Descrizione

Cittadina di pianura di origini moderne; trae sostentamento prevalentemente dal turismo. I sabaudiesi o sabaudi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, si dividono tra il capoluogo comunale, le località di Bella Farnia, Borgo Vodice, Mezzomonte, Molella e San Donato, alcuni aggregati urbani minori e un gran numero di case sparse. L’abitato, in forte espansione edilizia, è immerso nel verde e si distende in posizione amena sulle rive di un lago salmastro, ricco di anfratti e piccole insenature, in cui trovano rifugio molteplici specie di volatili; una stretta striscia di dune sabbiose, punteggiate di specie vegetali tipicamente mediterranee, come sugheri, corbezzoli, ginepri, frassini e farnie, lo separa dal mare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un’aquila reale in volo, “caricata” dello stemma sabaudo. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto. Nella parte superiore dello scudo, “troncato”, è raffigurata la palude pontina prima della bonifica, con la tipica capanna dei pastori detta “lestra”; nella sezione inferiore, su fondo dorato, campeggiano sei spighe di grano e un elmetto della prima guerra mondiale.

Cittadina di pianura di origini moderne; trae sostentamento prevalentemente dal turismo. I sabaudiesi o sabaudi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, si dividono tra il capoluogo comunale, le località di Bella Farnia, Borgo Vodice, Mezzomonte, Molella e San Donato, alcuni aggregati urbani minori e un gran numero di case sparse. L’abitato, in forte espansione edilizia, è immerso nel verde e si distende in posizione amena sulle rive di un lago salmastro, ricco di anfratti e piccole insenature, in cui trovano rifugio molteplici specie di volatili; una stretta striscia di dune sabbiose, punteggiate di specie vegetali tipicamente mediterranee, come sugheri, corbezzoli, ginepri, frassini e farnie, lo separa dal mare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia un’aquila reale in volo, “caricata” dello stemma sabaudo. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto. Nella parte superiore dello scudo, “troncato”, è raffigurata la palude pontina prima della bonifica, con la tipica capanna dei pastori detta “lestra”; nella sezione inferiore, su fondo dorato, campeggiano sei spighe di grano e un elmetto della prima guerra mondiale.

Storia

Il suo territorio, frequentato fin dall’antichità, fu oggetto nel corso dei secoli di vari tentativi di bonifica idraulica che però non risolsero il fenomeno dell’impaludamento della pianura pontina. Grandi sforzi vennero compiuti dai romani, da Teodorico (507-511) e da vari pontefici, come Leone X (1513-1521), Sisto V (1585-1590), che ottenne qualche risultato scavando il fiume che ora porta il suo nome, e Pio VI. Quest’ultimo, tra il 1777 e il 1798, riuscì a ridurre sensibilmente la superficie della palude con la costruzione di un canale di drenaggio, che ancora oggi corre parallelo alla via Appia e sfocia in mare all’altezza di Terracina. Il risanamento definitivo di tutta la zona risale comunque agli anni Trenta del Novecento; successivamente l’Opera nazionale per i combattenti ha organizzato l’utilizzazione agraria e residenziale della pianura. Il toponimo ha un significato celebrativo: è stato dato all’abitato, inaugurato il 15 aprile 1934, in onore della casa reale italiana. È ancora possibile ammirare i resti della grandiosa villa dell’imperatore Domiziano (81-96 d.C.) mentre nelle vicinanze dell’emissario romano che unisce il lago al mare è situata la cosiddetta piscina di Lucullo, che veniva usata per la piscicoltura. Nell’ambito del moderno patrimonio architettonico spiccano la torre del palazzo comunale e la chiesa della Santissima Annunziata, con la facciata decorata da un bel mosaico, opera di Ferruccio Ferrazzi (1935).

Il suo territorio, frequentato fin dall’antichità, fu oggetto nel corso dei secoli di vari tentativi di bonifica idraulica che però non risolsero il fenomeno dell’impaludamento della pianura pontina. Grandi sforzi vennero compiuti dai romani, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=TEODORICO'>Teodorico</a> (507-511) e da vari pontefici, come Leone X (1513-1521), Sisto V (1585-1590), che ottenne qualche risultato scavando il fiume che ora porta il suo nome, e Pio VI. Quest’ultimo, tra il 1777 e il 1798, riuscì a ridurre sensibilmente la superficie della palude con la costruzione di un canale di drenaggio, che ancora oggi corre parallelo alla via Appia e sfocia in mare all’altezza di Terracina. Il risanamento definitivo di tutta la zona risale comunque agli anni Trenta del Novecento; successivamente l’Opera nazionale per i combattenti ha organizzato l’utilizzazione agraria e residenziale della pianura. Il toponimo ha un significato celebrativo: è stato dato all’abitato, inaugurato il 15 aprile 1934, in onore della casa reale italiana. È ancora possibile ammirare i resti della grandiosa villa dell’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DOMIZIANO'>Domiziano</a> (81-96 d.C.) mentre nelle vicinanze dell’emissario romano che unisce il lago al mare è situata la cosiddetta piscina di Lucullo, che veniva usata per la piscicoltura. Nell’ambito del moderno patrimonio architettonico spiccano la torre del palazzo comunale e la chiesa della Santissima Annunziata, con la facciata decorata da un bel mosaico, opera di Ferruccio Ferrazzi (1935).

