Descrizione

Cittadina collinare, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I sammarchesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è quasi tutto distribuito tra numerose case e la località Borgo Celano. Il territorio, comprendente anche le isole amministrative di Faranello, Farano, Faranone, San Fuoco e Villaggio Amendola, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.000 metri di quota. L’abitato, immerso nel verde di estesi boschi, non fa registrare segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Cittadina collinare, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I sammarchesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è quasi tutto distribuito tra numerose case e la località Borgo Celano. Il territorio, comprendente anche le isole amministrative di Faranello, Farano, Faranone, San Fuoco e Villaggio Amendola, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.000 metri di quota. L’abitato, immerso nel verde di estesi boschi, non fa registrare segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

La sua storia è strettamente intrecciata con quella del locale monastero di San Matteo, fondato dai benedettini, nel VI secolo, e originariamente intitolato a San Giovanni Battista e poi a San Giovanni in Lamis. Il toponimo si richiama al Santo Patrono; la specificazione, dalla forma latineggiante, allude alla presenza nella zona di avvallamenti del terreno. Il cenobio, dove erano soliti sostare i pellegrini diretti a Monte Sant’Angelo e attorno al quale si sviluppò l’abitato, verso il secolo XI, acquistò ben presto una grande rilevanza, estendendo la sua giurisdizione su parte del Gargano e del Tavoliere. Ai benedettini, all’inizio del Trecento, subentrarono i cistercensi e gli abati commendatari, tra cui don Vincenzo Carafa che, nella seconda metà del XVI secolo, affidò la guida del convento e del borgo circostante ai francescani. Seguendo le vicende politiche e militari del resto della regione, fu assoggettata a più dominazioni fino all’annessione all’Italia unita, nel 1861. Tra i monumenti spiccano: il convento e il santuario di San Matteo, dalle poderose mura, a fortilizio; vi si possono ammirare pregevoli altari e un’icona del Santo, del Cinquecento, oggetto di particolare venerazione. Nei dintorni dell’abitato sorge il santuario di Santa Maria di Stignano.

La sua storia è strettamente intrecciata con quella del locale monastero di San Matteo, fondato dai benedettini, nel VI secolo, e originariamente intitolato a San Giovanni Battista e poi a San Giovanni in Lamis. Il toponimo si richiama al Santo Patrono; la specificazione, dalla forma latineggiante, allude alla presenza nella zona di avvallamenti del terreno. Il cenobio, dove erano soliti sostare i pellegrini diretti a Monte Sant’Angelo e attorno al quale si sviluppò l’abitato, verso il secolo XI, acquistò ben presto una grande rilevanza, estendendo la sua giurisdizione su parte del Gargano e del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=TAVOLIERE'>Tavoliere</a>. Ai benedettini, all’inizio del Trecento, subentrarono i cistercensi e gli abati commendatari, tra cui don Vincenzo Carafa che, nella seconda metà del XVI secolo, affidò la guida del convento e del borgo circostante ai francescani. Seguendo le vicende politiche e militari del resto della regione, fu assoggettata a più dominazioni fino all’annessione all’Italia unita, nel 1861. Tra i monumenti spiccano: il convento e il santuario di San Matteo, dalle poderose mura, a fortilizio; vi si possono ammirare pregevoli altari e un’icona del Santo, del Cinquecento, oggetto di particolare venerazione. Nei dintorni dell’abitato sorge il santuario di Santa Maria di Stignano.

Economia

È sede della Pro Loco (ve n’è una anche a Borgo Celano). L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, cartario, dell’abbigliamento, del legno, dell’editoria e della tipografia; non mancano una centrale elettrica e fabbriche di mobili, oltre che di strumenti ottici e fotografici. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale e i licei classico e scientifico; si può usufruire della biblioteca comunale nonchè della biblioteca e del museo del convento di San Matteo. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

È sede della Pro Loco (ve n’è una anche a Borgo Celano). L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, cartario, dell’abbigliamento, del legno, dell’editoria e della tipografia; non mancano una centrale elettrica e fabbriche di mobili, oltre che di strumenti ottici e fotografici. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra un asilo nido. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale e i licei classico e scientifico; si può usufruire della biblioteca comunale nonchè della biblioteca e del museo del convento di San Matteo. La capacità ricettiva è limitata alla sola ristorazione. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Meta turistica tra le più celebrate della zona, ha tra le principali attrattive i luoghi di culto e la profonda grotta di monte Nero. Specialità gastronomiche locali sono: “li ricchielle” con il sugo, “li strascenate”, “lu’ panecotte”, “lu’ prupate” (grande ciambella con cannella e miele), le “crustele” (cartellate rotonde, cosparse di miele o vino cotto) e le “screppedde” (dolce natalizio, fatto di pasta di pane e ricoperto di zucchero o miele). Molto frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con gli altri comuni della Comunità montana, grazie anche alla presenza del presidio ospedaliero e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: il mercato settimanale, il mercoledì; la processione del venerdì Santo; il pellegrinaggio alla grotta di San Michele, tra il terzo lunedì e il terzo mercoledì di maggio; la mostra lattiero-casearia, l’11 agosto; quella agro-alimentare, la prima quindicina di agosto; il festival della comunicazione sonora e visiva “Mo’ l’estate”, ad agosto-settembre, e, a Borgo Celano, la sagra dell’acquasala fredda, l’ultima domenica di luglio, e il campionato nazionale di dama all’italiana, a settembre. La festa del Patrono, l’evangelista San Marco, si celebra il 25 aprile, con l’omonima fiera.

Meta turistica tra le più celebrate della zona, ha tra le principali attrattive i luoghi di culto e la profonda grotta di monte Nero. Specialità gastronomiche locali sono: “li ricchielle” con il sugo, “li strascenate”, “lu’ panecotte”, “lu’ prupate” (grande ciambella con cannella e miele), le “crustele” (cartellate rotonde, cosparse di miele o vino cotto) e le “screppedde” (dolce natalizio, fatto di pasta di pane e ricoperto di zucchero o miele). Molto frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con gli altri comuni della Comunità montana, grazie anche alla presenza del presidio ospedaliero e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti consueti meritano di essere citati: il mercato settimanale, il mercoledì; la processione del venerdì Santo; il pellegrinaggio alla grotta di San Michele, tra il terzo lunedì e il terzo mercoledì di maggio; la mostra lattiero-casearia, l’11 agosto; quella agro-alimentare, la prima quindicina di agosto; il festival della comunicazione sonora e visiva “Mo’ l’estate”, ad agosto-settembre, e, a Borgo Celano, la sagra dell’acquasala fredda, l’ultima domenica di luglio, e il campionato nazionale di dama all’italiana, a settembre. La festa del Patrono, l’evangelista San Marco, si celebra il 25 aprile, con l’omonima fiera.

Località

Borgo Celano, Faranello, Farano, Faranone, San Fuoco, San Matteo, Stignano, Villaggio Amendola

Borgo Celano, Faranello, Farano, Faranone, San Fuoco, San Matteo, Stignano, Villaggio Amendola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Marco in Lamis rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.