Descrizione

Comune di pianura, di origini medievali, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I rosaschesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; una decina di nuclei familiari si distribuisce tra la località di Rivoltella e varie case sparse. Il territorio, essenzialmente pianeggiante, con estesi terreni coltivati a riso, disegna un profilo geometrico molto regolare, con lievi variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 105 metri sul livello del mare ad un massimo di 116 metri. L'abitato ha conservato il suo aspetto tipicamente rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra l'assenza pressoché totale di espansione edilizia.

Comune di pianura, di origini medievali, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I rosaschesi, che presentano un indice di vecchiaia da primato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; una decina di nuclei familiari si distribuisce tra la località di Rivoltella e varie case sparse. Il territorio, essenzialmente pianeggiante, con estesi terreni coltivati a riso, disegna un profilo geometrico molto regolare, con lievi variazioni altimetriche, che vanno da un minimo di 105 metri sul livello del mare ad un massimo di 116 metri. L'abitato ha conservato il suo aspetto tipicamente rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra l'assenza pressoché totale di espansione edilizia.

Storia

Agli inizi dell'undicesimo secolo questo borgo venne assegnato dal re Arduino alla chiesa di San Siro di Pavia e ai vescovi pavesi, che ne conservarono il possesso fino alla metà del XIV secolo, quando fu annesso al feudo di Robbio e passò sotto la signoria dei Beccaria. Nei secoli successivi esso risentì duramente del clima di belligeranza che coinvolse la zona e fu parzialmente distrutto dai francesi nel 1636, durante uno scontro con gli spagnoli. Agli inizi del XVIII secolo fu assegnato ai Visconti di Saliceto. Il toponimo deriva dal fitonimo ROSA, con l'aggiunta del suffisso -ASCO, o dal personale latino ROSUS, con suffisso analogo. Che si tratti di un comune essenzialmente agricolo è confermato anche dalla scarsa presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la seicentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Valentino, nella quale è possibile ammirare pregevoli dipinti, e per una torre su cui spiccano merli ghibellini e che rappresenta ciò che resta di un castello medievale. Il massiccio flusso migratorio dei rosaschesi, che, in passato, si spostavano nei centri industrializzati in grado di offrire maggiori opportunità di lavoro, sembra essersi interrotto; si registra, al contrario, un movimento inverso: dalla città, con i suoi ritmi di vita frenetici, alla tranquillità dei dolci rilievi della Lomellina.

Agli inizi dell'undicesimo secolo questo borgo venne assegnato dal re Arduino alla chiesa di San Siro di Pavia e ai vescovi pavesi, che ne conservarono il possesso fino alla metà del XIV secolo, quando fu annesso al feudo di Robbio e passò sotto la signoria dei Beccaria. Nei secoli successivi esso risentì duramente del clima di belligeranza che coinvolse la zona e fu parzialmente distrutto dai francesi nel 1636, durante uno scontro con gli spagnoli. Agli inizi del XVIII secolo fu assegnato ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> di Saliceto. Il toponimo deriva dal fitonimo ROSA, con l'aggiunta del suffisso -ASCO, o dal personale latino ROSUS, con suffisso analogo. Che si tratti di un comune essenzialmente agricolo è confermato anche dalla scarsa presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la seicentesca chiesa parrocchiale, dedicata a San Valentino, nella quale è possibile ammirare pregevoli dipinti, e per una torre su cui spiccano merli ghibellini e che rappresenta ciò che resta di un castello medievale. Il massiccio flusso migratorio dei rosaschesi, che, in passato, si spostavano nei centri industrializzati in grado di offrire maggiori opportunità di lavoro, sembra essersi interrotto; si registra, al contrario, un movimento inverso: dalla città, con i suoi ritmi di vita frenetici, alla tranquillità dei dolci rilievi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LOMELLINA'>Lomellina</a>.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, mancando sul posto una stazione dei carabinieri. L'economia locale si fonda principalmente sull'agricoltura (e in particolare sulla floricoltura), favorita dalle caratteristiche del terreno che, abbondantemente irrigato, permette proficue coltivazioni di cereali (tra cui primeggia il riso), foraggi e frutteti. Le attività industriali sono limitate al comparto della produzione e conservazione della carne, affiancato da piccole imprese edili e da una falegnameria. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, a parte quelli poco rilevanti forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Numerose sono le carenze riscontrabili nella dotazione di strutture: non vengono offerti servizi pubblici particolarmente significativi e, ad eccezione di una casa di riposo, non sono presenti strutture sociali di rilievo. Sul posto non si impartisce neppure l'istruzione primaria: tra le strutture scolastiche infatti si segnala la sola presenza della scuola materna. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, mancando sul posto una stazione dei carabinieri. L'economia locale si fonda principalmente sull'agricoltura (e in particolare sulla floricoltura), favorita dalle caratteristiche del terreno che, abbondantemente irrigato, permette proficue coltivazioni di cereali (tra cui primeggia il riso), foraggi e frutteti. Le attività industriali sono limitate al comparto della produzione e conservazione della carne, affiancato da piccole imprese edili e da una falegnameria. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, a parte quelli poco rilevanti forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, è presente il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Numerose sono le carenze riscontrabili nella dotazione di strutture: non vengono offerti servizi pubblici particolarmente significativi e, ad eccezione di una casa di riposo, non sono presenti strutture sociali di rilievo. Sul posto non si impartisce neppure l'istruzione primaria: tra le strutture scolastiche infatti si segnala la sola presenza della scuola materna. Le strutture ricettive, pur comprendendo qualche esercizio di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Benché l'agricoltura rappresenti una fonte di reddito molto importante per la popolazione e non manchi qualche iniziativa industriale, non tutta la manodopera locale trova lavoro sul posto: molti infatti sono i pendolari che quotidianamente raggiungono le aree più industrializzate. Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, non si pone al centro di particolari rapporti con i comuni vicini, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che sono soliti animare la vita dei piccoli borghi. La festa del Patrono, San Valentino, viene celebrata la seconda domenica di settembre.

Benché l'agricoltura rappresenti una fonte di reddito molto importante per la popolazione e non manchi qualche iniziativa industriale, non tutta la manodopera locale trova lavoro sul posto: molti infatti sono i pendolari che quotidianamente raggiungono le aree più industrializzate. Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, non si pone al centro di particolari rapporti con i comuni vicini, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti folcloristici che sono soliti animare la vita dei piccoli borghi. La festa del Patrono, San Valentino, viene celebrata la seconda domenica di settembre.

Località

Rivoltella

Rivoltella

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rosasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.