Descrizione

“Comune sparso” con sede in Santino. Di origine antica, la sua economia è strettamente legata a quella della limitrofa Verbania, sia perché fornisce manodopera alle attività cittadine, sia perché ospita aree industriali, numerosi laboratori artigianali e aziende vivaistiche. I sanbernardesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Bieno, Moncucca e Rovegro nonché nel nucleo urbano Isella e in molte case sparse. Il territorio, classificato montano, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.990 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è in posizione estesa, circondato da verdi boschi, prati e pascoli.

“Comune sparso” con sede in Santino. Di origine antica, la sua economia è strettamente legata a quella della limitrofa Verbania, sia perché fornisce manodopera alle attività cittadine, sia perché ospita aree industriali, numerosi laboratori artigianali e aziende vivaistiche. I sanbernardesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località Bieno, Moncucca e Rovegro nonché nel nucleo urbano Isella e in molte case sparse. Il territorio, classificato montano, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.990 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è in posizione estesa, circondato da verdi boschi, prati e pascoli.

Storia

Il toponimo deriva dal nome del fiume-torrente che ne attraversa il territorio, il quale a sua volta lo trae dalla chiesa di quel titolo che si trova presso il suo sbocco nel lago, non lontano da Intra. Recentissima è la sua costituzione quale entità amministrativa: risale infatti al 1928 la fusione sotto quest'unico municipio dei tre piccoli comuni di Bieno, Santino e Rovegro, i quali ebbero una notevole importanza nell'antichità. Sia a Bieno che a Rovegro sono stati rinvenuti reperti archeologici d'età romana che attestano l'esistenza in questi luoghi di insediamenti umani di una certa consistenza, in qualche caso precedenti alla stessa dominazione romana. In età medievale l'intero territorio fu assoggettato al dominio della famiglia De Castello, alla quale succedettero i novaresi prima e i Visconti, signori di Milano, dopo. Proprio a Filippo Maria Visconti si deve l'infeudazione di queste terre alla famiglia Moriggia, che mantenne ogni diritto su Rovegro sino al 1558, mentre Santino e Bieno passarono, già nel 1466, sotto la potestà dei Borromei. Le sorti dei tre comuni poterono ritrovare unitarietà solo nel XX secolo attraverso la fusione amministrativa del 1928. Tra i monumenti si segnalano: la parrocchiale di Sant'Antonio Abate, che in origine era un piccolo oratorio cinquecentesco, successivamente modificato e ampliato; il santuario della Madonna del Patrocinio, di origine settecentesca; la parrocchiale di San Gaudenzio, edificata nel XVII secolo, e la parrocchiale della Purificazione, innalzata nel Settecento sulle fondamenta di una chiesa più antica.

Il toponimo deriva dal nome del fiume-torrente che ne attraversa il territorio, il quale a sua volta lo trae dalla chiesa di quel titolo che si trova presso il suo sbocco nel lago, non lontano da Intra. Recentissima è la sua costituzione quale entità amministrativa: risale infatti al 1928 la fusione sotto quest'unico municipio dei tre piccoli comuni di Bieno, Santino e Rovegro, i quali ebbero una notevole importanza nell'antichità. Sia a Bieno che a Rovegro sono stati rinvenuti reperti archeologici d'età romana che attestano l'esistenza in questi luoghi di insediamenti umani di una certa consistenza, in qualche caso precedenti alla stessa dominazione romana. In età medievale l'intero territorio fu assoggettato al dominio della famiglia De Castello, alla quale succedettero i novaresi prima e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, signori di Milano, dopo. Proprio a Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> si deve l'infeudazione di queste terre alla famiglia Moriggia, che mantenne ogni diritto su Rovegro sino al 1558, mentre Santino e Bieno passarono, già nel 1466, sotto la potestà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BORROMEI'>Borromei</a>. Le sorti dei tre comuni poterono ritrovare unitarietà solo nel XX secolo attraverso la fusione amministrativa del 1928. Tra i monumenti si segnalano: la parrocchiale di Sant'Antonio Abate, che in origine era un piccolo oratorio cinquecentesco, successivamente modificato e ampliato; il santuario della Madonna del Patrocinio, di origine settecentesca; la parrocchiale di San Gaudenzio, edificata nel XVII secolo, e la parrocchiale della Purificazione, innalzata nel Settecento sulle fondamenta di una chiesa più antica.

Economia

Nell'economia locale l'agricoltura non riveste un ruolo importante; parte della popolazione si dedica all'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, avicoli ed equini. Le attività industriali si compongono di qualche piccola azienda che opera nei comparti edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della produzione di materiali da costruzione e della fabbricazione dei mobili. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva di cui si compone, è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l'istruzione elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Nell'economia locale l'agricoltura non riveste un ruolo importante; parte della popolazione si dedica all'allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, avicoli ed equini. Le attività industriali si compongono di qualche piccola azienda che opera nei comparti edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della produzione di materiali da costruzione e della fabbricazione dei mobili. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva di cui si compone, è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l'istruzione elementare; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

L'aria salubre, la tranquillità del luogo, le bellezze dell'ambiente naturale e la presenza della Riserva Naturale del Fondo Toce costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, agli appassionati di escursionismo, la possibilità di raggiungere i rifugi in alta montagna. A causa del modesto livello delle sue attività produttive, non registra un significativo afflusso di manodopera e costringe gli abitanti della zona a raggiungere le aree più sviluppate e soprattutto il contiguo capoluogo provinciale: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Sant'Antonio, viene celebrata il 17 gennaio.

L'aria salubre, la tranquillità del luogo, le bellezze dell'ambiente naturale e la presenza della Riserva Naturale del Fondo Toce costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, agli appassionati di escursionismo, la possibilità di raggiungere i rifugi in alta montagna. A causa del modesto livello delle sue attività produttive, non registra un significativo afflusso di manodopera e costringe gli abitanti della zona a raggiungere le aree più sviluppate e soprattutto il contiguo capoluogo provinciale: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Non vi si svolgono significative manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Sant'Antonio, viene celebrata il 17 gennaio.

Località

Bieno, Moncucca, Rovegro, Santino

Bieno, Moncucca, Rovegro, Santino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Bernardino Verbano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.