Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I sangiorgesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nelle località Paviola e Sant’Anna Morosina. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che presenta una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo rosso, San Giorgio a cavallo, nell’atto di uccidere un drago; il santo è accompagnato, in un cantone del capo, da un albero di quercia sradicato.

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I sangiorgesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nelle località Paviola e Sant’Anna Morosina. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che presenta una forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo rosso, San Giorgio a cavallo, nell’atto di uccidere un drago; il santo è accompagnato, in un cantone del capo, da un albero di quercia sradicato.

Storia

Le località, che insieme formano il centro, hanno tutte un’origine antica. Esse però vengono citate, in alcuni documenti degli Statuti padovani, solo a partire dal XIII secolo. In età romana, questo territorio era attraversato da vari percorsi stradali che univano la Valsugana a Padova. La scarsità e la quasi inesistenza di documenti storici, a partire dal periodo medioevale fino ad arrivare ai giorni nostri, non ne permette di delineare un profilo storico e di conseguenza la sua storia. Nella località di Sant’Anna Morosina, una delle tante, padroneggiavano i Morosini, famiglia veneziana, che qui aveva numerosi terreni, il cui possesso fu mantenuto fino all’avvento di Napoleone. Altra località degna di nota è Lobia, colpita spesso da calamità naturali come le inondazioni del Brenta. Caratterizzava questo luogo anche uno dei famosi “passi” sul Brenta, che mettevano in comunicazione le due sponde opposte del fiume fino a quando, alla fine del XIX secolo, fu edificato il ponte di Curtarolo. Il suo patrimonio storico-architettonico è costituito da numerosi edifici sia religiosi che civili presenti sul posto. Tra le numerose chiese ricordiamo: la parrocchiale di San Giorgio, riedificata nel XVIII secolo; la parrocchiale di Sant’Anna Morosina, al cui interno sono conservate le tele del Liberi e la chiesa di San Bartolomeo, riedificata all’inizio del XX secolo, che presenta in facciata alcuni elementi di architettura classica. Tra le opere civili ricordiamo: palazzo dei Morosini, probabilmente del XVI secolo, ormai distrutto e, infine, villa Marcello e villa Ramusii, tipiche ville venete, con elementi classici.

Le località, che insieme formano il centro, hanno tutte un’origine antica. Esse però vengono citate, in alcuni documenti degli Statuti padovani, solo a partire dal XIII secolo. In età romana, questo territorio era attraversato da vari percorsi stradali che univano la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=VALSUGANA'>Valsugana</a> a Padova. La scarsità e la quasi inesistenza di documenti storici, a partire dal periodo medioevale fino ad arrivare ai giorni nostri, non ne permette di delineare un profilo storico e di conseguenza la sua storia. Nella località di Sant’Anna Morosina, una delle tante, padroneggiavano i Morosini, famiglia veneziana, che qui aveva numerosi terreni, il cui possesso fu mantenuto fino all’avvento di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a>. Altra località degna di nota è Lobia, colpita spesso da calamità naturali come le inondazioni del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=BRENTA'>Brenta</a>. Caratterizzava questo luogo anche uno dei famosi “passi” sul <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=BRENTA'>Brenta</a>, che mettevano in comunicazione le due sponde opposte del fiume fino a quando, alla fine del XIX secolo, fu edificato il ponte di Curtarolo. Il suo patrimonio storico-architettonico è costituito da numerosi edifici sia religiosi che civili presenti sul posto. Tra le numerose chiese ricordiamo: la parrocchiale di San Giorgio, riedificata nel XVIII secolo; la parrocchiale di Sant’Anna Morosina, al cui interno sono conservate le tele del Liberi e la chiesa di San Bartolomeo, riedificata all’inizio del XX secolo, che presenta in facciata alcuni elementi di architettura classica. Tra le opere civili ricordiamo: palazzo dei Morosini, probabilmente del XVI secolo, ormai distrutto e, infine, villa Marcello e villa Ramusii, tipiche ville venete, con elementi classici.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Il settore primario appare molto sviluppato e presenta la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, viti e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli, suini e bovini da latte e da carne. Il lavoro viene, inoltre, offerto dalle industrie alimentari, tessili, del legno, dell’editoria, metalmeccaniche ed edili; sono inoltre presenti fabbriche di calzature, di articoli in gomma e plastica, di mobili, di macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura e di gioielli. La rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità, gli uffici per la consulenza informatica e il servizio bancario completano il quadro delle attività terziarie. Anche l’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali di rilievo come asili nido e case di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. Non sono presenti strutture per l’arricchimento culturale come musei e biblioteche. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie sono garantite dalla farmacia.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Il settore primario appare molto sviluppato e presenta la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, viti e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli, suini e bovini da latte e da carne. Il lavoro viene, inoltre, offerto dalle industrie alimentari, tessili, del legno, dell’editoria, metalmeccaniche ed edili; sono inoltre presenti fabbriche di calzature, di articoli in gomma e plastica, di mobili, di macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura e di gioielli. La rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità, gli uffici per la consulenza informatica e il servizio bancario completano il quadro delle attività terziarie. Anche l’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali di rilievo come asili nido e case di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. Non sono presenti strutture per l’arricchimento culturale come musei e biblioteche. Le strutture ricettive garantiscono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie sono garantite dalla farmacia.

Relazioni

È abbastanza frequentata sia come meta turistica che per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera dai dintorni. Vive, tuttavia, un rapporto non rilevante con i centri del circondario. Tra le manifestazioni tradizionali folcloristiche, che periodicamente esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti di visitatori dai centri vicini, vanno ricordati: la festa di “primavera”, con la pedalata lungo le rive del Brenta, la mostra di foto e pittura sul tema ambientale, ballo liscio e intrattenimenti vari e la festa “autunno a teatro”, con rassegna teatrale che si tiene normalmente nei quattro sabati di novembre. La festa del Patrono, S. Giorgio, viene celebrata il 23 aprile.

È abbastanza frequentata sia come meta turistica che per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera dai dintorni. Vive, tuttavia, un rapporto non rilevante con i centri del circondario. Tra le manifestazioni tradizionali folcloristiche, che periodicamente esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti di visitatori dai centri vicini, vanno ricordati: la festa di “primavera”, con la pedalata lungo le rive del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=BRENTA'>Brenta</a>, la mostra di foto e pittura sul tema ambientale, ballo liscio e intrattenimenti vari e la festa “autunno a teatro”, con rassegna teatrale che si tiene normalmente nei quattro sabati di novembre. La festa del Patrono, S. Giorgio, viene celebrata il 23 aprile.

Località

Bolzonella, Cogno, Paviola, San Nicolò, Sant'Anna Morosina, Valli, Villa Ramusa

Bolzonella, Cogno, Paviola, San Nicolò, Sant'Anna Morosina, Valli, Villa Ramusa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Giorgio in Bosco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.