Descrizione

Centro collinare, di origine moderna, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. I sanconesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge disteso alle pendici della montagna e si estende fino alla pianura, è affacciato sulla marina di Gela, avendo come sfondo lo svettante monte Formaggio; mostra forti segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, interzato in fascia, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima sezione, partita, raffigura, su sfondo rosso, un leone d’argento e, in campo argentato, una torre rossa, merlata alla guelfa; nella seconda fascia, aurea, campeggiano tre torte rosse; la terza partizione, d’argento, raffigura sei torte azzurre. Ai lati dello scudo figurano: una cinta d’argento, accostata, su fondo nero, da cinque bisanti dello stesso colore –il capo argenteo reca quattro torte nere disposte in croce– e sei bisanti dorati in campo azzurro.

Centro collinare, di origine moderna, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. I sanconesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge disteso alle pendici della montagna e si estende fino alla pianura, è affacciato sulla marina di Gela, avendo come sfondo lo svettante monte Formaggio; mostra forti segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, interzato in fascia, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. La prima sezione, partita, raffigura, su sfondo rosso, un leone d’argento e, in campo argentato, una torre rossa, merlata alla guelfa; nella seconda fascia, aurea, campeggiano tre torte rosse; la terza partizione, d’argento, raffigura sei torte azzurre. Ai lati dello scudo figurano: una cinta d’argento, accostata, su fondo nero, da cinque bisanti dello stesso colore –il capo argenteo reca quattro torte nere disposte in croce– e sei bisanti dorati in campo azzurro.

Storia

Il nome del Santo, da cui deriva il toponimo, è di origini greche: “Kónon”, corrispondente al latino CONON. Fu fondata nel 1784 dal nobile Ottaviano Trigona della Floresta, che il 12 febbraio 1785 ottenne la formale “licentia populandi” dal viceré Marchese Caracciolo a nome di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia. La concessione si ricollegava a un antico privilegio, concesso al suo antenato don Giovanni Maria Trigona da Filippo IV di Spagna e III di Sicilia, che gli assegnava il titolo di Marchese sulla Baronia di Dainammare e Santo Cono “con la condizione di fabbricare una terra in detto feudo”. Inizialmente il paese contava 400 abitanti. Nel 1842 fu aggregata al comune di San Michele di Ganzaria, a partire dall’inizio dell’anno successivo; i suoi abitanti, però, mal sopportarono l’aggregazione finché l’8 aprile 1858 venne elevata di nuovo a comune, con effetto dall’inizio del 1859. Seguono le vicende che portarono all’unificazione dell’Italia, dopo di che la storia locale si confonde con quella regionale, fatta eccezione per qualche fatto specifico, come l’epidemia di colera del 1867. Tra le testimonianze storico-architettoniche, che testimoniano l’evoluzione della cultura dei secoli passati e costituiscono il suo patrimonio artistico, si segnalano: il palazzo Trigona, edificato nel Settecento, che presenta linee classicheggianti; la chiesa di San Cono, eretta anch’essa nel XVIII secolo; la parrocchiale del Crocifisso, costruita all’inizio del XX secolo; la chiesa matrice, innalzata verso la seconda metà dell’Ottocento, al cui interno sono custoditi pregevoli affreschi di Francesco Vaccaio, Salvatore Cammarata e Domenico Provenzan.

Il nome del Santo, da cui deriva il toponimo, è di origini <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECHE'>greche</a>: “Kónon”, corrispondente al latino CONON. Fu fondata nel 1784 dal nobile Ottaviano Trigona della Floresta, che il 12 febbraio 1785 ottenne la formale “licentia populandi” dal viceré Marchese Caracciolo a nome di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia. La concessione si ricollegava a un antico privilegio, concesso al suo antenato don Giovanni Maria Trigona da Filippo IV di Spagna e III di Sicilia, che gli assegnava il titolo di Marchese sulla Baronia di Dainammare e Santo Cono “con la condizione di fabbricare una terra in detto feudo”. Inizialmente il paese contava 400 abitanti. Nel 1842 fu aggregata al comune di San Michele di Ganzaria, a partire dall’inizio dell’anno successivo; i suoi abitanti, però, mal sopportarono l’aggregazione finché l’8 aprile 1858 venne elevata di nuovo a comune, con effetto dall’inizio del 1859. Seguono le vicende che portarono all’unificazione dell’Italia, dopo di che la storia locale si confonde con quella regionale, fatta eccezione per qualche fatto specifico, come l’epidemia di colera del 1867. Tra le testimonianze storico-architettoniche, che testimoniano l’evoluzione della cultura dei secoli passati e costituiscono il suo patrimonio artistico, si segnalano: il palazzo Trigona, edificato nel Settecento, che presenta linee classicheggianti; la chiesa di San Cono, eretta anch’essa nel XVIII secolo; la parrocchiale del Crocifisso, costruita all’inizio del XX secolo; la chiesa matrice, innalzata verso la seconda metà dell’Ottocento, al cui interno sono custoditi pregevoli affreschi di Francesco Vaccaio, Salvatore Cammarata e Domenico Provenzan.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; di grande rilievo è la coltivazione intensiva e razionale di fichi d’India di qualità pregiate, che vengono esportati dappertutto. Parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, caratterizzata esclusivamente dall’allevamento di bovini. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza, fatta eccezione per il campo sportivo e il campetto polivalente nel cortile scolastico; c’è, tuttavia, una Società sportiva. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; di grande rilievo è la coltivazione intensiva e razionale di fichi d’India di qualità pregiate, che vengono esportati dappertutto. Parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, caratterizzata esclusivamente dall’allevamento di bovini. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza, fatta eccezione per il campo sportivo e il campetto polivalente nel cortile scolastico; c’è, tuttavia, una Società sportiva. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra le manifestazioni si segnalano: i festeggiamenti del carnevale; i suggestivi riti del Venerdì Santo; la fiera dell’agricoltura, a maggio; la sagra del melone e dell’anguria, ad agosto; la sagra del fico d’India, a ottobre. La festa del Patrono, San Cono, si celebra la seconda e terza domenica di maggio. Ha dato i natali al soldato Rosario Randazzo (1920-1941), medaglia d’oro al valor militare.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Tra le manifestazioni si segnalano: i festeggiamenti del carnevale; i suggestivi riti del Venerdì Santo; la fiera dell’agricoltura, a maggio; la sagra del melone e dell’anguria, ad agosto; la sagra del fico d’India, a ottobre. La festa del Patrono, San Cono, si celebra la seconda e terza domenica di maggio. Ha dato i natali al soldato Rosario Randazzo (1920-1941), medaglia d’oro al valor militare.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Cono rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.