Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato quelle industriali. I sanclementesi, che presentano un indice di vecchiaia leggermente più elevato della media, sono concentrati quasi esclusivamente nella località di Sant’Andrea in Casale, oltre che nel capoluogo comunale e nella località di Fornace; numerose sono, inoltre, le case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare con variazioni altimetriche rilevanti, che vanno da un minimo di 35 metri sul livello del mare ad un massimo di 232. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo azzurro e rosso, una croce d’argento con tre traverse nel cui palo è infilata una corona d’oro ornata da un ramo di palma e da un’ancora posti in decusse e infilati a loro volta nella corona.

Comune collinare, di origine medievale, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato quelle industriali. I sanclementesi, che presentano un indice di vecchiaia leggermente più elevato della media, sono concentrati quasi esclusivamente nella località di Sant’Andrea in Casale, oltre che nel capoluogo comunale e nella località di Fornace; numerose sono, inoltre, le case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare con variazioni altimetriche rilevanti, che vanno da un minimo di 35 metri sul livello del mare ad un massimo di 232. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Nello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo azzurro e rosso, una croce d’argento con tre traverse nel cui palo è infilata una corona d’oro ornata da un ramo di palma e da un’ancora posti in decusse e infilati a loro volta nella corona.

Storia

Il toponimo ha evidente origine agionimica e ripete il nome del Patrono, San Clemente, vescovo di Roma nel I secolo d.C., terzo successore di Pietro e autore di una Lettera ai Corinzi. Menzionato per la prima volta nel X secolo, come CASTRUM SANCTI CLEMENTIS, nell’atto di donazione dell’imperatore Ottone I ai conti di Carpegna, il piccolo agglomerato divenne, in seguito, proprietà della famiglia dei Malatesta, che ne conservarono il possesso, con alterne vicende, fino agli inizi del XVI secolo; ad essi si deve la costruzione del castello e della cinta muraria. Per breve tempo in mano ai veneziani, fu ceduta allo Stato pontificio, che ne decretò l’annessione al comune di Rimini. Nei secoli XVII-XVIII fu al centro di aspre contese con Montefiore Conca per il controllo del borgo di Morciano, sede di un mercato e sito in prossimità dell’omonimo guado; nel periodo fascista i tedeschi, prima di cedere definitivamente all’avanzata inglese, vi stazionano per dieci giorni. Al patrimonio storico-artistico appartengono due importanti edifici, rispettivamente del XIV e del XIX secolo: Castelleale, fatta costruire da Leale Malatesta, vescovo di Rimini, esempio di fattoria fortificata realizzata in stile gotico; la chiesa parrocchiale, ricostruzione su sito diverso, entro le mura malatestiane, della vecchia chiesa che sorgeva fuori le mura, progettata probabilmente da Luigi Poletti, conserva al suo interno una Sacra famiglia del pittore settecentesco Giovan Battista Costa.

Il toponimo ha evidente origine agionimica e ripete il nome del Patrono, San Clemente, vescovo di Roma nel I secolo d.C., terzo successore di Pietro e autore di una Lettera ai Corinzi. Menzionato per la prima volta nel X secolo, come CASTRUM SANCTI CLEMENTIS, nell’atto di donazione dell’imperatore Ottone I ai conti di Carpegna, il piccolo agglomerato divenne, in seguito, proprietà della famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, che ne conservarono il possesso, con alterne vicende, fino agli inizi del XVI secolo; ad essi si deve la costruzione del castello e della cinta muraria. Per breve tempo in mano ai veneziani, fu ceduta allo Stato pontificio, che ne decretò l’annessione al comune di Rimini. Nei secoli XVII-XVIII fu al centro di aspre contese con Montefiore Conca per il controllo del borgo di Morciano, sede di un mercato e sito in prossimità dell’omonimo guado; nel periodo fascista i tedeschi, prima di cedere definitivamente all’avanzata inglese, vi stazionano per dieci giorni. Al patrimonio storico-artistico appartengono due importanti edifici, rispettivamente del XIV e del XIX secolo: Castelleale, fatta costruire da Leale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, vescovo di Rimini, esempio di fattoria fortificata realizzata in stile gotico; la chiesa parrocchiale, ricostruzione su sito diverso, entro le mura malatestiane, della vecchia chiesa che sorgeva fuori le mura, progettata probabilmente da Luigi Poletti, conserva al suo interno una Sacra famiglia del pittore settecentesco Giovan Battista Costa.

