Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I sanciprianesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche le località di Buffalora, Cantarana e Coste, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti, che vanno da un minimo di 57 metri sul livello del mare ad un massimo di appena 66 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Piccola comunità di pianura, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I sanciprianesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, che non fa registrare evidenti segni di espansione edilizia. Il territorio, comprendente anche le località di Buffalora, Cantarana e Coste, disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti, che vanno da un minimo di 57 metri sul livello del mare ad un massimo di appena 66 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

È citata per la prima volta in un documento degli inizi del X secolo, a proposito della donazione alla chiesa pavese di San Giovanni Domnarum, fatta dal re Berengario e confermata in seguito dal re Rodolfo, di varie proprietà, tra cui una cappella situata nel suo territorio. La sua storia si è a lungo intrecciata con quella della vicina Broni: infatti, dopo essere appartenuta per un certo tempo ai vescovi di Pavia, entrò a far parte del feudo di Broni, di cui seguì le vicende, restando in possesso degli Arrigoni fino al XVIII secolo. Dal punto di vista ecclesiastico, la sua parrocchia, posta dapprima alle dipendenze della diocesi di Piacenza, passò, sotto la spinta di necessità politiche, sotto quella di Pavia e in seguito sotto quella di Tortona. Il Saglio, nella sua "Storia di Broni", afferma che la chiesa di San Cipriano Po era di origini antichissime e ne attribuisce la costruzione alla regina Teodolinda: ipotesi smentita dalle caratteristiche architettoniche dell'edificio. Denominata San Cipriano fino al 1863, deve il toponimo al culto di Cipriano, scrittore latino convertitosi al Cristianesimo nel III secolo, suo Patrono insieme a Santa Giustina. Povera la presenza di monumenti: non vi sono edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, in stile barocco, dedicata a San Cipriano e a Santa Giustina, la cui facciata risale agli inizi del XVII secolo (e che, secondo la tradizione, fu eretta dalla regina Teodolinda), e per un'antica torretta.

È citata per la prima volta in un documento degli inizi del X secolo, a proposito della donazione alla chiesa pavese di San Giovanni Domnarum, fatta dal re Berengario e confermata in seguito dal re Rodolfo, di varie proprietà, tra cui una cappella situata nel suo territorio. La sua storia si è a lungo intrecciata con quella della vicina Broni: infatti, dopo essere appartenuta per un certo tempo ai vescovi di Pavia, entrò a far parte del feudo di Broni, di cui seguì le vicende, restando in possesso degli Arrigoni fino al XVIII secolo. Dal punto di vista ecclesiastico, la sua parrocchia, posta dapprima alle dipendenze della diocesi di Piacenza, passò, sotto la spinta di necessità politiche, sotto quella di Pavia e in seguito sotto quella di Tortona. Il Saglio, nella sua "Storia di Broni", afferma che la chiesa di San Cipriano Po era di origini antichissime e ne attribuisce la costruzione alla regina <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TEODOLINDA'>Teodolinda</a>: ipotesi smentita dalle caratteristiche architettoniche dell'edificio. Denominata San Cipriano fino al 1863, deve il toponimo al culto di Cipriano, scrittore latino convertitosi al Cristianesimo nel III secolo, suo Patrono insieme a Santa Giustina. Povera la presenza di monumenti: non vi sono edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, in stile barocco, dedicata a San Cipriano e a Santa Giustina, la cui facciata risale agli inizi del XVII secolo (e che, secondo la tradizione, fu eretta dalla regina Teodolinda), e per un'antica torretta.

Economia

Non si registra la presenza di particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La sua posizione geografica, in prossimità di un grosso corso d'acqua, ha favorito lo sviluppo delle coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi e foraggi. Una parte degli abitanti si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento avicolo. Sviluppata è l'industria delle bevande e in particolare della birra, che impiega un buon numero di addetti; a questa si affiancano qualche mobilificio e un'impresa edile. Più modesta è la presenza del terziario, che si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Alla mancanza di servizi pubblici particolarmente significativi fa riscontro l'assenza di strutture sociali, sanitarie e culturali, mentre quelle scolastiche consentono di frequentare soltanto le scuole elementari. Tutte queste carenze, a cui va aggiunta una limitata capacità ricettiva, che non offre possibilità di soggiorno, rendono la comunità fortemente dipendente dall'esterno.

Non si registra la presenza di particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che si svolgono sul posto sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio e, mancando una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La sua posizione geografica, in prossimità di un grosso corso d'acqua, ha favorito lo sviluppo delle coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi e foraggi. Una parte degli abitanti si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento avicolo. Sviluppata è l'industria delle bevande e in particolare della birra, che impiega un buon numero di addetti; a questa si affiancano qualche mobilificio e un'impresa edile. Più modesta è la presenza del terziario, che si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dei pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Alla mancanza di servizi pubblici particolarmente significativi fa riscontro l'assenza di strutture sociali, sanitarie e culturali, mentre quelle scolastiche consentono di frequentare soltanto le scuole elementari. Tutte queste carenze, a cui va aggiunta una limitata capacità ricettiva, che non offre possibilità di soggiorno, rendono la comunità fortemente dipendente dall'esterno.

Relazioni

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, a causa dell'assenza di attrattive di forte richiamo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto all'industria della birra, che consente l'assorbimento di flussi consistenti di manodopera anche dall'esterno. I rapporti con i comuni vicini, comunque non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e del modestissimo livello dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni consueti appuntamenti folcloristici; tra questi meritano di essere citate: la sagra che si svolge la domenica in Albis e la festa dell'ultimo giorno di carnevale, caratterizzata dalla distribuzione gratuita di polenta e cotechino. La festa dei Santi Patroni, Cipriano e Giustina, ricorre il 26 settembre e viene celebrata l'ultima domenica dello stesso mese.

Sebbene non figuri tra i poli turistici della zona, a causa dell'assenza di attrattive di forte richiamo, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto all'industria della birra, che consente l'assorbimento di flussi consistenti di manodopera anche dall'esterno. I rapporti con i comuni vicini, comunque non rilevanti, a causa della limitata presenza di scuole e del modestissimo livello dei servizi, si intensificano in occasione di alcuni consueti appuntamenti folcloristici; tra questi meritano di essere citate: la sagra che si svolge la domenica in Albis e la festa dell'ultimo giorno di carnevale, caratterizzata dalla distribuzione gratuita di polenta e cotechino. La festa dei Santi Patroni, Cipriano e Giustina, ricorre il 26 settembre e viene celebrata l'ultima domenica dello stesso mese.

Località

Buffalora, Coste

Buffalora, Coste

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Cipriano Po rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.