Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I sangiorgesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nella località Cavino, contigua al centro Santa Maria di Non del comune di Curtarolo. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce latina di legno, piantata sulla sommità di un monte e accompagnata, in capo, da una mitria d’argento, accostata, ai lati, da due bisanti aurei.

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole e industriali. I sangiorgesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati nel capoluogo comunale e, in misura molto minore, nella località Cavino, contigua al centro Santa Maria di Non del comune di Curtarolo. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una croce latina di legno, piantata sulla sommità di un monte e accompagnata, in capo, da una mitria d’argento, accostata, ai lati, da due bisanti aurei.

Storia

Reperti archeologici rinvenuti ne testimoniano l’origine romana. Sorgeva infatti all’incrocio di due importanti strade: il “cardine” ovvero via del Santo e il “decumano” ovvero “desman”, in terminologia dialettale. Il toponimo ha derivazione longobarda, nella prima parte, “Pertiche” invece era una misura romana. Al periodo romano, seguirono le invasioni barbariche. Le sue località sono Arsego, il cui toponimo deriva dal termine “bruciato”, citata in un documento del XII secolo dal vescovo di Padova, S. Bellino e Cavino il cui nome deriva da “Ca’ Vino”, ovvero ‘casa del vino’. La prima testimonianza scritta risale al XII secolo, quando il vescovo di Padova fece edificare un castello che fu distrutto dalla conquista del territorio da parte della repubblica di Venezia, nel XV secolo. La sua storia seguente segue quella del resto della provincia e non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco; va menzionata la chiesa parrocchiale intitolata a San Giorgio, costruita tra il XV e il XVI secolo, all’interno della quale sono conservate alcune tele di Palma il Giovane e alcuni oggetti, in legno, della fine del XIX secolo. Nella località Arsego si trova una chiesa del XII secolo, ricostruita all’inizio del XVIII secolo. Tra le opere architettoniche civili troviamo solo villa Prevedello costruzione del XVIII secolo.

Reperti archeologici rinvenuti ne testimoniano l’origine romana. Sorgeva infatti all’incrocio di due importanti strade: il “cardine” ovvero via del Santo e il “decumano” ovvero “desman”, in terminologia dialettale. Il toponimo ha derivazione longobarda, nella prima parte, “Pertiche” invece era una misura romana. Al periodo romano, seguirono le invasioni barbariche. Le sue località sono Arsego, il cui toponimo deriva dal termine “bruciato”, citata in un documento del XII secolo dal vescovo di Padova, S. Bellino e Cavino il cui nome deriva da “Ca’ Vino”, ovvero ‘casa del vino’. La prima testimonianza scritta risale al XII secolo, quando il vescovo di Padova fece edificare un castello che fu distrutto dalla conquista del territorio da parte della repubblica di Venezia, nel XV secolo. La sua storia seguente segue quella del resto della provincia e non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco; va menzionata la chiesa parrocchiale intitolata a San Giorgio, costruita tra il XV e il XVI secolo, all’interno della quale sono conservate alcune tele di Palma il Giovane e alcuni oggetti, in legno, della fine del XIX secolo. Nella località Arsego si trova una chiesa del XII secolo, ricostruita all’inizio del XVIII secolo. Tra le opere architettoniche civili troviamo solo villa Prevedello costruzione del XVIII secolo.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Il settore primario appare molto sviluppato e rappresenta ancora una delle principali fonti di reddito per i sangiorgesi. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli e bovini da latte e da carne. Il lavoro viene offerto dalle industrie alimentari, tessili, del legno, del tabacco, cartarie, metalmeccaniche ed edili; sono inoltre presenti fabbriche di articoli in plastica, di mobili, di gioielli e di macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura. La rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Sono presenti uffici per la consulenza informatica. Il livello di reddito giustifica la presenza del servizio bancario. Anche l’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali come gli asili nido e le case di riposo, o di strutture destinate all’arricchimento culturale, quali biblioteche, musei, gallerie e pinacoteche. Le strutture scolastiche permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie offrono il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. Il settore primario appare molto sviluppato e rappresenta ancora una delle principali fonti di reddito per i sangiorgesi. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli e bovini da latte e da carne. Il lavoro viene offerto dalle industrie alimentari, tessili, del legno, del tabacco, cartarie, metalmeccaniche ed edili; sono inoltre presenti fabbriche di articoli in plastica, di mobili, di gioielli e di macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura. La rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità. Sono presenti uffici per la consulenza informatica. Il livello di reddito giustifica la presenza del servizio bancario. Anche l’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali come gli asili nido e le case di riposo, o di strutture destinate all’arricchimento culturale, quali biblioteche, musei, gallerie e pinacoteche. Le strutture scolastiche permettono il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie offrono il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

È abbastanza frequentata sia come meta turistica che per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera e vive un rapporto non rilevante con i centri del circondario, anche se a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado, il commercio o per l’espletamento di pratiche burocratiche. Speciali eventi ricorrenti, che richiamano visitatori dai centri limitrofi, sono: il carnevale sangiorgese, con la sfilata di carri allegorici, spettacoli, luna-park, bancarelle, intrattenimenti vari, stand gastronomici e balli; la fiera di Arsego, con luna-park, mostre culturali e sportive e artigianato; la fiera del bestiame, con manifestazioni folcloristiche e stand gastronomici. La festa del Patrono, S. Giorgio, viene celebrata il lunedi dopo la III domenica di ottobre con una fiera agricola che si svolge da più di 300 anni. È gemellata con la città di Aubervilliers in Francia.

È abbastanza frequentata sia come meta turistica che per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera e vive un rapporto non rilevante con i centri del circondario, anche se a essi la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado, il commercio o per l’espletamento di pratiche burocratiche. Speciali eventi ricorrenti, che richiamano visitatori dai centri limitrofi, sono: il carnevale sangiorgese, con la sfilata di carri allegorici, spettacoli, luna-park, bancarelle, intrattenimenti vari, stand gastronomici e balli; la fiera di Arsego, con luna-park, mostre culturali e sportive e artigianato; la fiera del bestiame, con manifestazioni folcloristiche e stand gastronomici. La festa del Patrono, S. Giorgio, viene celebrata il lunedi dopo la III domenica di ottobre con una fiera agricola che si svolge da più di 300 anni. È gemellata con la città di Aubervilliers in Francia.

Località

Bosco Arsego, Bruse, Cavinati, Cavino, Gallo d'Oro, Guizze, Torre dei Burri, Venticinque Aprile

Bosco Arsego, Bruse, Cavinati, Cavino, Gallo d'Oro, Guizze, Torre dei Burri, Venticinque Aprile

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Giorgio delle Pertiche rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.