. I sammarzanesi, che presentano un indice di vecchiaia sensibilmente alto, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, pochi nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da crescita edilizia, sorge sul versante nord-orientale di un’altura appartenente al gruppo interposto tra i corsi d’acqua. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello turrito, d’argento, merlato alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a> e sormontato da una corona d’oro.

Storia

Il nome, corrispondente al titolo della chiesa parrocchiale di San Marzano, protovescovo di Tortona, martire nel II secolo, si trova citato per la prima volta con la locuzione IN CASTRO ET VILLA SANCTI MARCIANI o MARTIANI in alcuni documenti del 1217, e con quella SANCTUS MARZANUS IN AQUOSANA, e cioè nella diocesi di Acqui. Un antroponimo del 1224 riporta PETRUS DE ULIVETO, forse con riferimento alla ‘coltivazione dell’olivo’ un tempo qui largamente praticata. Prima fece parte del comitato di Acquosana, nel 1217 divenne possesso del comune di Asti e nel 1333 i guelfi astigiani dei Solaro furono investiti del luogo durante le lotte con i ghibellini; divenne feudo di Antonio Asinari nel 1382 per opera di Gian Galeazzo Visconti quando la famiglia Visconti, appunto, ebbe il dominio di Asti; da allora le vicende del feudo furono legate a quelle degli Asinari, di cui costituì il titolo marchionale. Il gentiluomo di camera e primo scudiero di Madama Reale, Ottavio Asinari, nel 1674 eresse in primogenitura il feudo che aveva ottenuto; il nipote Valentino, figlio di Cesare, otterrà in seguito, allorché sarà investito del feudo, il titolo di marchese. Del medievale castello, un tempo proprietà degli Asinari di San Marzano, resta poco dell’originaria struttura, a causa dei rimaneggiamenti avvenuti nel tempo. Attualmente presenta una pianta quadrata, con quattro torri angolari, e una cinta muraria eretta successivamente alla costruzione del maniero. Sulla piazza del castello si trova la parrocchiale di San Marzano, restaurata nel 1843 ma costruita fra il 1755 e il 1763 sulle rovine di un precedente edificio del XIII secolo, che ha l’interno a una navata progettata dall’architetto Benedetto Alfieri nel 1757. Nel concentrico si trova anche l’oratorio dell’ex confraternita dei Santi Pietro e Paolo, costruito nel XVIII secolo.

Il nome, corrispondente al titolo della chiesa parrocchiale di San Marzano, protovescovo di Tortona, martire nel II secolo, si trova citato per la prima volta con la locuzione IN CASTRO ET VILLA SANCTI MARCIANI o MARTIANI in alcuni documenti del 1217, e con quella SANCTUS MARZANUS IN AQUOSANA, e cioè nella diocesi di Acqui. Un antroponimo del 1224 riporta PETRUS DE ULIVETO, forse con riferimento alla ‘coltivazione dell’olivo’ un tempo qui largamente praticata. Prima fece parte del comitato di Acquosana, nel 1217 divenne possesso del comune di Asti e nel 1333 i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFI'>guelfi</a> astigiani dei Solaro furono investiti del luogo durante le lotte con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a>; divenne feudo di Antonio Asinari nel 1382 per opera di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GIANGALEAZZOVISCONTI'>Gian Galeazzo Visconti</a> quando la famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, appunto, ebbe il dominio di Asti; da allora le vicende del feudo furono legate a quelle degli Asinari, di cui costituì il titolo marchionale. Il gentiluomo di camera e primo scudiero di Madama Reale, Ottavio Asinari, nel 1674 eresse in primogenitura il feudo che aveva ottenuto; il nipote Valentino, figlio di Cesare, otterrà in seguito, allorché sarà investito del feudo, il titolo di marchese. Del medievale castello, un tempo proprietà degli Asinari di San Marzano, resta poco dell’originaria struttura, a causa dei rimaneggiamenti avvenuti nel tempo. Attualmente presenta una pianta quadrata, con quattro torri angolari, e una cinta muraria eretta successivamente alla costruzione del maniero. Sulla piazza del castello si trova la parrocchiale di San Marzano, restaurata nel 1843 ma costruita fra il 1755 e il 1763 sulle rovine di un precedente edificio del XIII secolo, che ha l’interno a una navata progettata dall’architetto Benedetto Alfieri nel 1757. Nel concentrico si trova anche l’oratorio dell’ex confraternita dei Santi Pietro e Paolo, costruito nel XVIII secolo.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, uva (utilizzata per la produzione dei vini Moscato e Barbera) e mele (queste ultime hanno determinato un buon livello economico, facendo nascere anche la “Divina mela di San Marzano Oliveto”, associazione tra produttori locali con lo scopo di garantire una qualità sempre più elevata: la frutta viene immessa sul mercato solo dopo essere stata esaminata da una commissione di controllo, che garantisce la genuinità del prodotto); si pratica anche l’allevamento di suini e avicoli. L’industria è costituita da piccole imprese operanti nei comparti del tessile, edile, della lavorazione del legno, della carta, della gomma e plastica, dell’industria metallurgica, meccanica, della fabbricazione degli strumenti di precisione, dei mobili. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, uva (utilizzata per la produzione dei vini Moscato e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>) e mele (queste ultime hanno determinato un buon livello economico, facendo nascere anche la “Divina mela di San Marzano Oliveto”, associazione tra produttori locali con lo scopo di garantire una qualità sempre più elevata: la frutta viene immessa sul mercato solo dopo essere stata esaminata da una commissione di controllo, che garantisce la genuinità del prodotto); si pratica anche l’allevamento di suini e avicoli. L’industria è costituita da piccole imprese operanti nei comparti del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, della lavorazione del legno, della carta, della gomma e plastica, dell’industria metallurgica, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICA'>meccanica</a>, della fabbricazione degli strumenti di precisione, dei mobili. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Pur non figurando tra le mete turistiche più rinomate della zona, la tranquillità del luogo e le bellezze dell’ambiente naturale rappresentano una valida attrattiva che potrebbe portare a un incremento della presenza turistica sul posto. Non si segnalano manifestazioni culturali o folcloristiche di rilievo. La Patrona, Santa Maria Maddalena, si festeggia il 22 luglio.

Pur non figurando tra le mete turistiche più rinomate della zona, la tranquillità del luogo e le bellezze dell’ambiente naturale rappresentano una valida attrattiva che potrebbe portare a un incremento della presenza turistica sul posto. Non si segnalano manifestazioni culturali o folcloristiche di rilievo. La Patrona, Santa Maria Maddalena, si festeggia il 22 luglio.

Località

Corte, Italiana, Leiso, Saline

Corte, Italiana, Leiso, Saline

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Marzano Oliveto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.