Descrizione

Comune collinare, di origini romane, la cui principale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura. La comunità dei rovescalesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Croce, Molino e Luzzano -contigua alla località omonima del comune di Ziano Piacentino (in Emilia Romagna)-. Il territorio disegna un profilo geometrico lievemente ondulato, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 135 metri sul livello del mare ad un massimo di 326 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune collinare, di origini romane, la cui principale risorsa economica continua ad essere costituita dall'agricoltura. La comunità dei rovescalesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località di Croce, Molino e Luzzano -contigua alla località omonima del comune di Ziano Piacentino (in Emilia Romagna)-. Il territorio disegna un profilo geometrico lievemente ondulato, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 135 metri sul livello del mare ad un massimo di 326 metri; di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

L'esistenza già in epoca romana di questo borgo, il cui toponimo viene da alcuni riferito all'unione dei vocaboli latini ROVES, 'rovi', e CALLA, 'sentiero', è testimoniata dal rinvenimento nella zona di varie monete romane risalenti al II e al I secolo a.C. Nel corso del Medioevo, dopo essere appartenuta ai vescovi di Pavia, ai quali fu donata nel X secolo dai re Ugo e Lotario -con conferma, poi, dell'imperatore Ottone I-, fu infeudata dall'episcopato pavese ad alcuni nobili discendenti dal re d'Italia Berengario, conosciuti col nome di conti di Rovescala, i quali furono portatori di gloria e ricchezze. Le altre notizie relative al Medioevo vedono il territorio al centro di aspre lotte tra Pavia e Piacenza; gli scontri tra queste due città divennero ancora più duri quando Federico Barbarossa la assegnò ai pavesi, che gli erano rimasti fedeli nella guerra contro i comuni lombardi. La vita del feudo si sviluppò attorno al suo castello, più volte distrutto; ricostruito sotto i Visconti, questo venne ceduto nella seconda metà del XV secolo da Francesco Sforza ai Pecorara, che ne restarono proprietari fino all'abolizione dei diritti feudali decretata da Napoleone Bonaparte nella seconda metà del 1700. Tra i monumenti, oltre alla torre del castello medievale (quest'ultimo aveva sede sul poggio che domina l'abitato; nel XVIII secolo è stato trasformato in abitazione ma, al suo interno, conserva ancora pregevoli affreschi del Settecento), va menzionata la settecentesca chiesa parrocchiale, dedicata alla Natività della Madonna.

L'esistenza già in epoca romana di questo borgo, il cui toponimo viene da alcuni riferito all'unione dei vocaboli latini ROVES, 'rovi', e CALLA, 'sentiero', è testimoniata dal rinvenimento nella zona di varie monete romane risalenti al II e al I secolo a.C. Nel corso del Medioevo, dopo essere appartenuta ai vescovi di Pavia, ai quali fu donata nel X secolo dai re Ugo e Lotario -con conferma, poi, dell'imperatore Ottone I-, fu infeudata dall'episcopato pavese ad alcuni nobili discendenti dal re d'Italia Berengario, conosciuti col nome di conti di Rovescala, i quali furono portatori di gloria e ricchezze. Le altre notizie relative al Medioevo vedono il territorio al centro di aspre lotte tra Pavia e Piacenza; gli scontri tra queste due città divennero ancora più duri quando <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> la assegnò ai pavesi, che gli erano rimasti fedeli nella guerra contro i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=COMUNI'>comuni</a> lombardi. La vita del feudo si sviluppò attorno al suo castello, più volte distrutto; ricostruito sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, questo venne ceduto nella seconda metà del XV secolo da Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a> ai Pecorara, che ne restarono proprietari fino all'abolizione dei diritti feudali decretata da Napoleone Bonaparte nella seconda metà del 1700. Tra i monumenti, oltre alla torre del castello medievale (quest'ultimo aveva sede sul poggio che domina l'abitato; nel XVIII secolo è stato trasformato in abitazione ma, al suo interno, conserva ancora pregevoli affreschi del Settecento), va menzionata la settecentesca chiesa parrocchiale, dedicata alla Natività della Madonna.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco, svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale poggia fondamentalmente sull'agricoltura, che fa registrare lo sviluppo dei comparti della floricoltura e dell'orticoltura e vanta coltivazioni di cereali, frumento, foraggi e vite. Se si eccettuano alcune imprese edili, non si registrano attività industriali o artigianali di rilievo. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre ai pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo e mancano anche strutture al servizio della cultura, mentre quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare le scuole dell'obbligo. Le strutture ricettive comprendono qualche esercizio di ristorazione ma non offrono possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco, svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'economia locale poggia fondamentalmente sull'agricoltura, che fa registrare lo sviluppo dei comparti della floricoltura e dell'orticoltura e vanta coltivazioni di cereali, frumento, foraggi e vite. Se si eccettuano alcune imprese edili, non si registrano attività industriali o artigianali di rilievo. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre ai pochi servizi forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di servizi pubblici particolarmente significativi né di strutture sociali di rilievo e mancano anche strutture al servizio della cultura, mentre quelle scolastiche esistenti permettono di frequentare le scuole dell'obbligo. Le strutture ricettive comprendono qualche esercizio di ristorazione ma non offrono possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, dovuta all'assenza di attrattive di rilievo, fanno riscontro le presenze esterne nel mondo del lavoro, in particolare quelle nei settori dell'orticoltura e della floricoltura, il cui sviluppo è tale da consentire un buon assorbimento di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, che comunque sono piuttosto scarsi, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali, legati soprattutto alla sua attività vitivinicola; tra questi vanno citate: la "Primavera dei vini" a marzo, la "Presentazione dei vini tipici" e la "Festa del vino novello" a novembre. Attira visitatori anche la "Settimana rovescalese", che si svolge nel mese di agosto, con iniziative culturali e artistiche e una mostra di vini. L'8 settembre si celebra la festa patronale dedicata alla Natività della Madonna.

Alla scarsa affluenza turistica, dovuta all'assenza di attrattive di rilievo, fanno riscontro le presenze esterne nel mondo del lavoro, in particolare quelle nei settori dell'orticoltura e della floricoltura, il cui sviluppo è tale da consentire un buon assorbimento di manodopera. I suoi rapporti con i comuni vicini, che comunque sono piuttosto scarsi, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali, legati soprattutto alla sua attività vitivinicola; tra questi vanno citate: la "Primavera dei vini" a marzo, la "Presentazione dei vini tipici" e la "Festa del vino novello" a novembre. Attira visitatori anche la "Settimana rovescalese", che si svolge nel mese di agosto, con iniziative culturali e artistiche e una mostra di vini. L'8 settembre si celebra la festa patronale dedicata alla Natività della Madonna.

Località

Ca' Nicelli, Croce, Luzzano, Scazzolino

Ca' Nicelli, Croce, Luzzano, Scazzolino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rovescala rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.