Descrizione

Centro collinare, di fondazione moderna ma di supposte origini antiche; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. Gli jatini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nei nuclei urbani minori Balistreri, Mortilli, Traversa II e Traversa III, nonché in alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.165 metri di quota. L’abitato, che sorge in una verdeggiante vallata, è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico ondulato. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, nella parte superiore, di colore rosso, tre artigli alati d’aquila, d’oro; quella inferiore, a fondo azzurro, riporta cinque colonne di ordine dorico, “al naturale”, corrose nei capitelli e fondate su una verde collina.

Centro collinare, di fondazione moderna ma di supposte origini antiche; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole e su quelle industriali. Gli jatini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nei nuclei urbani minori Balistreri, Mortilli, Traversa II e Traversa III, nonché in alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.165 metri di quota. L’abitato, che sorge in una verdeggiante vallata, è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico ondulato. Lo stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, nella parte superiore, di colore rosso, tre artigli alati d’aquila, d’oro; quella inferiore, a fondo azzurro, riporta cinque colonne di ordine dorico, “al naturale”, corrose nei capitelli e fondate su una verde collina.

Storia

Fino al 1864 il suo nome era semplicemente San Giuseppe. Il determinante è da ricondursi alle forme JETAE e JETAS, presenti nelle fonti latine più antiche. Tra le attestazioni medievali figura un “divisa iati” del 1182. In Edrisi è “gatu”. L’origine dell’attuale nucleo urbano è recente. Fu, infatti, interamente ricostruita dopo la terribile frana che nel 1838 distrusse il preesistente sito. Come testimoniano alcuni reperti archeologici, è molto probabile che la zona fosse abitata dall’uomo già nel periodo della dominazione romana. Prove documentate più sicure a proposito della costituzione del primo nucleo urbano risalgono al periodo medievale, quando il conte Ruggero il Normanno aveva conquistato la Sicilia, scacciando gli arabi nel 1079. Fu in seguito conquistata da Federico II di Svevia. Nel XVIII secolo, la giurisdizione del borgo fu esercitata da Giovanni Bologna Beccatelli, principe di Camporeale. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: i ruderi del castello medievale; la chiesa del Santissimo Redentore e San Nicolò di Bari, in stile rustico-barocco; la chiesa del Carmelo edificata verso la fine del XIX secolo; la parrocchiale di San Francesco di Paola che non presenta uno stile ben definito; la chiesa delle Anime Sante con una struttura muraria costruita in pietra mista a calce; il Mulino della Chiusa, il Quarto Mulino, il Mulino Jato, il Mulino Principe e il Mulino Provvidenza, tutti di interesse etno-antropologico; il sito archeologico dell’antica Jato.

Fino al 1864 il suo nome era semplicemente San Giuseppe. Il determinante è da ricondursi alle forme JETAE e JETAS, presenti nelle fonti latine più antiche. Tra le attestazioni medievali figura un “divisa iati” del 1182. In <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=EDRISI'>Edrisi</a> è “gatu”. L’origine dell’attuale nucleo urbano è recente. Fu, infatti, interamente ricostruita dopo la terribile frana che nel 1838 distrusse il preesistente sito. Come testimoniano alcuni reperti archeologici, è molto probabile che la zona fosse abitata dall’uomo già nel periodo della dominazione romana. Prove documentate più sicure a proposito della costituzione del primo nucleo urbano risalgono al periodo medievale, quando il conte Ruggero il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>Normanno</a> aveva conquistato la Sicilia, scacciando gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a> nel 1079. Fu in seguito conquistata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a>. Nel XVIII secolo, la giurisdizione del borgo fu esercitata da Giovanni Bologna Beccatelli, principe di Camporeale. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: i ruderi del castello medievale; la chiesa del Santissimo Redentore e San Nicolò di Bari, in stile rustico-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCO'>barocco</a>; la chiesa del Carmelo edificata verso la fine del XIX secolo; la parrocchiale di San Francesco di Paola che non presenta uno stile ben definito; la chiesa delle Anime Sante con una struttura muraria costruita in pietra mista a calce; il Mulino della Chiusa, il Quarto Mulino, il Mulino Jato, il Mulino Principe e il Mulino Provvidenza, tutti di interesse etno-antropologico; il sito archeologico dell’antica Jato.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini e caprini. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, della plastica, dei laterizi, della metallurgia, degli strumenti ottici e fotografici, dei mobili e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del ferro battuto e del legno. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico agrario. L’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca civica e da quella del “Centro Studi Sociali Provincia di Palermo”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi di calcio, da bocce e da tennis. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini e caprini. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, della plastica, dei laterizi, della metallurgia, degli strumenti ottici e fotografici, dei mobili e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del ferro battuto e del legno. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico agrario. L’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca civica e da quella del “Centro Studi Sociali Provincia di Palermo”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione campi di calcio, da bocce e da tennis. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, presenta, comunque, valide attrattive sia architettoniche che paesaggistiche. Uscendo dal centro abitato è possibile raggiungere facilmente la riviera siciliana, il lago Poma, nonché, per gli amanti della montagna, è possibile effettuare interessanti escursioni e raggiungere il monte Jato (852 m) da cui si gode di uno splendido panorama. Tra le manifestazioni si ricordano: i riti della Settimana Santa; la festa di San Giuseppe, a marzo; la marcialonga, a maggio; la festa di San Calogero, a giugno; l’estate Jatina, tra luglio e agosto; la festa delle Anime Sante, a luglio; la fiera del bestiame, ad agosto; la sagra dell’uva e del vino, a settembre. La Patrona, la Madonna della Provvidenza, si festeggia il 21 luglio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, presenta, comunque, valide attrattive sia architettoniche che paesaggistiche. Uscendo dal centro abitato è possibile raggiungere facilmente la riviera siciliana, il lago Poma, nonché, per gli amanti della montagna, è possibile effettuare interessanti escursioni e raggiungere il monte Jato (852 m) da cui si gode di uno splendido panorama. Tra le manifestazioni si ricordano: i riti della Settimana Santa; la festa di San Giuseppe, a marzo; la marcialonga, a maggio; la festa di San Calogero, a giugno; l’estate Jatina, tra luglio e agosto; la festa delle Anime Sante, a luglio; la fiera del bestiame, ad agosto; la sagra dell’uva e del vino, a settembre. La Patrona, la Madonna della Provvidenza, si festeggia il 21 luglio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Giuseppe Jato rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.