Economia

È sede della Pro Loco; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. L’agricoltura occupa un ruolo fondamentale nell’economia locale: si coltivano cereali, frumento, uve da vino, olivi, ortaggi, foraggi e frutta; sviluppato è anche il settore zootecnico, con allevamenti di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. Il settore industriale conta aziende e imprese specializzate nei comparti elettrico, elettronico, metalmeccanico, alimentare, delle calzature, del legno, del vetro, dei materiali da costruzione. Il terziario si compone della rete commerciale, in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni della comunità, e del servizio bancario. Non si registra la presenza di particolari strutture sociali, quali asili nido e case di riposo, o di servizi destinati alla diffusione dell’informazione e all’approfondimento culturale, fatta eccezione per il servizio di biblioteca. Le scuole locali permettono il conseguimento dell’istruzione obbligatoria e le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

È sede della Pro Loco; per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l’autorità di pubblica sicurezza è esercitata, all’occorrenza, dal sindaco. L’agricoltura occupa un ruolo fondamentale nell’economia locale: si coltivano cereali, frumento, uve da vino, olivi, ortaggi, foraggi e frutta; sviluppato è anche il settore zootecnico, con allevamenti di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. Il settore industriale conta aziende e imprese specializzate nei comparti elettrico, elettronico, metalmeccanico, alimentare, delle calzature, del legno, del vetro, dei materiali da costruzione. Il terziario si compone della rete commerciale, in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni della comunità, e del servizio bancario. Non si registra la presenza di particolari strutture sociali, quali asili nido e case di riposo, o di servizi destinati alla diffusione dell’informazione e all’approfondimento culturale, fatta eccezione per il servizio di biblioteca. Le scuole locali permettono il conseguimento dell’istruzione obbligatoria e le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Pur non potendo essere considerata una meta turistica per l’assenza di attrattive significative, è frequentata dagli appassionati della pesca sportiva in lago. È, invece, abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza dei numerosi insediamenti industriali in grado di assorbire discreti flussi di manodopera dai comuni limitrofi. I rapporti con i centri vicini sono, tuttavia, poco rilevanti, se si escludono quelli resi necessari dal bisogno di usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi ricorrenti segna la sagra del vino, che si tiene nel mese di maggio, e la festa dell’uva, nel mese di ottobre. Il Patrono, San Clemente, si festeggia il 23 novembre.

Pur non potendo essere considerata una meta turistica per l’assenza di attrattive significative, è frequentata dagli appassionati della pesca sportiva in lago. È, invece, abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza dei numerosi insediamenti industriali in grado di assorbire discreti flussi di manodopera dai comuni limitrofi. I rapporti con i centri vicini sono, tuttavia, poco rilevanti, se si escludono quelli resi necessari dal bisogno di usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi ricorrenti segna la sagra del vino, che si tiene nel mese di maggio, e la festa dell’uva, nel mese di ottobre. Il Patrono, San Clemente, si festeggia il 23 novembre.

Località

Ca' Bacchino, Ca' Cagrotto, Ca' Carone, Ca' Roncata, Ca' Sarti, Case Bagli, Case Colucci, Castelleale, Cevolabbate, Fornace, Sant'Andrea in Casale

Ca' Bacchino, Ca' Cagrotto, Ca' Carone, Ca' Roncata, Ca' Sarti, Case Bagli, Case Colucci, Castelleale, Cevolabbate, Fornace, Sant'Andrea in Casale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Clemente rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.