Economia

Nel quadro delle risorse economiche spicca il turismo balneare, cui si affiancano le tradizionali attività rurali e un settore industriale piuttosto sviluppato. L’agricoltura produce soprattutto arachidi, mais, foraggio, piselli e cocomeri e nei laghi sparsi sul territorio comunale si praticano la pesca e la mitilicoltura; nell’ambito del settore secondario risaltano i comparti metallurgico, elettronico e cantieristico, accanto a quelli, meno rilevanti, del legno, delle confezioni e dei prodotti alimentari. Il comune è provvisto degli uffici della guardia di finanza, di una casa di riposo, di un istituto tecnico industriale, di una biblioteca comunale e del museo del mare e della costa, che conserva fossili e reperti archeologici provenienti dal litorale pontino; possiede uno sviluppato apparato ricettivo e usufruisce di una qualificata assistenza sanitaria fornita dalla centrale operativa di continuità assistenziale di Latina e dalle strutture presenti sul posto (tra le altre, un poliambulatorio, un consultorio, un centro di salute mentale e una casa di cura accreditata).

Nel quadro delle risorse economiche spicca il turismo balneare, cui si affiancano le tradizionali attività rurali e un settore industriale piuttosto sviluppato. L’agricoltura produce soprattutto arachidi, mais, foraggio, piselli e cocomeri e nei laghi sparsi sul territorio comunale si praticano la pesca e la mitilicoltura; nell’ambito del settore secondario risaltano i comparti metallurgico, elettronico e cantieristico, accanto a quelli, meno rilevanti, del legno, delle confezioni e dei prodotti alimentari. Il comune è provvisto degli uffici della guardia di finanza, di una casa di riposo, di un istituto tecnico industriale, di una biblioteca comunale e del museo del mare e della costa, che conserva fossili e reperti archeologici provenienti dal litorale pontino; possiede uno sviluppato apparato ricettivo e usufruisce di una qualificata assistenza sanitaria fornita dalla centrale operativa di continuità assistenziale di Latina e dalle strutture presenti sul posto (tra le altre, un poliambulatorio, un consultorio, un centro di salute mentale e una casa di cura accreditata).

Relazioni

È meta di un rilevante flusso di turisti per la splendida posizione, per le lunghe spiagge di sabbia finissima e per la presenza del Parco nazionale del Circeo, paradiso naturalistico e habitat di diverse specie animali e vegetali rare, sorto nel 1934 per tutelare gli ultimi lembi delle originarie paludi pontine e successivamente ampliato fino a comprendere l’isola di Zannone dell’Arcipelago Ponziano; in località Molella, inoltre, si trova una sorgente di acque terapeutiche, nota come le fonti di Lucullo. Tra le manifestazioni all’insegna della cultura e del giovane folclore locale figurano la “Rassegna internazionale del folclore” (luglio), la “Festa di fine estate” (ultimo fine settimana di agosto) e la sagra del cocomero (agosto). La Patrona Maria Santissima Annunziata si festeggia il 25 marzo, con una suggestiva processione sul lago. È gemellata con Saint-Medard-En-Jalles (Francia) dal 1990.

È meta di un rilevante flusso di turisti per la splendida posizione, per le lunghe spiagge di sabbia finissima e per la presenza del Parco nazionale del Circeo, paradiso naturalistico e habitat di diverse specie animali e vegetali rare, sorto nel 1934 per tutelare gli ultimi lembi delle originarie paludi pontine e successivamente ampliato fino a comprendere l’isola di Zannone dell’Arcipelago Ponziano; in località Molella, inoltre, si trova una sorgente di acque terapeutiche, nota come le fonti di Lucullo. Tra le manifestazioni all’insegna della cultura e del giovane folclore locale figurano la “Rassegna internazionale del folclore” (luglio), la “Festa di fine estate” (ultimo fine settimana di agosto) e la sagra del cocomero (agosto). La Patrona Maria Santissima Annunziata si festeggia il 25 marzo, con una suggestiva processione sul lago. È gemellata con Saint-Medard-En-Jalles (Francia) dal 1990.

Località

Bella Farnia, Borgo San Donato, Borgo Vodice, Lago dei Monaci, Lago di Caprolace, Lago di Sabaudia, Lungomare di Sabaudia, Mezzomonte, Molella, Parco Nazionale del Circeo, San Donato, Selva Piana-Baia d'Argento

Bella Farnia, Borgo San Donato, Borgo Vodice, Lago dei Monaci, Lago di Caprolace, Lago di Sabaudia, Lungomare di Sabaudia, Mezzomonte, Molella, Parco Nazionale del Circeo, San Donato, Selva Piana-Baia d'Argento

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sabaudia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.