Descrizione

“Comune sparso” con sede in San Giorgio; di origine medievale, la sua economia si basa sulla produzione vitivinicola affiancata da un crescente sviluppo del terziario. I sangiorgesi, aventi un indice di vecchiaia molto alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Chiabotto, negli aggregati urbani di Cascinotti e Pozzo Sant’Evasio, nonché in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 125 a un massimo di 287 metri sul livello del mare. L’abitato, che si estende sulle pendici di un colle da cui si gode della veduta sulla valle del torrente Gattola (tributario di destra del fiume Po), è caratterizzato da un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta San Giorgio a cavallo, raffigurato nell’atto di trafiggere un drago –il tutto è “al naturale”, su una pianura erbosa–.

“Comune sparso” con sede in San Giorgio; di origine medievale, la sua economia si basa sulla produzione vitivinicola affiancata da un crescente sviluppo del terziario. I sangiorgesi, aventi un indice di vecchiaia molto alto, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Chiabotto, negli aggregati urbani di Cascinotti e Pozzo Sant’Evasio, nonché in numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 125 a un massimo di 287 metri sul livello del mare. L’abitato, che si estende sulle pendici di un colle da cui si gode della veduta sulla valle del torrente Gattola (tributario di destra del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>), è caratterizzato da un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta San Giorgio a cavallo, raffigurato nell’atto di trafiggere un drago –il tutto è “al naturale”, su una pianura erbosa–.

Storia

Il toponimo, legato ad un santo guerriero noto in periodo medievale, protettore dei monarchi cattolici longobardi, appare nei testi fin dal 1140 come “Sanctus Georgius”, “Sanctus Jeorgius”, “Sanctus Jorgius”, “Sanctus Zorgius” e “Sanctus Zorzus”. Sorta in epoca medievale, svolse un ruolo importante, insieme al suo castello, nella storia della sua zona, in particolar modo della storia di Casale Monferrato. Si diceva, infatti, che per conquistare Casale era necessario impossessarsi del castello di San Giorgio. Il primo documento che riporta fatti inerenti il suo insediamento è un diploma di Ottone III del 999, a favore del vescovo di Vercelli. Successivamente Federico Barbarossa concesse un privilegio locale al vescovo Uguccione, il quale donò il castello, nel 1164, a Guglielmo IV di Monferrato. Nel 1209 la struttura difensiva ritornò nelle mani dei vescovi di Vercelli, mentre nel 1216 Roberto Avogadro e il marchese del Monferrato stipularono un accordo che prevedeva l’intervento di aiuto del primo nei confronti del secondo in caso di attacchi bellici contro San Giorgio. Entratone in possesso, Avogadro la cedette nel 1247 a Bonifacio II di Monferrato. Dal punto di vista storico-architettonico, particolarmente interessante è il castello Ricaldone, tra i più antichi del Monferrato (X secolo). Dei numerosi rimaneggiamenti subiti nei secoli, prevalgono quelli barocchi di fine Seicento che danno l’impronta alla cappella gentilizia. Notevole il cortile d’onore e appariscente la facciata di gusto ottocentesco.

Il toponimo, legato ad un santo guerriero noto in periodo medievale, protettore dei monarchi cattolici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, appare nei testi fin dal 1140 come “Sanctus Georgius”, “Sanctus Jeorgius”, “Sanctus Jorgius”, “Sanctus Zorgius” e “Sanctus Zorzus”. Sorta in epoca medievale, svolse un ruolo importante, insieme al suo castello, nella storia della sua zona, in particolar modo della storia di Casale Monferrato. Si diceva, infatti, che per conquistare Casale era necessario impossessarsi del castello di San Giorgio. Il primo documento che riporta fatti inerenti il suo insediamento è un diploma di Ottone III del 999, a favore del vescovo di Vercelli. Successivamente <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> concesse un privilegio locale al vescovo Uguccione, il quale donò il castello, nel 1164, a Guglielmo IV di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nel 1209 la struttura difensiva ritornò nelle mani dei vescovi di Vercelli, mentre nel 1216 Roberto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> e il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESEDELMONFERRATO'>marchese del Monferrato</a> stipularono un accordo che prevedeva l’intervento di aiuto del primo nei confronti del secondo in caso di attacchi bellici contro San Giorgio. Entratone in possesso, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> la cedette nel 1247 a Bonifacio II di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Dal punto di vista storico-architettonico, particolarmente interessante è il castello Ricaldone, tra i più antichi del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> (X secolo). Dei numerosi rimaneggiamenti subiti nei secoli, prevalgono quelli barocchi di fine Seicento che danno l’impronta alla cappella gentilizia. Notevole il cortile d’onore e appariscente la facciata di gusto ottocentesco.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Il settore primario, principale voce dell’economia locale, è presente soprattutto con la coltivazione della vite, dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc tipici del Monferrato. Non mancano, però, coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di suini e bovini. L’industria è scarsamente sviluppata; tuttavia si registra la presenza di imprese che operano nei comparti edile, meccanico, metallurgico della produzione di parti e accessori per autoveicoli, di macchine per l’agricoltura, della plastica e della gomma, della lavorazione della pietra, del legno, della carta, delle confezioni. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo; quelle scolastiche assicurano solamente la frequenza delle classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie annoverano una locale farmacia.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. Il settore primario, principale voce dell’economia locale, è presente soprattutto con la coltivazione della vite, dalla quale si ricavano i pregiati vini Doc tipici del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Non mancano, però, coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; si pratica anche l’allevamento di suini e bovini. L’industria è scarsamente sviluppata; tuttavia si registra la presenza di imprese che operano nei comparti edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico della produzione di parti e accessori per autoveicoli, di macchine per l’agricoltura, della plastica e della gomma, della lavorazione della pietra, del legno, della carta, delle confezioni. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo; quelle scolastiche assicurano solamente la frequenza delle classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie annoverano una locale farmacia.

Relazioni

Il bel paesaggio che la circonda, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde e di degustare le specialità enogastronomiche locali costituiscono una ragione sufficiente per attirare un discreto afflusso turistico sul posto. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la festa dell’anziano e la festa “Quattro passi fra i nostri vini”, a settembre. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.

Il bel paesaggio che la circonda, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni nel verde e di degustare le specialità enogastronomiche locali costituiscono una ragione sufficiente per attirare un discreto afflusso turistico sul posto. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano: la festa dell’anziano e la festa “Quattro passi fra i nostri vini”, a settembre. Il Patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.

Località

Cascinotti, Chiabotto, Pozzo Sant'Evasio, San Giorgio

Cascinotti, Chiabotto, Pozzo Sant'Evasio, San Giorgio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Giorgio Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.