Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, che, accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato il tessuto industriale. I sangiacomesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che ha conservato il suo aspetto originario, senza evidenti concessioni alla modernità e al progresso, come dimostra la mancanza di rilevanti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente varie altre località, tra cui quella di Malcantone, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: l'abitato presenta, conseguentemente, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1954, reca un tiglio in campo ovale, alla cui base campeggiano sei spighe tripartite. Nel contorno dell'ovale compaiono le lettere S e B (Sancti Benedicti), che riconducono agli antichi possessori del borgo.

Comune di pianura, di antiche origini, che, accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato il tessuto industriale. I sangiacomesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che ha conservato il suo aspetto originario, senza evidenti concessioni alla modernità e al progresso, come dimostra la mancanza di rilevanti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente varie altre località, tra cui quella di Malcantone, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: l'abitato presenta, conseguentemente, un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1954, reca un tiglio in campo ovale, alla cui base campeggiano sei spighe tripartite. Nel contorno dell'ovale compaiono le lettere S e B (Sancti Benedicti), che riconducono agli antichi possessori del borgo.

Storia

Non ha avuto una storia autonoma, essendo stata, fino al 1922, parte integrante del comune di Quistello, come del resto la vicina San Giovanni del Dosso. Quanto alle origini del toponimo, se la prima parte si richiama al Santo Patrono, la seconda va riportata ai tempi dell'invasione dei longobardi, che usavano "segnare", cioè 'incidere' un marchio particolare sugli alberi posti lungo il confine. Le vicende del borgo, prima della sua autonomia da Quistello, sono legate a quelle di due nobili famiglie: gli Aldegatti, che vi si affermarono nel corso del XV secolo, e gli Arrigoni, i quali, durante la signoria dei Gonzaga, ricoprirono gli incarichi di maggior prestigio. Con l'estinzione della casata aragonese le proprietà passarono ai Cavriani e più tardi ai Sordi. In epoca fascista il comune, ormai autonomo, fu coinvolto nei tumulti scoppiati in tutto il mantovano in seguito al formarsi di nuclei antifascisti, con il successivo annientamento delle cooperative socialiste. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: l'Arrigona, imponente villa di campagna, con palazzo padronale e fabbricati di servizio, risalente alla metà del XVII secolo; la parrocchiale di San Giacomo Maggiore, in stile barocco, con alto campanile a cuspide; la chiesetta della Sacra Famiglia a Malcantone.

Non ha avuto una storia autonoma, essendo stata, fino al 1922, parte integrante del comune di Quistello, come del resto la vicina San Giovanni del Dosso. Quanto alle origini del toponimo, se la prima parte si richiama al Santo Patrono, la seconda va riportata ai tempi dell'invasione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, che usavano "segnare", cioè 'incidere' un marchio particolare sugli alberi posti lungo il confine. Le vicende del borgo, prima della sua autonomia da Quistello, sono legate a quelle di due nobili famiglie: gli Aldegatti, che vi si affermarono nel corso del XV secolo, e gli Arrigoni, i quali, durante la signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, ricoprirono gli incarichi di maggior prestigio. Con l'estinzione della casata aragonese le proprietà passarono ai Cavriani e più tardi ai Sordi. In epoca fascista il comune, ormai autonomo, fu coinvolto nei tumulti scoppiati in tutto il mantovano in seguito al formarsi di nuclei antifascisti, con il successivo annientamento delle cooperative socialiste. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: l'Arrigona, imponente villa di campagna, con palazzo padronale e fabbricati di servizio, risalente alla metà del XVII secolo; la parrocchiale di San Giacomo Maggiore, in stile barocco, con alto campanile a cuspide; la chiesetta della Sacra Famiglia a Malcantone.

Economia

Come molti altri comuni del circondario, non presenta una rete di uffici e servizi articolata: infatti, se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo. Nell'economia locale l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, che consentono proficue coltivazioni di cereali, ortaggi, foraggi, vigneti e frutteti, conserva un ruolo importante; è praticato anche l'allevamento di avicoli, bovini e suini. L'industria è rappresentata da fabbriche alimentari, metalmeccaniche, dei materiali da costruzione, tessili e dell'abbigliamento; a queste si affiancano alcune imprese edili e uno stabilimento per la costruzione di impianti di depurazione. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi che, accanto a quelli amministrativi e scolastici, comprendono il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Nelle scuole locali s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Come molti altri comuni del circondario, non presenta una rete di uffici e servizi articolata: infatti, se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo. Nell'economia locale l'agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, che consentono proficue coltivazioni di cereali, ortaggi, foraggi, vigneti e frutteti, conserva un ruolo importante; è praticato anche l'allevamento di avicoli, bovini e suini. L'industria è rappresentata da fabbriche alimentari, metalmeccaniche, dei materiali da costruzione, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a> e dell'abbigliamento; a queste si affiancano alcune imprese edili e uno stabilimento per la costruzione di impianti di depurazione. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi che, accanto a quelli amministrativi e scolastici, comprendono il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Nelle scuole locali s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza di numerosi insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera locale ed esterna. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione, agevolata da un articolato sistema di comunicazioni, si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione dei tradizionali appuntamenti del folclore. La fiera dell'agricoltura e dell'artigianato accompagna la festa patronale, in onore di San Giacomo, che viene celebrata la seconda domenica di agosto, richiamando un gran numero di visitatori e di fedeli dai comuni vicini.

Sebbene non registri un significativo movimento turistico, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza di numerosi insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera locale ed esterna. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione, agevolata da un articolato sistema di comunicazioni, si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione dei tradizionali appuntamenti del folclore. La fiera dell'agricoltura e dell'artigianato accompagna la festa patronale, in onore di San Giacomo, che viene celebrata la seconda domenica di agosto, richiamando un gran numero di visitatori e di fedeli dai comuni vicini.

Località

Agnella, Arrigona, Cappelletta Stoffi, Malcantone, Pastoreria, Rosario, Segnate

Agnella, Arrigona, Cappelletta Stoffi, Malcantone, Pastoreria, Rosario, Segnate

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Giacomo delle Segnate rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.