Descrizione

Piccola comunità di collina, di origine antica; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I salesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, contiguo al comune di Sale delle Langhe, pochi aggregati urbani minori e molte case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato rispecchia le caratteristiche del territorio comunale, mostrando un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari.

Piccola comunità di collina, di origine antica; basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I salesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, contiguo al comune di Sale delle Langhe, pochi aggregati urbani minori e molte case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche. L’abitato rispecchia le caratteristiche del territorio comunale, mostrando un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari.

Storia

Il toponimo viene indicato da qualche studioso col nome degli antichi abitatori della zona, i popoli Salii o Salluvi, avanzando l’ipotesi che il termine “sala”, inteso come ‘grotta, stanza, sala, villaggio’, fosse in auge o in periodo preromano o durante la dominazione dei longobardi. Le origini del borgo risalgono all’epoca romana, come testimoniano le scoperte di lapidi, cippi e arche sepolcrali, ma le prime notizie certe sono citate nei documenti del 998, 999, 1014 e 1033. Il primo si riferisce a un atto di donazione dell’imperatore Ottone III a Bernardo, vescovo di Savona. In questo periodo appartenne al monastero dei Benedettini di Santa Maria di Castiglione di Parma e nel 1033 fece parte del comitato di Alba, tenuto dagli Obertenghi, quindi divenne possesso dei marchesi di Ceva, intorno al 1150. Nel 1330 venne costituita in libero comune con propri Statuti concessi e confermati da Guglielmo di Ceva. Nel 1385 pervenne al duca Galeazzo Visconti il quale la diede in dote alla figlia Valentina e per conseguenza divenne possedimento francese. Infine nel 1531 entrò a far parte dei domini di Casa Savoia. Da allora vi ebbero giurisdizione parecchie famiglie. Tra i monumenti artistici, il più antico è la pieve di San Giovanni, che in passato era la parrocchiale della zona e oggi è adibita a servizi funebri. In stile lombardo romanico, ha l’interno a tre navate e vi si conserva un cippo cristiano di epoca romana. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, fu costruita nel 1773, nel luogo dove esisteva il tempio medievale di San Siro. Interessante da visitare è la cappella di Sant’Anna, costruita dai monaci Benedettini verso l’XI secolo. Conserva preziosi affreschi del 1200 e 1300, recentemente restaurati. Il castello è la costruzione più pittoresca del borgo. Appartenne ai marchesi di Ceva, poi agli Incisa di Camerana e nel 1954 fu acquistato dall’Ospizio di Carità di Fossano, ora di proprietà privata. Al suo interno si può ancora ammirare il salone d’onore, tutto decorato a stucchi e affreschi.

Il toponimo viene indicato da qualche studioso col nome degli antichi abitatori della zona, i popoli Salii o Salluvi, avanzando l’ipotesi che il termine “sala”, inteso come ‘grotta, stanza, sala, villaggio’, fosse in auge o in periodo preromano o durante la dominazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>. Le origini del borgo risalgono all’epoca romana, come testimoniano le scoperte di lapidi, cippi e arche sepolcrali, ma le prime notizie certe sono citate nei documenti del 998, 999, 1014 e 1033. Il primo si riferisce a un atto di donazione dell’imperatore Ottone III a Bernardo, vescovo di Savona. In questo periodo appartenne al monastero dei Benedettini di Santa Maria di Castiglione di Parma e nel 1033 fece parte del comitato di Alba, tenuto dagli Obertenghi, quindi divenne possesso dei marchesi di Ceva, intorno al 1150. Nel 1330 venne costituita in libero comune con propri Statuti concessi e confermati da Guglielmo di Ceva. Nel 1385 pervenne al duca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GALEAZZOVISCONTI'>Galeazzo Visconti</a> il quale la diede in dote alla figlia Valentina e per conseguenza divenne possedimento francese. Infine nel 1531 entrò a far parte dei domini di Casa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Da allora vi ebbero giurisdizione parecchie famiglie. Tra i monumenti artistici, il più antico è la pieve di San Giovanni, che in passato era la parrocchiale della zona e oggi è adibita a servizi funebri. In stile lombardo romanico, ha l’interno a tre navate e vi si conserva un cippo cristiano di epoca romana. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, fu costruita nel 1773, nel luogo dove esisteva il tempio medievale di San Siro. Interessante da visitare è la cappella di Sant’Anna, costruita dai monaci Benedettini verso l’XI secolo. Conserva preziosi affreschi del 1200 e 1300, recentemente restaurati. Il castello è la costruzione più pittoresca del borgo. Appartenne ai marchesi di Ceva, poi agli Incisa di Camerana e nel 1954 fu acquistato dall’Ospizio di Carità di Fossano, ora di proprietà privata. Al suo interno si può ancora ammirare il salone d’onore, tutto decorato a stucchi e affreschi.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è del tutto inesistente, se si eccettuano semplici imprese operanti nel campo dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, sul posto manca anche la farmacia.

È sede di Pro Loco. Nell’economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è del tutto inesistente, se si eccettuano semplici imprese operanti nel campo dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva, di cui si compone, è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, nonché una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, sul posto manca anche la farmacia.

Relazioni

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta e il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, l’ottima rete di comunicazione di cui è servita fa di essa una meta con buone potenzialità turistiche che riesce a esercitare un notevole richiamo dai dintorni non solo per il clima salubre e il pittoresco paesaggio, ma anche per il suo ricco calendario di appuntamenti. Infatti molte sono le manifestazioni folcloristiche che vengono organizzate ogni anno e ottima è la cucina tradizionale langhese a base di funghi, tartufi e selvaggina accompagnati dal tipico dolcetto. Vera specialità locale è poi il formaggio pecorino. Ad agosto, tipica è l’esposizione e la vendita di erbe officinali e aromatiche, di prodotti alle erbe e di attrezzature per la coltivazione, distillazione e lavorazione delle stesse. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta e il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, l’ottima rete di comunicazione di cui è servita fa di essa una meta con buone potenzialità turistiche che riesce a esercitare un notevole richiamo dai dintorni non solo per il clima salubre e il pittoresco paesaggio, ma anche per il suo ricco calendario di appuntamenti. Infatti molte sono le manifestazioni folcloristiche che vengono organizzate ogni anno e ottima è la cucina tradizionale langhese a base di funghi, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFI'>tartufi</a> e selvaggina accompagnati dal tipico dolcetto. Vera specialità locale è poi il formaggio pecorino. Ad agosto, tipica è l’esposizione e la vendita di erbe officinali e aromatiche, di prodotti alle erbe e di attrezzature per la coltivazione, distillazione e lavorazione delle stesse. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.

Località

Boglio, Camoroni, Conti, Luschetti, Vadda

Boglio, Camoroni, Conti, Luschetti, Vadda

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sale San Giovanni rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.