Descrizione

Classificata "comune sparso" con sede in Era, ha origini medievali e un'economia sviluppata sia nel settore agricolo che in quello industriale. La comunità dei samolachesi, in cui si rileva un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, in diverse altre località abitate, come: Giumello, San Pietro, Somaggia, Giumellasco, Paiedo, Poiat, Ponte Nave e Vigazzolo. Il territorio comunale, classificato montano, presenta un profilo geometrico molto mosso e si inserisce in un paesaggio con caratteristiche tipicamente alpestri, arricchito dalla presenza di corsi d'acqua che rendono particolarmente fertile il territorio. Lo stemma argenteo, con cesso con Regio Decreto, consiste in una castello nascente dalle azzurre acque di un lago: il toponimo deriva infatti da SUMMUM LACUS, luogo dove giungeva in tempi storici il lago di Como. Nella parte inferiore il campo rosso è dominato da due palme incrociate.  

Classificata "comune sparso" con sede in Era, ha origini medievali e un'economia sviluppata sia nel settore agricolo che in quello industriale. La comunità dei samolachesi, in cui si rileva un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce, oltre che nel capoluogo comunale, in diverse altre località abitate, come: Giumello, San Pietro, Somaggia, Giumellasco, Paiedo, Poiat, Ponte Nave e Vigazzolo. Il territorio comunale, classificato montano, presenta un profilo geometrico molto mosso e si inserisce in un paesaggio con caratteristiche tipicamente alpestri, arricchito dalla presenza di corsi d'acqua che rendono particolarmente fertile il territorio. Lo stemma argenteo, con cesso con Regio Decreto, consiste in una castello nascente dalle azzurre acque di un lago: il toponimo deriva infatti da SUMMUM LACUS, luogo dove giungeva in tempi storici il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a>. Nella parte inferiore il campo rosso è dominato da due palme incrociate.  

Storia

Si ritiene che fosse già nota al tempo dei romani come "Summus lacu", essendo essa posizionata all'estremità nord del lago di Lario; molti studiosi, invece, confortati anche dalla realtà territoriale odierna, sostengono che il summenzionato nome latino non individuava un borgo specifico ma un insieme di nuclei abitati presenti nella valle. Nel secolo VIII, comunque, divenne possesso, quale dono di Carlo Magno, del monastero di S. Dionigi  in Francia; passò poi proprietà del vescovado di Como, della contea di Chiavenna e, infine, prima dei Visconti e poi degli Sforza, conoscendo man mano un periodo di decadenza economica. Una inversione di tendenza si ebbe con il passaggio al dominio francese, che la portò alle dipendenze di Gian Gicacomo Trivulzio; questi bonificò la parte pianeggiante del territorio realizzando canali navigabili, impiantò una fattoria che, dal suo nome, fu chiamata Trivulzia e iniziò un allevamento di cavalli locali che in seguito, affinando sempre più gli incroci con altre razze, ha portato all'affermazione della odierna razza avelignese-lombarda. Nel '600 nel suo territorio si combatterono scontri furiosi tra le truppe spagnole, francesi e grigione, in lotta tra di loro. Spiccano, in campo storico-monumentale: la chiesa di S. Pietro, con la vicina torre del Colombée; la parrocchiale, il cui sagrato è delimitato dalle cappelle settecentesche della Via Crucis; la chiesa di Sant' Andrea, con pulpito del XVII secolo e resti dell'originario edificio; la chiesa di Paiedo e le numerose testimonianze di architettura spontanea.  

Si ritiene che fosse già nota al tempo dei romani come "Summus lacu", essendo essa posizionata all'estremità nord del lago di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LARIO'>Lario</a>; molti studiosi, invece, confortati anche dalla realtà territoriale odierna, sostengono che il summenzionato nome latino non individuava un borgo specifico ma un insieme di nuclei abitati presenti nella valle. Nel secolo VIII, comunque, divenne possesso, quale dono di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CARLOMAGNO'>Carlo Magno</a>, del monastero di S. Dionigi  in Francia; passò poi proprietà del vescovado di Como, della contea di Chiavenna e, infine, prima dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e poi degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, conoscendo man mano un periodo di decadenza economica. Una inversione di tendenza si ebbe con il passaggio al dominio francese, che la portò alle dipendenze di Gian Gicacomo Trivulzio; questi bonificò la parte pianeggiante del territorio realizzando canali navigabili, impiantò una fattoria che, dal suo nome, fu chiamata Trivulzia e iniziò un allevamento di cavalli locali che in seguito, affinando sempre più gli incroci con altre razze, ha portato all'affermazione della odierna razza avelignese-lombarda. Nel '600 nel suo territorio si combatterono scontri furiosi tra le truppe spagnole, francesi e grigione, in lotta tra di loro. Spiccano, in campo storico-monumentale: la chiesa di S. Pietro, con la vicina torre del Colombée; la parrocchiale, il cui sagrato è delimitato dalle cappelle settecentesche della Via Crucis; la chiesa di Sant' Andrea, con pulpito del XVII secolo e resti dell'originario edificio; la chiesa di Paiedo e le numerose testimonianze di architettura spontanea.  

