Descrizione

Comune di montagna, di origini antiche, la cui economia si basa sulla coesistenza di attività agricole, industriali e commerciali. I rovettesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono quasi tutti distribuiti tra capoluogo comunale, contiguo alla località di Fino del Monte del comune omonimo, e l'aggregato urbano di San Lorenzo di Rovetta. Il territorio, comprendente anche il nucleo di Vogno, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.521 metri del Pizzo della Presolana. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è troncato da una fascia azzurra: nella prima sezione, a sfondo argenteo, si raffigura un leone nero rampante, nella seconda, d'oro, tre alberi di rovere sono disposti in fascia.

Comune di montagna, di origini antiche, la cui economia si basa sulla coesistenza di attività agricole, industriali e commerciali. I rovettesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono quasi tutti distribuiti tra capoluogo comunale, contiguo alla località di Fino del Monte del comune omonimo, e l'aggregato urbano di San Lorenzo di Rovetta. Il territorio, comprendente anche il nucleo di Vogno, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.521 metri del Pizzo della Presolana. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è troncato da una fascia azzurra: nella prima sezione, a sfondo argenteo, si raffigura un leone nero rampante, nella seconda, d'oro, tre alberi di rovere sono disposti in fascia.

Storia

Sul toponimo si confrontano due opinioni, facenti riferimento l'una al termine latino RUBUS, che significa 'rovo', e l'altra alla voce "roa", usata nel senso di 'sasseto'. La sua storia non è ricca di avvenimenti significativi, seguendo, a grandi linee, quella dell'intero Bergamasco. I primi insediamenti umani nella zona risalgono sicuramente a epoca pre-romanica. Periodi di particolare benessere e sviluppo economico si registrarono tra i secoli XI e XIII e, in età più recente, sotto la lunga dominazione della Repubblica veneta, che fu preceduta dalla turbolenta fase delle lotte fra i guelfi e i ghibellini. Alla dominazione della Serenissima, terminata con il trattato di Campoformio del 1797, seguì quella austriaca, protrattasi fino al 1859. Originaria del luogo è la famiglia Fantoni, attiva nei secoli XVII e XVIII; a essa appartennero celebri scultori e intagliatori, come Andrea Fantoni (1659-1734), le cui opere abbelliscono molte chiese della provincia. Tra gli edifici di particolare pregio e interesse storico-architettonico si può annoverare la settecente sca casa dei Fantoni, ora adibita a museo, in cui si conserva parte del patrimonio artistico fantoniano. In campo religioso la chiesa parrocchiale d'Ognissanti fa bella mostra dei suoi ricchi arredi e di decorazioni di notevole valore, in larga parte opera di Andrea Fantoni; degna di nota è la pala dell'altare maggiore, dipinta dal Tiepolo.

Sul toponimo si confrontano due opinioni, facenti riferimento l'una al termine latino RUBUS, che significa 'rovo', e l'altra alla voce "roa", usata nel senso di 'sasseto'. La sua storia non è ricca di avvenimenti significativi, seguendo, a grandi linee, quella dell'intero Bergamasco. I primi insediamenti umani nella zona risalgono sicuramente a epoca pre-romanica. Periodi di particolare benessere e sviluppo economico si registrarono tra i secoli XI e XIII e, in età più recente, sotto la lunga dominazione della Repubblica veneta, che fu preceduta dalla turbolenta fase delle lotte fra i guelfi e i ghibellini. Alla dominazione della Serenissima, terminata con il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TRATTATODICAMPOFORMIO'>trattato di Campoformio</a> del 1797, seguì quella austriaca, protrattasi fino al 1859. Originaria del luogo è la famiglia Fantoni, attiva nei secoli XVII e XVIII; a essa appartennero celebri scultori e intagliatori, come Andrea Fantoni (1659-1734), le cui opere abbelliscono molte chiese della provincia. Tra gli edifici di particolare pregio e interesse storico-architettonico si può annoverare la settecente sca casa dei Fantoni, ora adibita a museo, in cui si conserva parte del patrimonio artistico fantoniano. In campo religioso la chiesa parrocchiale d'Ognissanti fa bella mostra dei suoi ricchi arredi e di decorazioni di notevole valore, in larga parte opera di Andrea Fantoni; degna di nota è la pala dell'altare maggiore, dipinta dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TIEPOLO'>Tiepolo</a>.

Economia

È sede del distretto socio-sanitario e della Pro Loco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, di coltivazione di cereali e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, ovini ed equini. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è, tuttavia, quello industriale, costituito da più aziende che operano nei comparti tessile, edile, metalmeccanico, lattiero-caseario e della falegnameria. Il livello del reddito e la capacità di risparmio dei rovettesi giustificano la presenza del servizio bancario. Il quadro delle attività terziarie comprende anche una rete commerciale discretamente sviluppata. Fra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca e dalla Casa Museo Fantoni. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; a livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico.

È sede del distretto socio-sanitario e della Pro Loco. L'economia locale, che non ha abbandonato l'agricoltura, si avvale, tra l'altro, di coltivazione di cereali e foraggi; è praticato anche l'allevamento di bovini, ovini ed equini. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è, tuttavia, quello industriale, costituito da più aziende che operano nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, metalmeccanico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIO'>lattiero-caseario</a> e della falegnameria. Il livello del reddito e la capacità di risparmio dei rovettesi giustificano la presenza del servizio bancario. Il quadro delle attività terziarie comprende anche una rete commerciale discretamente sviluppata. Fra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca e dalla Casa Museo Fantoni. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; a livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico.

Relazioni

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza delle Alpi Orobie e del relativo parco naturale, ed effettuando interessanti escursioni lungo gli itinerari sci-alpinistici, che si aprono tra i monti della zona. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare a quelle connesse allo sviluppo del turismo, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono molto intensi e ulteriormente alimentati dalle locali attività commerciali. Tra le numerose iniziative, che allietano l'estate rovettese, vanno citate: la fiera campionaria dell'alta Valle Rovana, che si tiene a luglio; il palio degli asini, ad agosto; i giochi di ferragosto e le diverse feste religiose, celebrate nell'arco dell'anno. La festa patronale, dedicata a Tutti i Santi, si celebra il 1° novembre.

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla vicinanza delle Alpi Orobie e del relativo parco naturale, ed effettuando interessanti escursioni lungo gli itinerari sci-alpinistici, che si aprono tra i monti della zona. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare a quelle connesse allo sviluppo del turismo, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono molto intensi e ulteriormente alimentati dalle locali attività commerciali. Tra le numerose iniziative, che allietano l'estate rovettese, vanno citate: la fiera campionaria dell'alta Valle Rovana, che si tiene a luglio; il palio degli asini, ad agosto; i giochi di ferragosto e le diverse feste religiose, celebrate nell'arco dell'anno. La festa patronale, dedicata a Tutti i Santi, si celebra il 1° novembre.

Località

Dosso Cisì, Dosso Savoldelli-Colombera, Maninetti, San Lorenzo di Rovetta, Valle d'Ogna, Vogno

Dosso Cisì, Dosso Savoldelli-Colombera, Maninetti, San Lorenzo di Rovetta, Valle d'Ogna, Vogno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rovetta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.