Descrizione

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I saludecesi, con un elevato indice di vecchiaia, sono distribuiti soprattutto nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche l’isola amministrativa di Cerreto, numerosissime case sparse e i nuclei abitati di Bersaglio, Meleto e Monte Ponte, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare molto suggestivo, con verdi vallate attraversate da numerosi corsi d’acqua. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso del primo campo spicca una pianta di rovere fondata su una pianura verde; la seconda sezione, smaltata d’azzurro, racchiude l’immagine del patrono Beato Amato Ronconi, raffigurato nell’atto di camminare su una verde pianura trattenendo, con una mano, un bordone munito di fiaschetta e con l’altra un cappello; il Beato reca in petto la conchiglia del pellegrino di Santiago di Compostela. Nella terza sezione, infine, a sfondo azzurro, si rappresenta un monte dorato a tre colli, “all’italiana”, sormontato da una stella a sette raggi dello stesso colore.

Comune collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I saludecesi, con un elevato indice di vecchiaia, sono distribuiti soprattutto nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche l’isola amministrativa di Cerreto, numerosissime case sparse e i nuclei abitati di Bersaglio, Meleto e Monte Ponte, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare molto suggestivo, con verdi vallate attraversate da numerosi corsi d’acqua. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso del primo campo spicca una pianta di rovere fondata su una pianura verde; la seconda sezione, smaltata d’azzurro, racchiude l’immagine del patrono Beato Amato Ronconi, raffigurato nell’atto di camminare su una verde pianura trattenendo, con una mano, un bordone munito di fiaschetta e con l’altra un cappello; il Beato reca in petto la conchiglia del pellegrino di Santiago di Compostela. Nella terza sezione, infine, a sfondo azzurro, si rappresenta un monte dorato a tre colli, “all’italiana”, sormontato da una stella a sette raggi dello stesso colore.

Storia

Secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dal latino FUNDUS o SALTUS DECII, in riferimento o al console romano Publio Decio Mure, che vi avrebbe trovato riparo dopo un attacco dei galli durante la guerra contro umbri e sanniti, o al console Decio Bruto che vi si sarebbe rifugiato dopo essere stato abbandonato dalle sue legioni; altri invece si richiamano a San Laodicio, presunto martire della chiesa di Roma. Nel Medioevo è al centro di continue contese dapprima tra la chiesa e il comune di Rimini e, nel XV secolo, tra Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini, e Federico da Montefeltro, duca di Urbino. Conquistata dai Malatesta nella seconda metà del XV secolo, passò agli inizi del secolo successivo sotto il dominio dei veneziani, cui subentrarono i Della Rovere. Nel 1524 fu annessa definitivamente allo stato pontificio. Alla fine del XVIII secolo fu invasa da Napoleone, entrando quindi a far parte della Repubblica Cisalpina e divenendo capoluogo del mandamento della Valconca con la costituzione del Regno d’Italia. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la rocca malatestiana; le quattrocentesche porte Marina e Montanara; la torre campanaria, del XIV secolo; i palazzi Albini e Riminucci, del XVI secolo; la parrocchiale di San Biagio, del XVIII secolo; la chiesa di San Girolamo; il convento dei frati girolimini; l’ospitale del Beato Amato Roncone; i castelli medievali di Cerreto e Meleto.

Secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dal latino FUNDUS o SALTUS DECII, in riferimento o al console romano Publio Decio Mure, che vi avrebbe trovato riparo dopo un attacco dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=GALLI'>galli</a> durante la guerra contro umbri e sanniti, o al console Decio Bruto che vi si sarebbe rifugiato dopo essere stato abbandonato dalle sue legioni; altri invece si richiamano a San Laodicio, presunto martire della chiesa di Roma. Nel Medioevo è al centro di continue contese dapprima tra la chiesa e il comune di Rimini e, nel XV secolo, tra Sigismondo Pandolfo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, signore di Rimini, e Federico da Montefeltro, duca di Urbino. Conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a> nella seconda metà del XV secolo, passò agli inizi del secolo successivo sotto il dominio dei veneziani, cui subentrarono i Della Rovere. Nel 1524 fu annessa definitivamente allo stato pontificio. Alla fine del XVIII secolo fu invasa da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a>, entrando quindi a far parte della Repubblica Cisalpina e divenendo capoluogo del mandamento della Valconca con la costituzione del Regno d’Italia. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la rocca malatestiana; le quattrocentesche porte Marina e Montanara; la torre campanaria, del XIV secolo; i palazzi Albini e Riminucci, del XVI secolo; la parrocchiale di San Biagio, del XVIII secolo; la chiesa di San Girolamo; il convento dei frati girolimini; l’ospitale del Beato Amato Roncone; i castelli medievali di Cerreto e Meleto.

Economia

È sede della Pro Loco e di una stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, olive e uva; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti edile, lattiero-caseario, metalmeccanico, tessile e dell’abbigliamento; a queste si affiancano mobilifici, mangimifici e fabbriche di calzature, strumenti musicali, moto e bici. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi che comprendono quello bancario. Annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca, da una pinacoteca, dal museo civico e da quello d’arte ecclesiastica. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

È sede della Pro Loco e di una stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutta, olive e uva; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti edile, lattiero-caseario, metalmeccanico, tessile e dell’abbigliamento; a queste si affiancano mobilifici, mangimifici e fabbriche di calzature, strumenti musicali, moto e bici. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi che comprendono quello bancario. Annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca, da una pinacoteca, dal museo civico e da quello d’arte ecclesiastica. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre anche la possibilità di visitare l’osservatorio astronomico, che si trova a Santa Maria del Monte, e il suo centro di piante officinali e studi erboristici, con un erbaio permanente e un orto giardino. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno segnalate: la rassegna “Saluserbe”, ad aprile; la sagra della porchetta; l’ “Ottocento Festival”, ad agosto. Il Patrono, San Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre anche la possibilità di visitare l’osservatorio astronomico, che si trova a Santa Maria del Monte, e il suo centro di piante officinali e studi erboristici, con un erbaio permanente e un orto giardino. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, e in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, intrattiene intensi rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno segnalate: la rassegna “Saluserbe”, ad aprile; la sagra della porchetta; l’ “Ottocento Festival”, ad agosto. Il Patrono, San Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Località

Cerreto, Meleto, Monte del Prete, Montepetrino, Pedreto, San Carlino, San Leone, Sant'Ansovino, Santa Maria del Monte

Cerreto, Meleto, Monte del Prete, Montepetrino, Pedreto, San Carlino, San Leone, Sant'Ansovino, Santa Maria del Monte

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Saludecio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.