Economia

Le attività agricole costituiscono ancora un'importante fonte di reddito: si coltivano prevalentemente cereali, foraggio, vite e alberi da frutta. Per quanto riguarda la zootecnia, si allevano soprattutto caprini e bovini, oltre ad ovini e suini; è praticato anche l'allevamento degli equini ed in particolare della famosa razza tipica dei cavalli "avelignesi". L'industria è ben sviluppata, specialmente nel comparto edile; altri comparti di rilievo sono la falegnameria, la fabbricazione di mobili, il taglio e la modellatura della pietra, la fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, in cemento, in metallo. Le scuole locali impartiscono l'istruzione elementare e secondaria di primo grado ma non ci sono istituti di istruzione secondaria di secondo grado; è presente sul territorio una biblioteca. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria non è rappresentato; non esistono neppure particolari strutture per lo sport ed il tempo libero. La rete distributiva è proporzionata alle esigenze dell'abitato ma le attività ricettive si limitano al servizio di ristorazione. Non sono presenti ospedali ma le strutture sanitarie consentono il servizio farmaceutico.  

Le attività agricole costituiscono ancora un'importante fonte di reddito: si coltivano prevalentemente cereali, foraggio, vite e alberi da frutta. Per quanto riguarda la zootecnia, si allevano soprattutto caprini e bovini, oltre ad ovini e suini; è praticato anche l'allevamento degli equini ed in particolare della famosa razza tipica dei cavalli "avelignesi". L'industria è ben sviluppata, specialmente nel comparto edile; altri comparti di rilievo sono la falegnameria, la fabbricazione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILI'>mobili</a>, il taglio e la modellatura della pietra, la fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, in cemento, in metallo. Le scuole locali impartiscono l'istruzione elementare e secondaria di primo grado ma non ci sono istituti di istruzione secondaria di secondo grado; è presente sul territorio una biblioteca. L'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria non è rappresentato; non esistono neppure particolari strutture per lo sport ed il tempo libero. La rete distributiva è proporzionata alle esigenze dell'abitato ma le attività ricettive si limitano al servizio di ristorazione. Non sono presenti ospedali ma le strutture sanitarie consentono il servizio farmaceutico.  

Relazioni

La vicinanza al lago di Como e al lago di Mezzola inserisce il comune nell'ambito del circuito turistico della zona, anche se i traffici turistici lo coinvolgono solo marginalmente. Particolarmente intensi sono invece i rapporti con i centri vicini, sia per la necessità di accedere ai servizi dei paesi meglio dotati, sia per motivi di pendolarismo lavorativo. Durante l'anno nel comune si tengono diverse manifestazioni: il 23 aprile ha luogo la Fiera di S. Pietro, con bestiame e merci varie; il 16 ottobre c'è la Fiera di Era, anch'essa con bestiame e merci varie; infine il 26 ottobre in località Somaggia ha luogo la "rassegna ippica del cavallo avlignese". La comunità festeggia come Patrono S. Pietro, che viene celebrato il 29 giugno.  

La vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a> e al lago di Mezzola inserisce il comune nell'ambito del circuito turistico della zona, anche se i traffici turistici lo coinvolgono solo marginalmente. Particolarmente intensi sono invece i rapporti con i centri vicini, sia per la necessità di accedere ai servizi dei paesi meglio dotati, sia per motivi di pendolarismo lavorativo. Durante l'anno nel comune si tengono diverse manifestazioni: il 23 aprile ha luogo la Fiera di S. Pietro, con bestiame e merci varie; il 16 ottobre c'è la Fiera di Era, anch'essa con bestiame e merci varie; infine il 26 ottobre in località Somaggia ha luogo la "rassegna ippica del cavallo avlignese". La comunità festeggia come Patrono S. Pietro, che viene celebrato il 29 giugno.  

Località

Cascina del Curto, Era, Giumello, Motto Rotondo, Poiat, San Pietro, Somaggia, Vigazzolo

Cascina del Curto, Era, Giumello, Motto Rotondo, Poiat, San Pietro, Somaggia, Vigazzolo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Samolaco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.